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 unimog freedom

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MessaggioTitolo: unimog freedom   unimog freedom Icon_minitimeGio Ott 22, 2020 11:31 am

Un Tuttofare Chiamato Unimog, Veicolo Universale A Motore

In origine l’uomo si serviva degli animali per i lavori più pesanti, dai cavalli ai buoi e agli asini,
ma il trionfo della meccanica era in agguato, dietro ad un’idea che stava per nascere, e quell’idea si sarebbe chiamata Unimog.
Il prototipo vide la luce 70 anni fa, rivoluzionando la situazione contemporanea dei trattori agricoli,
infatti all’inizio era un trattore a cabina avanzata. Ben presto però la polivalenza di Unimog ne fece un jolly che tutti volevano, eserciti e corpi speciali, agricoltori e tutti quelli che riuscivano a comprarne uno.

Fu necessario attendere fino alla metà degli anni 50 perché potesse fregiarsi della Stella Mercedes sul cofano, corto e fortemente inclinato. Questo tipo di mezzo presenta attualmente una molteplicità di versioni in funzione degli specifici settori di impiego: porta-attrezzi per l’impiego nel corso di tutto l’anno, porta-attrezzi per uso in fuoristrada, nell’industria energetica, nel servizio antincendio boschivo e in applicazioni non civili.

Ad oggi ben 30 serie hanno lasciato le linee di produzione per un totale di circa 340.000 esemplari. Nessun altro veicolo industriale al mondo può essere impiegato come, macchina agricola, portattrezzi, truck, veicolo antincendio, autobus e macchina operatrice. In Mercedes manifestano un solo rimpianto, che è tanto robusto da avere difficoltà a sostituirlo.

Dopo 40 anni di lavoro gli Unimog, infatti, funzionano ancora alla perfezione… La nascita dell’Unimog è strettamente legata alla difficile situazione del periodo post-bellico, durante il quale la popolazione tedesca deve affrontare gravi problemi di approvvigionamento. Il 1945 ed il 1946 sono infatti segnati da un’assoluta precarietà di mezzi di sostentamento.

È proprio questa la cornice in cui Albert Friedrich, per molti anni responsabile dello sviluppo dei motori aeronautici in Daimler-Benz, idea un veicolo agricolo a motore in grado di accrescere la produttività in campo agricolo. In Italia se ne iniziarono a vedere alcuni a spasso nelle vie cittadine, mentre consegnavano merci trainando vagoni ferroviari montati su carrelli. Ma le funzionalità di Unimog sono legate solo alla fantasia di chi riesca meglio a sfruttare le sue infinite prese di forza.

Può montare lame spalaneve o turbine, attrezzi agricoli o per mantenimento delle strade, traina aerei, è una perfetta ambulanza fuoristrada, può fungere perfino da locomotiva su rotaie grazie ad un kit adattativo.
Con potenze crescenti nella sua storia, Unimog ha iniziato con 25 cavalli e oggi può arrivare a 280.

Ha operato in ogni nazione, in ogni deserto, è utile in ogni luogo dove sia necessario un mezzo della massima polivalenza.
La sua trazione integrale – inseribile all’inizio e oggi permanente – è servita da cambi con 16 marce avanti e altrettante in retromarcia, i differenziali possonoessere bloccati, ma soprattutto lo schema delle sospensioni comprende ponti a portale, che permettono una luce a terra “esagerata”, oltre 40 centimetri.

La produzione con marchio Mercedes viene avviata nel 1951 a Gaggenau, uno stabilimento nella Foresta Nera, nel centro dedicato ai veicoli industriali, e solo nel 2002 la produzione viene spostata nel nuovo stabilimento di Worth.
Per tutti coloro che lavorano in ambienti difficili però Unimog resta un grande fratello, sempre pronto a rendersi utile.


https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/un-nuovo-componente-di-freedom_F309377001009C24


il karma è come un Boomerang, se fai azioni sbagliate ti ritornano indietro quando memo te lo aspetti, pensateci
è come una nemesi


