Il trattore stradale è un veicolo adibito esclusivamente al traino di semirimorchi con cui, una volta agganciato, forma particolari complessi veicolari denominati autoarticolati.
Sul piano meccanico è un veicolo equiparato all'autocarro, di cui è tecnicamente una derivazione progettuale e con cui condivide le denominazioni commerciali dei modelli di listino delle varie case produttrici, anche se non può essere definito tale vista l'incapacità di caricare e trasportare autonomamente merci senza l'ausilio del semirimorchio e, nei casi in cui superi le 3,5 tonnellate di massa, può essere guidato con la patente di categoria C parimenti all'autocarro.
Data la sua particolare destinazione d'uso, il trattore stradale è sempre dotato di sistemi di traino opportuni per la categoria di semirimorchi a lui destinati.
Almeno teoricamente, il codice della strada italiano prevede l'esistenza sia di trattori stradali leggeri, con massa inferiore o uguale alle 3,5 tonnellate, che trattori stradali pesanti, con massa che supera le 3,5 tonnellate.
Nella vita di tutti i giorni, però, l'adozione di trattori stradali leggeri è rara[senza fonte]. La nazione europea in cui sono maggiormente diffusi è la Svizzera anche a causa dei limiti ridotti di massa a pieno carico in vigore nella nazione elvetica. Sono invece ampiamente utilizzati i trattori stradali pesanti.
Un tempo, erano usati come trattori stradali dei veri e propri trattori derivati dal corrispondente trattore agricolo, con carrozzeria e scolpitura delle gomme leggermente modificati rispetto ai modelli agricoli originali. Il loro uso era diffuso soprattutto nelle zone portuali.