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 muletto moncalvi terne

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MessaggioTitolo: muletto moncalvi terne   muletto moncalvi terne Icon_minitimeGio Apr 18, 2019 10:49 am

La MONCALVI era una grossa officina di Pavia che ai tempi, fino anni 80

La Moncalvi era un'azienda privata nata costruendo draghe, scraper e macchinari vari. Diventò importatore JCB nel 75 più o meno. Dopo pochi anni la Stessa Moncalvi cominciò ad importare i prodotti Manitou e per evitare contrasti tra marchi venne creata la Moncalvi JCB che altro non era che una dipartimento della stessa Moncalvi che si occupava solo di JCB. Dall'1984 circa l'Azienda mi risulta sia stata ceduta alla Riva, per poi chiudere definitivamente qualche anno dopo.
Macchina movimento Terra Moncalvi 3C
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MessaggioTitolo: Re: muletto moncalvi terne   muletto moncalvi terne Icon_minitimeGio Apr 18, 2019 11:11 am

Pavia La Moncalvi tra motolance e trattori


Una storia che attraversa gran parte del secolo breve, fino ad arrivare agli anni Ottanta.

Pavia nella prima metà del Novecento visse un periodo molto ricco grazie alla nascita di numerose attività industriali.

Una delle più importanti, nata da un’idea dell’ingegnere Paolino Moncalvi, del dottore Giulio Oehl, dell’ingegnere Mario Cozzi e di Giacomo Aprile, fu la ditta Ing. Moncalvi & C, nata nel dicembre del 1905 ampliando una preesistente officina, in viale Canto Ticino, dove oggi si trova la sede della Provincia Pavese.

La ditta all’inizio era impegnata nella lavorazione del ferro, soprattutto per il mondo della carpenteria e in pochi anni arrivò al numero di oltre 200 dipendenti e un’estensione di 8000 mq lungo il lato occidentale di via Ferrini.

Per le esigenze del mercato la Moncalvi avviò la progettazione e produzione di specifici macchinari destinati alla movimentazione e pompaggio delle acque, che portarono alla realizzazione di una fonderia di ghisa nel lato opposto di via Ferrini.

All’inizio degli anni Trenta la ditta ricevette importanti commesse di lavorazione per la costruzione di pompe e accessori per turbine dalla Riva di Milano, allora leader per lo sfruttamento delle acque in centrali idroelettriche.

Nel 1941 la Moncalvi ricevette dalla Regia Marina, l’incarico della costruzione di 9 motolance per il progetto di sbarco ed invasione di Malta, denominato Operazione C3.


Le prime, e uniche, unità presentate nella primavera 1942, furono le 9 dei Cantieri Navali Moncalvi e O.M.S.A. di Pavia, contro i 100 esemplari previsti.

Ma questa esperienza spinse la Moncalvi a proseguire nei suoi progetti e programmi rivolti alla realizzazione di natanti, con lo scopo di usi prettamente operativi e anche per il trasporto passeggeri.

moncalvi 2Nel settore della navigazione per trasporto passeggeri, la Moncalvi lavorò ad alcune della più belle motonavi, in servizio fino a pochi anni fa sui laghi Maggiore e di Como.

Dopo l’acquisizione da parte della Riva Calzoni della Moncalvi, la direzione generale fu affidata a Silvio Levi, che




confermò l'attività di lavorazioni meccaniche e carpenteria pesante, oltre a un percorso di ricerca e di sviluppo di soluzioni operative rivolte alla movimentazione stradale e cantieristica.

Tra questi ci furono i trattori Tiger, mezzi azionati da un motore di 100 CV, con trazione integrale sulle quattro ruote e in grado di trainare, grazie a un accoppiamento articolato, diverse soluzioni operative.

Negli anni Sessanta la Moncalvi acquisì due prestigiosi marchi per la distribuzione di macchinari nel settore cantieristico, l’inglese Jcb, produttrice di macchine movimento terra e la francese Manitou, leader nel settore dei carrelli elevatori fuori-strada.