Personificazione delle giusta ira degli Dei, Nemesi era severa con i superbi e gli insolenti. Figlia di Oceano e della Notte, madre di Elena per mezzo di Giove, era rappresentata con le ali, un timone a fianco e la ruota sotto i piedi, in mano un freno. Nemesi era la personificazione della giustizia distributiva, punitrice di quanto, eccedendo la giusta misura, turbava lo ordine dell'universo. Aveva centro di culto a Ramnunte dove le sue caratteristiche presentavano punti di contatto con Afrodite e Temi. I panteisti occidentali chiamano Nemesi ciò che gli Indù chiamano Karma, ma ciò è inesatto perchè l'identità non esiste. La ripetizione di determinati eventi, infatti, non avviene mai allo stesso livello, per cui Nemesi può essere assimilata più ai Cicli Karmici che al Karma puro e semplice. Nemesi è senza attributi: assoluta ed immutabile; è la Dea della giustizia, vendicatrice dei delitti impuniti, mentre Karma è la Legge di Ricompensa: è pertanto evidente che le due azioni procedono in modo diverso. Nemesi è una barriera al male ed all'immoralità e si completa con Temi (Ordine ed Armonia universali), riservando la sua collera a coloro che sono resi ciechi dall'orgoglio, dall'egoismo e dall'empietà. Karma non si limita a dare la giusta punizione al colpevole, ma elarge anche il giusto premio al meritevole. E la confusione aumenta quando Karma, oltre che con Nemesi, viene confuso anche con il Fato, il Destino, Moira, ecc. Non possiamo in questa sede fornire tutti i necessari distinguo





Karma
Abbiamo parlato di Dharma la scorsa volta e di come, spesso, lo si confonda con il più famoso Karma.

Anche se il termine Karma è entrato ormai nello slang comune, spesso, viene utilizzato impropriamente soprattutto perché viene confuso con altri termini.

Karma non significa infatti solo:

destino;
futuro;
regole;
imposizioni esterne;
e quel che di solito crediamo.

Facciamo un po’ di ordine sul termine Karma



Il termine Karma deriva, come il termine Dharma, dal sanscrito ( कर्मन् ) è può essere tradotto in vario modo.

Se proprio vogliamo sostituirlo con qualche termine si preferisca “causa” anche se questa parola non rende il concetto a cui gli Uomini del passato facevano riferimento quando parlavano di kárman.

Come sappiamo la nostra cultura discende dalla notte dei tempi.

In particolare la cultura sanscrita è antichissima ed ha contaminato, naturalmente e per ovvie ragioni, culture più recenti (per se secolari).

Così il termine karman si è riversato nella cultura ellenica ad esempio dove il termine antico kraínō può essere sintetizzato con la parola “realizzare” così come nella cultura a noi più vicina latina dove da karman deriva la parola creo-are ossia “creare”.

Dove nasce l’errore sul Karma
Sento spesso, quando si parla di Karma, parlare di “Legge del Karma”.

Le culture New Age confondono il Karma con una sua regola fondamentale limitandone la visione al solo concetto di “causa-effetto”…

Se anche tu credi a questo, fai attenzione perché stai cercando di guardare il tuo palmo avendo la mano appoggiata sul tuo viso.

Il karma è molto ma molto di più e costituisce ciò che può renderci liberi purché comprendiamo cos’è non limitandone il concetto.

Questa confusione nasce dal fatto che, molte culture New Age, attingono il loro sapere dalle culture orientali e tantissime si rifanno all’ Induismo e/o al Buddismo semplificando troppo i concetti.

Sono dei mondi separati e non mi stancherò mai di riaffermarlo.

Il problema, infatti, è che sia l’uno che l’altro sono dei veri e propri stili di vita prima che delle religioni che difficilmente possono essere calati nella nostra società che osserva ritmi esistenziali completamente differenti… Ne tanto meno fusi insieme!

Per astrazione e per sintesi induismo e buddismo concepiscono il karma come una ruota eterna che lega ogni vita a ogni altra, sia soggettivamente che oggettivamente.

In senso soggettivo, credendo nella re-incarnazione, ogni azione compiuta nelle vite precedenti si rifletterà nella vita attuale di un individuo portando, appunto, delle “cause-effetti”.

Ogni individuo fa parte di un TUTTO e per questo ogni sua azione si ripercuoterà sul suo TUTTO di appartenenza. La stessa azione sarà per lo stesso individuo un boomerang che presto o tardi tornerà indietro (se non in questa vita nella vite future) (senso oggettivo).

