Il nome della “ruspa”
La ruspa era un attrezzo trainato da buoi il cui utilizzo risale all’epoca tardo romana. Consisteva in una sorta di aratro che, al posto del vomere, montava una specie di scatola con tagliente anteriore a due manici posteriori e aveva il compito di “raschiare” il terreno quando occorreva livellarlo.
uesta configurazione di base rimase pressoché invariata fino ai tempi della motorizzazione quando negli Usa è stata creata quella gigantesca macchina chiamata scraper che ha esattamente le funzioni dell’antica ruspa e che è quindi l’unica da avere il diritto di essere chiamata con questo nome!
L’equivoco terminologico è nato dal fatto che lo scraper, macchina adatta ai grandi spazi, in Italia, a causa della particolare morfologia del territorio, è praticamente sconosciuta anche agli addetti ai lavori
In aggiunta, nell’immediato dopoguerra, gli operatori hanno iniziato a chiamare ruspe i bulldozer che, sempre negli Usa, raschiavano il terreno e spingevano masse enormi di terra: a questo punto la confusione è aumentata perché la traduzione italiana esatta del termine bulldozer non è ruspa, bensì apripista.
Ecco perché la parola ruspa oggi viene utilizzata dalla stragrande maggioranza dei giornalisti per indicare una qualsiasi macchina movimento terra. E se, pur tirata per i capelli, può esistere una lontana attinenza con il bulldozer che, più o meno, ha la stessa funzione della ruspa, l’adozione di questo termine per escavatori e affini è assolutamente inaccettabile.
destraMolti obietteranno (a ragione) che, ruspa o non ruspa, l’importante è che la macchina funzioni, sia produttiva, costi poco, duri a lungo, non dia problemi. E questo, dal punto di vista degli utilizzatori è ovviamente prioritario.
ruspa s. f. [der. di ruspare]. - (mecc.) [macchina per lavori di scavo superficiale, trasporto e scarico della terra rimossa, spianamento di terreni ondulati] ≈ pala meccanica. ‖ bulldozer, caterpillar, escavatore, escavatrice, scavatore, scavatrice.
ESCAVATRICI, MACCHINE. - Nelle opere dell'ingegneria civile per cui si renda necessaria la rimozione di grandi masse di terreno, come la costruzione di strade e ferrovie, la fondazione di dighe, l'apertura di canali, la fondazione di edifici importanti ecc. e nelle opere dell'ingegneria marittima e fluviale che comportano ingente lavoro di scavo come la costruzione e la manutenzione dei porti, dock, la manutenzione e la regolazione di fiumi e canali ecc., si ricorre all'impiego delle macchine escavatrici che rispetto al lavoro dell'uomo offrono il vantaggio di un maggior raggio di scavo e di una maggiore potenza, cosicché permettono di operare con grande risparmio di spesa e di tempo. Tali macchine si suddividono in due principali categorie: gli escavatori, impiegati per lo scavo in terreni asciutti, e le draghe, impiegate negli scavi subacquei.
Escavatori. - In linea generale un escavatore (fr. excavateur; sp. excavador; ted. Exkavator; ingl. excavator) è costituito da una incastellatura, mobile su cingoli o su rotaie, che porta la cabina di manovra, con il motore e i comandi, e l'apparecchio escavatore. La marcia su rotaie è usata per gli escavatori più pesanti; in tal caso man mano che l'escavatore avanza è necessario spostare i binarî o a mezzo di uomini o, più economicamente, con macchine speciali. La marcia su cingoli presenta vantaggi non indifferenti sulla precedente: permette l'eliminazione del binario, e quindi del lavoro necessario al suo spostamento, e una rapida dislocazione anche su terreno difficile.
Per l'azionamento si usano motori a vapore, elettrici o endotermici. Il motore endotermico ha rispetto al motore a vapore il vantaggio di una pronta messa in funzionamento, indipendenza dell'approvvigionamento d'acqua, nessuna perdita negl'intervalli di riposo; rispetto al motore elettrico presenta il vantaggio della indipendenza dalla fornitura di corrente e quindi gli è preferibile ogni qual volta si rendano necessarî continui cambiamenti di località. D'altra parte anche l'azionamento elettrico offre i suoi vantaggi: peso minimo, marcia tranquilla, regolarità di funzionamento, assenza di gas di scarico, ecc.; il motore endotermico ancora non può avviarsi sotto carico, né invertire il senso di marcia, per cui si rende necessaria l'applicazione di un innesto a frizione con invertitore del moto o di un gruppo di pulegge fissa-folle. Sono anche usati gli azionamenti Diesel-elettrico e Diesel-pneumatico che riuniscono i vantaggi principali del motore endotermico con quelli del motore elettrico e rispettivamente del motore a vapore.