Con l’inizio degli anni Ottanta la crisi del settore energia prodotta da fonti idroelettriche condusse al declino della Riva Calzoni e di conseguenza quello della Moncalvi, anche se l’azienda pavese fu trasferita in una nuova sede a San Genesio.

Ma, quando le case rappresentate si organizzarono per una presenza diretta sul territorio nazionale, per la Società Moncalvi fu l’inizio della fine.

Nel 1985 la Società Draghe Lario, ancora oggi leader nel settore delle pompe draganti e pompe verticali cantilever, comprò il marchio Moncalvi, vendette lo stabilimento di San Genesio, fece passare parte dei dipendenti nelle filiali delle case rappresentate, mentre gli altri vennero liquidati, portando alla fine di uno storico marchio pavese.




I primi anni del Novecento sono stati per l’economia pavese un periodo particolarmente importante per la nascita di numerose attività industriali.
Fra le tante, per iniziativa dell’Ing. Paolino Moncalvi, del Dott. Giulio Oehl, dell’Ing. Mario Cozzi e di Giacomo Aprile, nel dicembre del 1905, nasceva la ditta Ing. Moncalvi & C. ampliando una preesistente officina, in viale Canto Ticino, nello spazio attualmente occupato dalla sede della Provincia Pavese.
L’attività iniziale è strettamente legata alla lavorazione del ferro, soprattutto per lavori di carpenteria e nel giro di pochi anni la sua produzione annua aumenta al punto di richiedere la presenza di oltre 200 dipendenti.
Vengono ampliati i capannoni esistenti e lo stabilimento si estende lungo il lato occidentale di via Ferrini occupando una superficie di oltre 8000 mq.


Per far fronte alle esigenze del mercato, in una fase di rapido sviluppo, la Moncalvi avvia la progettazione e produzione di specifici macchinari destinati soprattutto alla movimentazione e pompaggio delle acque. Si rende necessaria la realizzazione di una fonderia di ghisa che viene messa in cantiere nel terreno sul lato opposto di Via Ferrini, impegnando un’area di 6000 mq. circa.



Negli anni ’30, riceve importanti commesse di lavorazione per la costruzione di pompe e accessori per turbine dalla Riva di Milano, leader nel settore dello sfruttamento delle acque in centrali idroelettriche.

Anni '40 - Operai della Moncalvi in posa con una pompa centrifuga.


La presenza della Moncalvi in una città bagnata da un fiume importante ha sicuramente influenzato il suo genio progettuale, al punto che, che grazie all’esperienza maturata con la realizzazione locale di scafi per la navigazione fluviale, la Società riceve nel 1941, dalla Regia Marina, la commessa per la costruzione di 9 motolance, da destinare al progetto di sbarco ed invasione di Malta, denominato Operazione C3.



Il progetto globale prevedeva la realizzazione di 100 esemplari, tuttavia le prime, ed uniche, unità varate nella primavera 1942, furono le 9 costruite dai Cantieri Navali Moncalvi di Pavia ed O.M.S.A. di Pavia, la denominazione era ML.
Ogni motolancia poteva trasportare, oltre ai 9 uomini di equipaggio, 30 militari pronti per lo sbarco, alloggiati in una "vasca" centrale scoperta attrezzata con una rampa prodiera: la passerella d'arrembaggio.

L’esperienza “nautica” convince la Moncalvi a proseguire nei suoi progetti e programmi rivolti alla realizzazione di natanti: sia per utilizzi prettamente operativi sia per il trasporto passeggeri.


Nascono così le draghe fluviali, le prime a tazze e successivamente aspiranti: un fondamentale aiuto all’attività estrattiva degli inerti dai greti dei fiumi per alimentare la crescente richiesta per l’industria delle costruzioni. Alcune draghe sono collocate nei porti marittimi per la manutenzione dei fondali.


Nel settore della navigazione per trasporto passeggeri, la Moncalvi si distingue per la eleganza e la perfezione con cui realizza le più belle motonavi, in uso sino a qualche anno fa sui laghi Maggiore e di Como.

1951 - Motonave San Carlo 1952 - Motonave Milano
Lo scalo di alaggio, presente in zona Confluente, vede la messa in acqua di importanti realizzazioni, draghe, traghetti, bettoline per il trasporto fluviale…ogni varo è una festa e spesso, a fatica, si riesce a trattenere il pubblico festante.