Ogni “azione virtuosa” produrrà “risultati virtuosi” e quindi un “Karma virtuoso”.

Ogni “azione non virtuosa” avrà un effetto contrario.

La ruota, il ciclo di cui si parlava viene chiamano in vario modo come ad esempio samsāra.

Sia per il buddismo che per l’induismo, sostanzialmente, vivendo, l’uomo lascia dei crediti o dei debiti, per così dire, che possono essere riscossi avvicinandolo o allontanandolo dallo stadio del Nirvana (illuminazione).

Questo è quello che ti direbbero…

Scopriamo davvero il karma cos’è
Il Karma è La Legge della redistribuzione.

Per il Buddismo ortodosso,

il Karma è quel solo nocciolo centrale morale che sopravvive alla morte e che continua nella trasmigrazione

Vale a dire che, quando passiamo a miglior vita, intendendo la nostra ciclicità come il giorno e la notte, dove nel giorno abbiamo vissuto e nella notte siamo in stand-by attendendo di ritornare per completare il nostro percorso evolutivo al fine di elevare il nostro piano e avvicinarci sempre di più alla FONTE, di noi non rimane nulla tranne le azioni che abbiamo compiuto.

Queste azioni hanno prodotto degli effetti (che sono state a loro volta delle “cause” di mutamento, hanno cioè causato qualcosa all’interno del nostro TUTTO).

Queste “cause” (sostanzialmente per intenderci meglio effetti) non possono essere eliminati dall’UNIVERSO (FONTE, TUTTO), e si ripercuotono su tutti i piani dell’uomo, sia in orizzontale all’interno del proprio TUTTO sia in verticale nei piani più elevati ed in TUTTO più grandi che comprendono il suo.

Ogni piano ha il suo karma che segue le stesse regole. Così troviamo non solo il karma di un singolo individuo ma anche karma di intere società, di intere nazioni, di intere popolazioni persino karma storici, cioè legati ad epoche storiche ben precise.

Il Karma è quindi la Causalità Etica, dove per etico intendiamo il senso morale (torniamo al nocciolo centrale morale) e per i Greci è rappresentato da Nemesi (la Dea della redistribuzione).

Come sappiamo Nemesi non toglie e non da ma aggiusta.

Il Karma esiste dall’Eternità, è nell’Eternità è l’Eternità.

È l’eternità del ciclo della vita che si riflette non solo sull’UOMO ma su tutti gli uomini sia nel passato, sia nel presente che nel futuro.

Il karma è consapevolezza.

Consapevolezza che ogni azione porta effetti, scatena conseguenze su noi e sugli altri.

Il karma è giustizia.

Giustizia che presto o tardi le nostre azioni avranno delle conseguenze se non in questa vita nelle prossime e che, le nostre azioni, si ripercuoteranno anche sulla testa di chi ci è vicino.

Il karma è Eredità, quindi, ma, soprattutto, il karma è Legge-Non Legge essendo noi stessi gli artefici del nostro stesso destino che sarà impresso nel nostro Dharma.

Il karma è mutazione, trasformazione, possiamo essere e diventare i guaritori di noi stessi.

Il karma non è solo una Legge.
È il “non visto” che appare.

Tutte le nostre azioni, tutti i nostri pensieri, tutta la nostra esistenza è sorvegliata e non può essere nascosta.

Il karma è rivelazione…
Quello che siamo ci segnerà e segnerà per sempre la nostra intera vita… E nemmeno Narada, dell’esoterismo indù, potrà darci una mano.

Siamo noi ciò che scegliamo di essere




IL KARMA
Il concetto orientale di Karma è divenuto oramai patrimonio di tutta l’umanità. Questa parola indica per molti sovente il destino. Più precisamente nell’immaginario collettivo, una sorta di “fato avverso”, che ci colpisce nella quotidianità con varie punizioni.

Il Karma è quindi associato alle vite passate che, in base ai nostri atti, pensieri e desideri, determinerebbero la nostra attuale esistenza terrena. Ogni causa determina un effetto che a sua volta si trasforma in una nuova causa.

Se teniamo conto però che l’universo è un tutto armonico e che quindi la legge dell’armonia regge sovrana su tutti e su ogni cosa, ne risulta che il karma anch’esso rappresenta un aspetto di questa armonia.

