L’azienda di oggi nasce nel 1980 con il nome di CMO, dall’iniziativa di Gabriele Rossetti, ed inizia un percorso fatto di progettazione e di produzione di piccoli escavatori cingolati e gommati.
Oltre a questa attività, per seguire le richieste di clienti privati e di importanti ditte costruttrici ed utilizzatrici, CMO ha diversificato la sua attività progettando applicazioni di circuiti idraulici e di componenti speciali per escavatori e macchine da cantiere, di tutte le ditte presenti sul mercato, appositamente realizzate per esigenze specifiche.
Nel 1998, CMO2 ha acquistato il marchio, la tecnologia e parte del personale di PMI, PADANA MACCHINE INDUSTRIALI, leader italiano nella costruzione degli escavatori idraulici. Lo scopo di questa iniziativa, era di produrre macchine speciali su specifiche necessità, quindi, non in concorrenza con i clienti costruttori, ma adatti a garantire elevate prestazioni su lavori specifici.
Questa acquisizione ha consentito all’azienda di ingrandirsi allargando la propria offerta sia di macchine complete sia di attrezzature e componenti speciali, a di migliorare la propria qualità costruttiva, come riconosciuto dal mercato italiano ed europeo.
La notevole esperienza maturata ci ha consentito negli anni di instaurare rapporti con i grandi costruttori, per produrre quelle attrezzature ed allestimenti speciali, che possono completare la loro gamme di prodotti e che per ragioni di economia di scala, non possono essere sviluppati al loro interno.
Tra i marchi importanti che abbiamo servito negli anni figurano CATERPILLAR, FIAT-HITACHI, DOOSAN-DAEWOO, KOMATSU, HYUNDAI, CASE, VOLVO e YANMAR, oltre agli importatori ed ai concessionari di ogni marca di macchine movimento terra.
Oggi, PMI, sta ancora verificando nuove possibilità di espansione, espandendo la propria attività nel settore pipeline e nel settore delle macchine portuali, per mettere a profitto la pluriennale esperienza nel settore del movimento terra e nelle trivellazioni, sia con la produzione già descritta, sia con nuovi progetti, per restare al passo con le richieste di mercato.
Nel corso degli anni l’attività dell’azienda si è ampliata in vari settori industriali, tra cui:
Demolizione
Trivellazione e perforazione
Consolidamento terreni
Scavo e costruzione gallerie
Movimentazione inerti e rottami
Industria siderurgica
Pipeline
http://www.macchinedilinews.it/lingegno-dimenticato/
Le macchine movimento terra hanno avuto nell’Italia una delle patrie più prodighe di ingegni e invenzioni.
L’escavatore idraulico è nato proprio nella mia città, Torino, e moltissime aziende sono sorte e cresciute nel nord Italia per fare fronte a una richiesta crescente di meccanizzazione che ha avuto la sua esplosione negli anni ’60.
Una miriade di marchi che gli appassionati non possono dimenticare e che hanno visto l’Emilia Romagna in prima fila da regione in cui la cultura metalmeccanica ha piantato radici profonde.
Bendini & Frascaroli (Ben.Fra.) a Modena, Padana Macchine Industriali (PMI) a Piacenza, Laltesi sempre a Piacenza (Alseno per la precisione), Benati a Imola, Simit e Hydromac a Torino (entrambi di due rami della famiglia Bruneri, gli inventori dell’escavatore idraulico), Rock Excavators sempre a Torino (e poi a Saint-Vincent, in Valle d’Aosta) e nata da una costola di tecnici ex Simit, la Fiorentini di Roma (unica azienda del centro Italia e nata come produttrice di escavatori a corde in virtù di un rapporto commerciale come importatore del colosso Ruston-Bucyrus). E infine un marchio del tutto sui generis: Macmoter, acronimo esemplare di “macchine movimento terra”, fondata a Modigliana da Alois Haringer e vera e propria fucina di idee ingegnose.
Una azienda in cui l’ingegno del “patron” ha sempre avuto ampio spazio con la progettazione di macchine che hanno segnato il corso della storia del movimento terra ben al di là del confine italiano.