Parallelamente la collaborazione con la Riva Calzoni si rafforza al punto che la Società Milanese ne acquisisce la proprietà.
La direzione generale della Società Pavese viene affidata all’Ing. Silvio Levi, “vulcanico” animatore di illuminate strategie aziendali che nel giro di pochi anni vedono la Moncalvi presente in diversificati settori dell’economia nazionale. La strategia della nuova Direzione Generale è quella di confermare l'attività di lavorazioni meccaniche e carpenteria pesante, iniziando nel contempo un percorso di ricerca e di sviluppo di soluzioni operative rivolte alla movimentazione stradale e cantieristica.

muletto moncalvi terne Descri1

muletto moncalvi terne Descri2

Mentre proseguono gli impegni nel settore delle draghe, i progettisti della Società, studiano e permettono la realizzazione dei trattori Tiger, mezzi azionati da un motore di 100 CV, con trazione integrale sulle quattro ruote e in grado di trainare, con un accoppiamento articolato, diverse soluzioni operative.
La prima applicazione è stata l'aver risolto il problema dello smarinamento dei detriti durante la scavo di gallerie, realizzando, negli anni ’60, i dumpers-articolati per il traforo della galleria stradale del Frejus.



Con la medesima unità di trazione sono realizzati degli scrapers articolati autocaricanti, oggetto di una copiosa commessa destinata alla Turchia

muletto moncalvi terne Descri3


La geniale inventiva dello staff tecnico Moncalvi, sollecitato dalla esigenza di affrontare il mercato della edilizia, studia il problema e realizza mezzi adatti a risolvere svariate necessità di movimentazione pesante nei cantieri.

In particolare per rispondere alla nuova tecnologia costruttiva basata sulla prefabbricazione dei componenti da trasportare al cantiere per il successivo montaggio, Moncalvi realizza i mezzi per affrontare e risolvere le esigenze dell'intera filiera produttiva.
Dagli stampi per pareti in grado di ribaltare il manufatto finito per un agevole carico, ai semirimorchi autocaricanti per il trasporto dal cantiere di produzione a quello di posa, alle gru aotomontanti e agganciabili a trattori stradali per un veloce trasferimento, il tutto nel pieno rispetto delle normative di sicurezza vigenti





Negli stessi anni Sessanta, l’innata e istintiva capacità commerciale dell’Ing. Levi, convince la proprietà ad acquisire due prestigiosi marchi per la distribuzione di macchinari nel settore cantieristico: la JCB, Inglese, produttrice di macchine movimento terra e la MANITOU, Francese, leader nel settore dei carrelli elevatori fuori-strada.

Già all’inizio degli anni Settanta le due case rappresentate si posizionano nei primi posti del mercato nazionale, grazie alla creazione di una rete capillare di agenti e concessionari e tali posizioni sono saldamente tenute per oltre dieci anni.
Nei primi anni ’80, il rallentamento del settore energia prodotta da fontiidroelettrico condiziona negativamente l’andamento della Riva Calzoni e di conseguenza quello della Moncalvi. I reparti di lavorazione meccanica sono gradualmente chiusi, l’attività commerciale viene trasferita in una nuova e moderna sede a San Genesio.
Ma ciò non è sufficiente ad evitare il collasso aziendale: le case rappresentate si organizzano per una presenza diretta sul territorio nazionale e la Società Moncalvi viene posta in liquidazione.



Nel 1985 la Società Draghe Lario, tuttora leader nel settore delle pompe draganti e pompe verticali cantilever, acquisisce il marchio Moncalvi.

Il nuovo insediamento, recentemente edificato in località San Genesio, viene venduto; i dipendenti, in parte passano alle dipendenze delle case rappresentate e i rimanenti vengono liquidati.
E giusto ricordare, e chi scrive ne è testimone, che la società Moncalvi è stata in grado di far sentire i suoi dipendenti come elementi di una grande ed unica famiglia dove l’umanità ed il rispetto sono sempre stati alla base dei rapporti interpersonali a qualsiasi livello.

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