Il Karma quindi, non è mai punitivo, ma in un certo senso, equilibrante
Il famoso detto: “raccoglierai quello che hai seminato “, indica velatamente proprio la legge del Karma, che ad ogni istante ci presenta il frutto dei nostri atti, siano questi positivi o altresì negativi.

Nessuno sfugge alla legge del Karma, per quanto indipendente si creda nella sua esistenza!Il Karma è una legge di azione, non è statico e non rappresenta il fine dell’esistenza umana, ma un mezzo con cui l’universo ci educa verso l’affinamento sempre più sottile della coscienza

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MessaggioTitolo: Re: unimog freedom   unimog freedom Icon_minitimeGio Ott 22, 2020 11:33 am

L'Unimog (dal tedesco "UNIversal-MOtor-Gerät", cioè "veicolo universale a motore") è una gamma di autocarri fuoristrada della Daimler-Benz, prodotti a partire dal 1948 e utilizzati in origine come trattori per le coltivazioni di rape.

Gli Unimog hanno una notevole altezza da terra (più di 40 cm), resa possibile dall'utilizzo di assali a portale, che permettono agli assi e alla trasmissione di essere più in alto del centro della ruota. Sono anche dotati di un telaio flessibile che consente alle ruote ampi movimenti verticali che, insieme alle sospensioni a molle elicoidali, permettono agli Unimog di affrontare con comodità ogni tipo di terreno, anche il più accidentato, con ostacoli di oltre un metro e pendenze fino al 100%[senza fonte]. Altre caratteristiche comuni di questi mezzi sono la trazione integrale (inseribile, permanente solo negli ultimi modelli), marce con rapporti molto corti (marce da lavoro opzionali) e il bloccaggio manuale dei differenziali anteriore e posteriore.

Gli Unimog sono stati usati e vengono tuttora utilizzati da varie forze armate, inclusi gli eserciti tedeschi e svizzeri. Sono anche in dotazione all'esercito sudafricano e neozelandese.

Inoltre, gli Unimog possono essere usati come locomotiva nelle ferrovie; venivano anche usati per il traino degli aerei.

Uno dei più popolari modelli di Unimog, prodotto in 64.341 esemplari, è l'Unimog 404, nelle varianti di trasporto truppe e unità radio, equipaggiato da un motore Mercedes 2.2l a benzina con una potenza di 82 cavalli (60 kW)

Tutti gli altri modelli di Unimog, dal piccolo 401 al 2450L 6x6, sono dotati di motori diesel a 4 o 6 cilindri che vanno da 25 a 280 CV.

Attualmente sono in commercio gli Unimog U200/U300/U400/U500 per impieghi leggeri e U4000/U5000 ad alte prestazioni in fuoristrada.

