favole e fiabe sui camionisti

FAVOLA:
IL SECONDO CAMIONISTA
IL GROSSO CAMION ERA PRONTO A PARTIRE.
IL PESANTE RIMORCHIO AVEVA UN CARICO ALTO AL MASSIMO,DA POTER PASSARE SOTTO LE GALLERIE.
IL CAMIONISTA MONTO’ CON UN BALZO AL SUO POSTO DI GUIDA, SBATTE’ LO SPORTELLO E MISE IN MOTO.
I CANCELLI DELLA FABBRICA SI CHIUSERO DIETRO DI LUI , E LA STRADA GLI SI APRI’ DAVANTI, ANCORA PIENA DI AUTOMOBILI, DI MOTORETTE DI GENTE.
IL VIAGGIO DA FARE ERA LUNGO; SAREBBE DURATO TUTTA LA NOTTE E UN PO’ ANCHE AL MATTINO SEGUENTE. MA LUI CAMIONISTA, ERA PRONTO A TIRARE DRITTO PER TUTTE QUELLE ORE, PUR DI ARRIVARE AL PIU PRESTO AL SUO PAESE.
DOVEVA NASCERGLI UN FIGLIO, IL SUO PRIMO BAMBINO, FORSE DOMANI. E LUI VOLEVA ESSERE LI’ A RICEVERLO PER DIRGLI:- ECCOMI QUI,SONO TUO PADRE. NON TEMERE DI NIENTE. SARO’ SEMPRE CON TE-
ORA IL CAMIONISTA GUIDAVA IL SUO GROSSO AUTOTRENO FUORI DELLA CITTA’
IL RUMORE DEL MOTORE POTENTE SALUTO’ LE ULTIME CASE DELLA PERIFERIA; POI LE RUOTE PIGIARONOVELOCI SULLA STRADA D’ASFALTO.
INTANTO IL SOLE AVEVA CHIUSO IL SUO ALTO CERCHIO DIETRO LE COLLINE E LA LUCE AZZURRA DELLA SERA CALAVA SU TUTTE LE COSE.
“SE MI VA BENE , ALL’ALBA SARO’ GIA’ OLTRE I MONTI, NELLA PIANURA . POI, UNA VOLATA..” COSI PENSAVA IL CAMIONISTA.
FISCHIETTAVA GETTANDO OCCHIATE SUI CAMPI, SULLE CASE ANCORA VISIBILI NEI PRATI GIA SCURI, SUL FIUME.
CERTO, UNO CHE GUIDA UN GROSSO CAMION PER TANTE ORE, SOLO NELL’ALTA CABINA, PENSA A TANTE COSE: MA LUI AVEVA UN SOLO PENSIERO, BELLISIMO: IL FIGLIO CHE STAVA PER NASCERE.
“PERO’ “ DICEVA FRA SE’ “ E’ UN BEL MIRACOLO; PRIMA NON C’E’, POI UN BEL GIORNO ECCOLO LI’ VISPO, CHE TI GUARDA, PIANGE, MANGIA. EH, SI , UN BEL MIRACOLO”.
CHILOMETRI E CHILOMETRI A VELOCITA’ SOSTENUTA E COSTANTE; QUEL CAMION PAREVA FOSSE L’UNICO IN VIAGGIO QUELLA NOTTE.
NEL BUIO I FARI ILLUMINAVANO L’ASFALTO E, NELLE CURVE, I MARGINI DELLA STRADA.
FU PROPRIO AL DI LA’ DI UNA CURVA CHE COMPARVE UN UOMO; STAVA FERMO CONTRO IL GUARDRAIL, INFAGOTTATO IN UNA GIACCA A VENTO TROPPO GRANDE PER LUI. NON FACEVA ALCUN SEGNO VERSO IL CAMION; MA LO GUARDAVA COME GIA’ SAPESSE CHE SI SAREBBE FERMATO.
INFATTI SI FERMO’.
- VOLETE UN PASSAGGIO ? – GRIDO’ IL CAMIONISTA.
