impianti di compattazione scarrabili per motrici rimorchi semirimorchi
con braccio a ragno caricatore
pressa per autodemolizione
Le presse scarrabili hanno una cassa di compressione con 2 cilindri per coperchio, il cilindro di compressione longitudinale è retrattile a scomparsa per ridurre la lunghezza della cassa così da renderla trasportabile.
Si tratta di una pressa particolarmente versatile poiché riduce in pacchi rottame ingombrante e carrozzerie di automobilii dimesse e puó essere trasportata su camion e raggiungere e lavorare anche nei cantieri più angusti e di difficile accessibilità.
Le superfici interne della cassa di compressione sono in acciaio antiusura ad alta resistenza.
Puó essere fornita, su richiesta, di cabina operatore e di gru di carico. E' dotata di serie di radiocomando, l'impianto elettrico è a schede programmabili ed il ciclo di lavoro è automatico.
SONO MACCHINE CON CASSA DI COMPRESSIONE A “L” AVENTE DUE COPERCHI OSCILLANTI, DI CUI IL PRIMO INCERNIERATO LONGITUDINALMENTE ALLA PARETE VERTICALE ED IL SECONDO CON TERMINALE AD ARCO DI CERCHIO INCERNIERATO LONGITUDINALMENTE ALLA PARETE ORIZZONTALE DELLA CASSA DI COMPRESSIONE.
SONO DISPONIBILI SIA NELLA VERSIONE DIESEL CHE ELETTRICA
SI TRATTA DI PRESSE UTILIZZATE PER LA SEGUENTE TIPOLOGIA DI ROTTAME:
AUTOVETTURE INTERE BONIFICATE
PARTI DI AUTOVETTURE
BIANCO (WHITE GOODS)
LEGGERO (LIGHT SCRAP)
RACCOLTA (COLLECTED SCRAP)
cesoia scarrabile
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Una pressa idraulica è un'apparecchiatura meccanica che sfrutta lo scorrere di un fluido (in genere olio idraulico) per sviluppare una forza, utilizzata per comprimere materiali di diverso genere in modo da compattarli ed eventualmente imballarli. Fu inventata nel 1795 dal meccanico Joseph Bramah sulla base della legge di Pascal.
I componenti di una generica pressa idraulica sono schematizzati come segue:
Un serbatoio d'olio, una pompa idraulica, un motore (in genere elettrico) per azionare la pompa, un fascio tubiero ad alta pressione, una valvola a due vie, un pistone idraulico a doppio effetto, una struttura di sostegno e di contenimento del materiale da comprimere. La struttura apribile consente il caricamento del materiale da pressare.
La pompa idraulica invia l'olio sotto pressione al pistone, regolata dalla valvola a due vie. Il pistone collegato ad un'apposita piastra riduce lo spazio comprimendo il materiale. Al termine della compressione la valvola viene azionata nella seconda posizione in modo da inviare l'olio nella parte anteriore del pistone, facendogli compiere il percorso contrario per rimetterlo in posizione di riposo.
Per motivi di sicurezza è previsto l'inserimento nel circuito di alta pressione una valvola che si apre in caso la pressione sia eccessiva.
Le presse idrauliche hanno moltissimi impieghi, soprattutto dove sono necessarie forze rilevanti. Le pressioni generate possono andare da pochi chilogrammi alle migliaia di tonnellate.
Principio di funzionamento
Il loro funzionamento si basa sulla applicazione della Legge di Pascal. Si osservi la figura: nel primo pistone, quello di sinistra, si applica la forza {\displaystyle F_{1}} F_{1} a una superficie {\displaystyle S_{1}} S_1, generando la pressione relativa {\displaystyle p_{r}={\frac {F_{1}}{S_{1}}}} {\displaystyle p_{r}={\frac {F_{1}}{S_{1}}}}, che si esercita su tutte le superfici del cilindro (oltre, naturalmente, a quella del pistone). Per la legge di Pascal, essendo comunicanti i due cilindri, anche nelle superfici del secondo dovrà esercitarsi la medesima pressione relativa {\displaystyle p_{r}} {\displaystyle p_{r}}. Tuttavia la superficie del secondo pistone è {\displaystyle S_{2}>S_{1}} {\displaystyle S_{2}>S_{1}}: di conseguenza, dovendo rimanere identica la pressione ma essendo aumentato il fattore superficie a denominatore, dovrà aumentare quello forza a numeratore.
In altri termini, all'aumentare proporzionale della superficie deve aumentare allo stesso modo anche la forza necessaria a mantenere l'uguaglianza della pressione. Per esempio, supponiamo che la superificie del secondo pistone sia il doppio di quella del primo. La pressione assoluta all'interno delle due camere è {\displaystyle p_{a}=p_{0}+{\frac {F_{1}}{S_{1}}}=p_{0}+{\frac {F_{2}}{S_{2}}}} {\displaystyle p_{a}=p_{0}+{\frac {F_{1}}{S_{1}}}=p_{0}+{\frac {F_{2}}{S_{2}}}}, cioè {\displaystyle p_{r}={\frac {F_{1}}{S_{1}}}={\frac {F_{2}}{2S_{1}}}} {\displaystyle p_{r}={\frac {F_{1}}{S_{1}}}={\frac {F_{2}}{2S_{1}}}}. Risolvendo rispetto a {\displaystyle F_{2}} F_{2} troviamo {\displaystyle F_{2}={\frac {2S_{1}}{S_{1}}}F_{1}=2F_{1}} {\displaystyle F_{2}={\frac {2S_{1}}{S_{1}}}F_{1}=2F_{1}}. Raddoppiando la superficie del secondo cilindro raddoppiamo anche la forza in uscita
La pressa è una macchina utensile atta alla compressione di un materiale.