Storia
Unimog 401
Unimog 401
1942-I primi progetti di un veicolo a trazione integrale a cabina avanzata sono presentati dalla Daimler-Benz.
1944-Annuncio del Piano Morgenthau; Albert Friedrich esegue i primi studi su un veicolo agricolo a cabina avanzata a trazione integrale.
1945-Maggio, delineazione dei criteri di costruzione dell'Unimog. Agosto, primi contatti con Erhard & Söhne. Settembre, primo progetto di Friedrich. Dicembre, primi schizzi di Rößler e contratto con Erhard & Söhne.
1946-Gennaio, Rößler inizia il lavoro presso Erhard & Söhne sotto la supervisione di Friedrich. 6 marzo, primo prototipo Unimog. Ottobre, il primo telaio è pronto, iniziano i test. Viene coniato il nome Unimog. Dicembre, la carrozzeria è pronta, prime dimostrazioni pubbliche.
1947-Primavera, i fratelli Boehringer assumono il controllo del team Unimog, della produzione e delle vendite. Erhard & Söhne rimangono i fornitori di molti pezzi. Vengono consegnati i primi motori diesel. Autunno, vengono procurati i materiali per la prima serie di 100 veicoli.
1948-L'Unimog debutta al LG-Schau di Francoforte. Vengono presi i primi 150 ordini. Estate, preparativi finali per la messa in produzione, che comincia in agosto.
1949-La consegna del primo Boehringer Unimog modello 70200 comincia in primavera. Si pianifica la produzione di 500 veicoli aggiuntivi.
1950-Per l'autunno del 1950, vengono prodotti dai Boehringer 600 Unimog. Si tengono le trattative per il rilevamento da parte di Daimler-Benz.
1951-3 giugno, prima consegna del Daimler-Benz Unimog modello 2010, costruito a Gaggenau. Viene ricevuta la Medaglia d'Argento DLG, massimo riconoscimento dell'associazione.
1953-Marzo, primo Unimog con la cabina chiusa interamente in acciaio. L'Unimog è premiato con la medaglia d'oro al Rationalisierungsausstellung di Düsseldorf. 31 luglio, il modello 2010 25ps va fuori produzione. 3 agosto, viene introdotto il modello 401.
1954-L'Unimog è il primo trattore a ricevere il sigillo di approvazione della Forsttechnischen Prüfungsausschuss (comitato tecnico di controllo forestale).
1955-Maggio, esce il primo Unimog S a passo lungo, dotato di un motore a benzina di derivazione automobilistica. Autunno, il classico marchio a testa di bue viene sostituito dal simbolo Mercedes.
1956-Agosto, la potenza del motore viene aumentata da 25 a 30 CV.
Unimog U400
Unimog U400
1957-L'Unimog è disponibile con un cambio opzionale totalmente sincronizzato. Settembre, nuova cabina chiusa per l'Unimog a passo lungo.
1959-L'Unimog diventa il primo trattore agricolo con una trasmissione sincronizzata di serie.
1961-Maggio, viene raggiunta la soglia dei cinquantamila Unimog costruiti.
1963-Maggio, è pronto il primo Unimog da 65 CV.
1964-Giugno, viene costruito il primo Unimog da 65 CV a con motore a iniezione diretta.
1966-Aprile, nuova gamma Unimog: U34, U40, U70, U80 e Unimog S. Maggio, il centomillesimo Unimog esce dalla fabbrica di Gaggenau.
1968-Viene ampliata la gamma: U34, U45, U54, U66, U80, U90 e Unimog S civile.
1970-Gli Unimog aperti vengono equipaggiati con un rollbar.
1971-Il 150.000° Unimog viene donato a un'associazione di beneficenza.
1972-Nuova gamma: telai U34, U52, U66, U84 con 90 e 100 cavalli. Unimog S con motore a benzina da 82 e 110 CV. Viene lanciato l'MB-trac, una versione dell'Unimog sviluppata per esclusivamente per l'agricoltura.
1974-Esce il nuovo Unimog U120 (modello 425).
1976-Ampliamento di gamma: U1000, U800 e U1300.
1980-Cessa la produzione del 404 (Unimog S).
1985-Introduzione della gamma leggera e media: 407 e 427.
1988-Introduzione della gamma 437.
1991-Entra in commercio il nuovo modello di punta, U2150.
1992-Introduzione dei nuovi modelli 408 e 418 (leggeri e medi). Nuovo top di gamma, U2400 (437, gamma pesante).
1994-Si raggiunge la quota di 300.000 Unimog prodotti.
2000-Introduzione della nuova gamma Unimog U300/U400/U500.
2001-9 giugno, anniversario per i 50 anni del Mercedes-Benz Unimog a Gaggenau.