- L’UOMO SI FECE AVANTI:- GRAZIE, DISSE E MONTO’ VICINO AL CONDUCENTE.
- VISTO DA VICINOSEMBRAVA O FORSE ERA UN RAGAZZO, PER NIENTE SPAZIENTITO DAL FATTO DI AVERE ASPETTATO CHI SA QUANTO TEMPO, NELLA NOTTE , UN CAMION CHE FORSE NON SAREBBE PASSATO.
- CHE TI è SUCCESSO?- CHIESE IL CAMIONISTA.
- C’E’ NEBBIA PIU’ AVANTI, - RISPOSE IL RAGAZZO.
- NON ERA LA RISPOSTA GIUSTA, MA IL CONDUCENTE NON VI FECE CASO.
- DOVE SEI DIRETTO?
- AL DI LA’ DEI MONTI IN PIANURA .-
- AL CAMIONISTA NON SPIACEVA DI AVERE COMPAGNIA; ERA PIU’ FACILE STARE SVEGLI E IL VIAGGIO SAREBBE SEMBRATO PIU’ BREVE.
- ANDARONO VIA COSI’ PER UN BEL TRATTO; PARLANDO DEL PIU DEL MENO, O TACENDO, MA SODDISFATTI DI ESSERSI INCONTRATI.
- POI, SENZA PREAVVISO, FURONO NELLA NEBBIA
- E’ DIFFICILE IMMAGGINARE COME CI SI TROVI ALLA GUIDA DI UN GROSSO AUTOTRENO QUANDO LA NEBBIA CHIUDE LA STRADA DAVANTI AGLI OCCHI CON UN MURO BIANCO.
- E’ MEGLIO FERMARSI- DISSE CON VOCE SCONTENTA IL CAMIONISTA
- IL RAGAZZO FECE UN SEGNO CON LA TESTA CHE POTEVA DIRE DI SI O NO.
- IL CAMION SI FERMO’ SULLA CORSIA D’EMERGENZA; L’AUTISTA SCESE E ANDO’ A METTERE ALLA DISTANZA GIUSTA IL TRIANGOLO ROSSO.
- QUANDO TORNO’, VIDE CHE IL SUO COMPAGNO S’ERA MESSO AL POSTO DI GUIDA.
- PERCHE’ TI SEI SPOSTATO- CHIESE CON UNA CERTA DIFFIDENZA.
- CERCATE DI DORMIRE; SARETE PIU RIPOSATO QUANDO RIPRENDERETE IL VOLANTE-
- IL CAMIONISTA SI RINCANTUCCIO’ E COMINCIO A BRONTOLARE: - LA NEBBIA NON CI VOLEVA. HO FRETTA-
- QUANDO SI ASPETTA UN BIMBO CHE DEVE NASCERE…
- MA CHI TI HA DETTO…- DISSE IL CAMIONISTA INQUIETO. MA A UN TRATTO UN GRAN SONNO LO PRESE. GLI PARVE DI SOGNARE CHE IL CAMION SI METTESSE IN MOTO E ANDASSE SICURO COME IL GIORNO.
- IN VERITA’ IL CAMION CORREVA NELLA NEBBIA; E IL RAGAZZO, QUANDO VIDE IL COMPAGNO PROFONDAMENTE ADDORMENTATO, STACCO’ LE MANI DAL VOLANTE E LASCIO’ CHE IL PESANTE AUTOMEZZO ANDASSE VIA DA SOLO, VELOCE.
- GLI ADDETTI AD UN DISTRIBUTORE DI CARBURANTE CHE VIDERO PASSARE L’AUTOTRENO A VELOCITA’ COSI SOSTENUTA, RESTARONO SENZA FIATO. MA DOVE VA, QUELLO?-
- SI VUOLE FORSE AMMAZZARE? –
- TELEFONATE AL CASELLO! –
- NEL NEBBIONE SI VEDEVANO LE LORO OMBRE AGITATE; SI SENTIVANO LE LORO VOCI.
- AL POSTO DI GUIDA IL RAGAZZO SORRISE UN POCO ; PAREVA SI DIVERTISSE COME IN UNO SCHERZO.