Le presse si differenziano per principio di funzionamento, per costruzione meccanica e per il materiale che lavorano.
Sono presse ad azione verticale in cui il pezzo da deformare entra caldo nello stampo (temperature dell'ordine di 700 °C o più) che appunto a causa di tali alte temperature è lubrificato con grafite nebulizzata, che ha la caratteristica di non incendiarsi. Sono utilizzate ad esempio per la produzione di rubinetterie e raccorderie.
Sono presse ad azione verticale che a seconda del metodo con cui viene generata la forza applicata possono essere meccaniche, idrauliche o idroformatrici. Le presse per la lamiera trovano grande applicazione nell'industria automobilistica ma anche nella produzione di elettrodomestici.
A seconda delle caratteristiche e delle dimensioni del pezzo da produrre variano di conseguenza le dimensioni del piano di lavoro e la forza massima applicabile dalla pressa. Nel caso siano necessarie più operazioni per completare il prodotto partendo da un foglio di lamiera di forma regolare e piatto, è possibile disporre più presse in linea e tra esse dei manipolatori o dei robot che trasportino il pezzo da un'operazione all'altra.
Se il pezzo è piccolo è possibile effettuare per esso più operazioni con una sola pressa. In questo caso la movimentazione della lamiera tra le varie operazioni è svolta o grazie ad un alimentatore posto all'ingresso della lavorazione che la spinge passo per passo fino all'uscita (stampo progressivo), oppure tramite un transfer, dispositivo costituito da due barre metalliche parallele dotate di organi di presa, che a stampo aperto prendono il pezzo da una operazione e lo trasportano alla successiva, fino a deporlo alla fine su un nastro di scarico. Ci sono molti casi in cui i pezzi vengono anche spostati a mano dagli operai stessi per lavorarli, sia da pressa a pressa che sulla stessa.
Presse oleodinamiche[modifica | modifica wikitesto]
Le presse idrauliche sono mosse da cilindri ad olio e sono utilizzate per varie applicazioni, inclusa l'imbutitura profonda. Sfruttano la legge di Pascal, ovvero se su di un fluido si agisce sottoponendolo una pressione su di un punto, essa si propaga in tutte le direzioni con la stessa intensità. Per rendere veloci questo tipo di presse, il movimento del pistone principale è effettuato da un pistone secondario di ridotte dimensioni. Durante il movimento cosiddetto di avvicinamento l'olio viene richiamato all´interno della camera principale per semplice caduta attraversando una o più valvole di riempimento. Quando il piano della pressa riduce la propria velocità per l'aumento dello sforzo (o per un comando esterno di rallentamento), le valvole di riempimento si chiudono automaticamente per il peso proprio delle stesse che sono poste sempre verticalmente, e il flusso dell´olio che arriva dalla pompa confluisce a questo punto dal pistone secondario a quello principale. Questo conferisce alla pressa la sua potenza di targa che è data molto semplicemente moltiplicando la superficie utile del pistone principale per la pressione massima che può raggiungere il circuito idraulico della pressa.
Presse meccaniche[modifica | modifica wikitesto]
Si suddividono in presse a piani o con movimento alternativo e presse rotative o a rulli. Le presse a piani sfruttano l'energia di un volano, posto in rotazione da un motore elettrico, per movimentare la slitta o mazza attraverso una o più bielle. Stanno conquistando sempre più mercato le cosiddette presse servo, presse meccaniche senza volano in cui uno o più motori brushless sono direttamente o tramite riduttori collegati all'albero di comando e quindi alla cinematica della pressa. L'utilizzo di un tale tipo di pressa consente una maggiore versatilità connessa alla possibilità di variare la corsa della slitta durante la produzione, grazie al fatto che tali motori consentono rapidi cambi di direzione del moto. Le servo presse se corredate di sensore di forza trovano un largo impiego nelle applicazioni di assemblaggio dove è richiesto il monitoraggio del processo [1]. Le presse a rulli sono motorizzate invece direttamente all`asse dei rulli a contrasto mediante motori idraulici o elettrici attraverso opportuni riduttori.
Presse idroformatrici
Sono presse composte da due o più piani metallici, sostenuti da una incastellatura in acciaio. Un piano, normalmente il superiore è fisso e solidale alla struttura di sostegno. I piano inferiore, mosso da cilindri oleodinamici scorre su delle slitte e si accosta al piano superiore pressando il manufatto da incollare. Vengono utilizzate ampiamente in falegnameria nella lavorazione di pannelli in truciolare e MDF. Servono per incollare l'impiallacciatura in legno pregiato su supporti di minor pregio o per l'assemblaggio di pannelli tamburati
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