2002-2 agosto, viene prodotto l'ultimo Unimog della linea di produzione di Gaggenau. 26 agosto, il primo Unimog della fabbrica di Wörth lascia la catena di montaggio. 12 settembre-19 settembre, anteprima della nuova gamma ad alte prestazione fuoristradische, Unimog U3000/U4000/U5000, ad Hannover.
Unimog U20
Unimog U20
2003-Lancio sul mercato dell'Unimog U5000.
2006-3 giugno, inaugurazione del (DE) Museo Unimog a Gaggenau
2007-23 ottobre, il primo Unimog U20 esce dalla catena di montaggio di Wörth
2013-Introduzione della nuova gamma Unimog Euro VI
Caratteristiche tecniche
Unimog 404.1 (U 82) 1955-1977
Unimog 404.1
Unimog 404.1
Larghezza: 2150 mm
Lunghezza: 5030 mm
Altezza: 2290/2630 mm
Passo: 2900 mm
Raggio di sterzata: 12,9 m
Peso a vuoto: 2850 kg
Peso a pieno carico: 4750/5500 kg
Pneumatici: 10.5x20
Altezza da terra (differenziali): 400 mm
Capacità di guado: 800 mm
Angoli caratteristici
Angolo di attacco: 45°
Angolo di uscita: 46°
Consumo (benzina): 18,5-19,5 L/100 km
Velocità massima: 95 km/h
Motore: 2195 cm³ 6 cilindri in linea SOHC (Mercedes-Benz M180) 82 CV (60 kW)
Unimog 406 (U 84) 1971-1989
Larghezza: 2160 mm
Lunghezza: 4100 mm
Altezza: 2350 mm
Passo: 2380 mm
Raggio di sterzata: 10,9 m
Peso a vuoto: 3600 kg
Peso a pieno carico: 6000 kg
Pneumatici: 10.5x20/12.5x20/14.5x20/22x20
Altezza da terra (differenziali): 415 mm
Capacità di guado: 850 mm
Angoli caratteristici
Angolo di attacco: 45°
Angolo di uscita: 70°
Consumo (gasolio): 19,5 L/100 km
Velocità massima: 80 km/h
Motore: 5675 cm³ 6 cilindri in linea (Mercedes-Benz OM352) 84 CV (62 kW)
Unimog 435 (U 1300L) 1975-1990
Unimog 1300L
Unimog 1300L
Larghezza: 2300 mm
Lunghezza: 5590 mm
Altezza: 2625 mm
Passo: 3250 mm
Raggio di sterzata: 14,1 m
Peso a vuoto: 4430 kg
Peso a pieno carico: 7490 kg
Pneumatici: 12.5x20
Altezza da terra (differenziali): 435 mm
Capacità di guado: 800–1000 mm
Angoli caratteristici
Angolo di attacco: 46°
Angolo di uscita: 51°
Consumo (gasolio): 17,5 L/100 km
Velocità massima: 80 km/h
Motore: 5675 cm³ 6 cilindri in linea (Mercedes-Benz OM352) 130 CV (96 kW)
Unimog 437.4 (U 5000) 2003-
Larghezza: 2368 mm
Lunghezza: 5410 mm
Altezza: 2740 mm
Passo: 3250 mm
Raggio di sterzata: 14,5 m
Peso a vuoto: 5150 kg
Peso a pieno carico: 11990–13500 kg
Pneumatici: 365/80 R20
Altezza da terra (differenziali): 476 mm
Capacità di guado: n.p.
Angoli caratteristici
Angolo di attacco: 44°
Angolo di uscita: 53°
Consumo (gasolio): n.p.
Velocità massima: 85 km/h
Motore: 4801 cm³ 4 cilindri in linea con turbocompressore e intercooler (Mercedes-Benz OM924LA) 218 CV (160 kW)
Modelli speciali
Negli anni di produzione dell'unimog sono stati concepiti alcuni veicoli con delle caratteristiche particolari come per esempio il DOKA (dal tedesco "doppel kabine" cioè doppia cabina). Questo veicolo era dotato di una cabina con quattro porte e cinque posti per sedersi. Oppure dall'omonima azienda venivano fornite solo le cabine con la parte di telaio anteriore, queste parti venivano dotate di un retro con un pianale in grado di abbassarsi fino a livello del terreno.

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se una cosa non c'è non si rompe proverbio del meccanico saggio


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MessaggioTitolo: Re: unimog freedom   unimog freedom Icon_minitimeLun Lug 26, 2021 12:31 pm

Escavatore da cantiere: M 215 su Unimog U 300 e U 1450

Descrizione/nome della macchina
Escavatore da cantiere tipo M215

Funzione / compito
Escavatore a rapida distribuzione per la costruzione di energia, la costruzione di linee e i comuni.

particolarità
Escavatore mobile potente che è pronto per l'uso rapidamente.

Dati tecnici in sintesi
Area di lavoro Raggiungi 6,5 m,
profondità di scavo 3,8 m
Forze di scavo Forza di strappo 1800 daN
Forza di strappo 3400 daN
Requisiti di potenza 45 kW
Peso corporeo circa 2800 kp (senza accessori)
clienti
Horlemann, Daimler Chrysler




unimog freedom U3001



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