Per lungo tempo Macmoter fu costruttore OEM di Fiatallis fornendo gli escavatori idraulici della gamma medio-bassa con gli FE12, FE14, FE16. E negli ultimi anni con alcuni piccoli dozer idrostatici commercializzati negli USA con il vecchio marchio New Holland che vedeva, con gli stessi colori, anche gli ultimi modelli della gamma O&K. Un vero e proprio amarcord di ingegno e tecnologia.
Una serie di invenzioni eccezionali che hanno visto le mini pale della serie Castoro essere equipaggiate con il monobraccio laterale quando ancora JCB non pensava a una soluzione di questo tipo.
Nelle officine di Modigliana, nel cuore dell’appennino forlivese, hanno visto la luce le prime e uniche pale cingolate idrostatiche italiane con i modelli più piccoli LC6 ed LC7 avere anche un discreto successo di vendita grazie a un buon equilibrio fra ingombri, prestazioni e affidabilità
Senza contare i due modelli più grandi LC150 ed LC200 con una ottima concezione modulare alla base di un progetto che purtroppo non ha avuto il sostegno necessario da parte di qualche grande costruttore internazionale interessato a entrare in questo specifico settore del mercato.
Oppure la linea di pipelayers concepita su una torretta girevole a contrappeso estraibile…macchine che hanno poi visto la luce, sotto altra forma ma identici nel concetto di base, nella gamma di un grande costruttore globale.
Oppure la gamma di midi escavatori gommati versatili e affidabili che hanno costellato le strade urbane di molti centri italiani.
Alla base del successo ingegneristico la mente geniale di Alois Haringer. Alla base della scomparsa del marchio evidenti errori di valutazione nei confronti di un mercato in continua evoluzione in cui già solo la dislocazione dello stabilimento di Modigliana era un evidente handicap nei confronti della logistica produttiva.
Senza contare tutte le difficoltà tipicamente italiane nel fare impresa e nel riuscire a rimanere su un mercato molto difficile con una gamma di prodotti sicuramente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico ma con un design ultimamente poco accattivante e con una rete distributiva in sempre maggiore affanno.
A prescindere da tutto questo rimangono la validità delle idee e il triste pensiero che nessun grande costruttore di livello internazionale avesse creduto in alcuni eccellenti progetti messi nei cassetti di un archivio ricchissimo e che rimangono a oggi solo in attesa di fondi e di una mentalità manageriale di alto livello per poter essere rimessi sul mercato.
Alcuni di questi, come ad esempio le pale cingolate e i dozer idrostatici, già con alcuni esemplari pre serie perfettamente funzionanti e solo da perfezionare in alcuni particolari secondari.
I pipelayers con un progetto ingegnoso che potrebbe consentire ad alcuni grandi big player di rientrare in un mercato non frizzante ma stabile nei numeri anche nei momenti di crisi come quello attuale.
E’ andata così. Un altro pezzo di storia del movimento terra italiano e mondiale è stato smantellato e rimosso dal mercato.
In un paese incapace di risolvere i propri problemi e in cui il vero patrimonio nazionale, l’ingegno, è stato ancora una volta dimenticato.
http://www.baumaschinenbilder.de/forum/thread.php?postid=854639
Escavatore PMI 900
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Nel primo PMI fabbrica braccio speciale sono ora prodotto, tra le altre cose, anche questo escavatore da demolizione: PMI 15
L'escavatore sulle prime immagini dovrebbe essere un 1300
Questo 825 HD
http://www.pmi-macchine.com/index.html
la società PMI ha rilevato la distribuzione in Italia per Daewoo (Doosan) quando la produzione di escavatori è stata interrotta.
Nel frattempo, oltre alle macchine standard Daewoo, vengono prodotti escavatori aggiuntivi con attrezzature speciali.
È ovvio che alcuni componenti, come la cabina del programma Daewoo,
PMI 825HD
un 1300B PM
PMI 810 R
PMI 940 con cucchiaio di roccia
http://www.hansebubeforum.de/showtopic.php?threadid=12593&pagenum=11
escavatore gommato Schaeff HML30 SerieB
escavatore gommato Schaeff HML30 classe 10t
benfra