- DOVE SIAMO?-CHIESE TRA IL SONNO IL CAMIONISTA.
- CON UNO SFORZO EGLI RIUSCI’ A SOCCHIUDERE GLI OCCHI :- MA CHE FAI? VUOI PORTARCI A MORIRE?
- CONOSCO A MEMORIA QUESTA STRADA – RISPOSE IL RAGAZZO. SI ERA PERO’ DIMENTICATO DI RIPRENDERE IN MANO LO STERZO.
- COME VIDE QUESTO, IL SUO COMPAGNO RIMASE TRAMORTITO DI PAURA.
- MA NON POTE’ PARLARE PERCHE’ UN SONNO PROFONDO LO RIPRESE.
- DA UN CASELLO ALL’ALTRO, L’ALLARME DATO DAI TELEFONI ARRIVO’ ALLA POLIZIA STRADALE CHE, PUR COL RISCHIO DELLA NEBBIA, SI MISE SULLA STRADA AD ASPETTARE IL CAMION PAZZO.
- VIDERO DA LONTANO I SUOI FARI E SI PREPARARONO A BLOCCARLO.
- MA IL VEICOLO PASSO’, NON SI SA COME, SENZA CHE POTESSERO FERMARLO.
- QUANDO SI VOLTARONO PER VEDERLO ANDAR VIA, PER POCO NON CADDERO DI SCHIANTO: PER UN ATTIMO, PRIMA CHE LA NEBBIA INGHIOTTISSE LA GROSSA OMBRA, AVEVANO VISTO CHE LE RUOTE NON TOCCAVANO L’ASFALTO.
- UN SOLE GIA’ CALDO ENTRO’ NELLA CABINA DI GUIDA E SVEGLIO’ IL CAMIONISTA .
- L’AUTOMEZZO ERA FERMO SUL PIAZZALE VICINO AL CASELLO .
- C’ERANO MACCHINE DAVANTI AI DISTRIBUTORI E ALTRE INCOLONNATE ALLE USCITE DELL’AUTOSTRADA.
- CON UN BALZO L’UOMO SI GIRO’ VERSO IL POSTO DI GUIDA.
- ERA VUOTO.
- PER UN MOMENTO PENSO’ DI AVER SOGNATO TUTTO. MA PER ARRIVARE FIN LI’ SE N’ERA FATTA MOLTA; E LUI AVEVA SOLTANTO DORMITO .
- “FORSE IL RAGAZZO E’ SCESO A BERE UN CAFFE’” PENSO’.
- MA CERTO! CHE SCIOCCO A NON PENSARCI SUBITO! -DISSE PARLANDO DA SOLO.
- AL BAR IL RAGAZZO NON C’ERA E NON LO TROVO’ DA NESSUNA PARTE. NESSUNO AVEVA VISTO ARRIVARE L’AUTOTRENO.
- QUALCUNO INVECE STAVA RACCONTANDO CHE LA POLIZIA STRADALE AVEVA INSEGUITO NELLA NEBBIA UN CAMION FANTASMA … CHE VOLAVA!
- ALLORA IL CAMIONISTA RISALI’ AL POSTO DI GUIDA , SBATTE’ LO SPORTELLO , AVVIO’ IL MOTORE .
- “ DUNQUE … VOLAVA! “ PENSO’ E RICORDO’ DI QUELLE MANI CHE NON ERANO POSATE SULLO STERZO.
- “ CHI PUO’ GUIDARE UN CAMION SENZA TOCCARE IL VOLANTE? E VOLARE NELLA NEBBIA?”
- SOLTANTO ALLORA VIDE IL FOGLIETTO:
- “ ANDATE PIANO. ARRIVERETE IN TEMPO. CIAO “ FIRMATO IL SECONDO CAMIONISTA”
- DUNQUE .. UN EXTRATERRESTRE ? – BORBOTTO’ INCERTO.
- MA SE NON CI HO MAI CREDUTO!- DISSE FORTE-
- O FORSE ….
- IL ROMBO DELLA VOCE COPRI’ LA SUA VOCE.
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