Il Menarini Monocar 201 è stato un autobus prodotto dal 1979 al 1989. Tale autobus, nelle sue svariate versioni, è stato prodotto in migliaia di esemplari e venduto in tutta Italia, divenendo di fatto, assieme ad altri modelli di quel periodo, un bus simbolo degli anni ottanta.
Il primo progetto del Menarini Monocar 201 nasce alla fine degli anni settanta, e i primi prototipi vengono prodotti nel 1978. Col Monocar 201, la Menarini si cimenta nella produzione intera del veicolo, non sfruttando più telai Fiat, ma costruendo telai propri, e lasciando alla Fiat soltanto la parte meccanica. Il Monocar 201 rispetta i canoni del capitolato Federtrasporti riscontrabile in altri bus di quell'epoca, come il Fiat 470, l'Iveco Effeuno, l'Inbus 210. La produzione in serie inizia nel 1979, e prosegue fino al 1989, anno in cui il Monocar 201 viene sostituito dal BredaMenarinibus Monocar 220.
Esteticamente, fra il Monocar 201/0 e il Monocar 201/1 non vi sono grosse differenze, se non, in alcuni modelli di 201/1, con l'asportazione della classica mascherina nera posta sul muso fra i fanali atta a coprire una presa d'aria (che scompare nei modelli ove la mascherina è assente). Fra i due modelli la grossa differenza sta nella meccanica. Mentre il Monocar 201/0 monta un motore Fiat 8200.13, il Monocar 201/1 monta un più moderno (anche se all'udito la differenza è quasi impercettibile) motore Fiat 8220.10.
Autobus Menarini Monocar 201 dell'Actv Venezia n. 712 sulla linea 7 nel 2010
Col Monocar 201/2, invece, vi è una grossa differenza soprattutto a livello di estetica. Mentre meccanicamente cambia soltanto il passaggio dal cambio ZF al cambio Voith (cambio ZF comunque mantenuto sui mezzi extraurbani), col Monocar 201/2 si cerca di dare una linea più accattivante e moderna al Monocar 201, anche se il risultato finale lo rende anche un po' più squadrato e meno rotondeggiante. Mentre le fiancate restano pressoché immutate (a parte l'adozione di una fascia nera che corre sopra i finestrini applicata sui veicoli di colore arancione, una sorta di moderna modanatura, e la modifica del finestrino autista, più grande degli altri nei modelli precedenti e di grandezza analoga agli altri nel Monocar 201/2), vengono modificati il frontale ed il retro.
Innanzitutto vengono adottati i classici fanalini Federtrasporti (di forma quadrata) applicati all'intera fanaleria posteriore e alle frecce e luci di posizione della fanaleria anteriore. Nel frontale va a scomparire del tutto la mascherina nera che era applicata su tutti i Monocar 201/0 e su alcuni 201/1, lasciando spazio al logo Menarini. Sul retro, oltre all'applicazione dei fanalini Federtrasporti, vi è lo spostamento del vano targa leggermente più in alto. Con questo disegno arriva fino al 1989, anno della fine della produzione.
Un modello particolare di Monocar 201/1 NU si dovette realizzare appositamente per la linea 11 Actv del Lido di Venezia in quanto, avendo la necessità di essere caricato sul traghetto verso l'isola di Pellestrina vi era il rischio che a causa dell'inclinazione del pontone in caso di marea troppo bassa o troppo alta, l'autobus s'incastrasse tra la rampa e il pontone stesso. Questo tipo di Monocar 201/1 NU (denominato a tal uopo Versione Lido) presenta chassis rialzato, ruote ravvicinate, porta anteriore singola, ammortizzatori regolabili, paraurti rialzati. Ne furono costruiti diciannove esemplari, appartenenti alla serie 380-398.
Differenze fra i vari allestimenti[modifica | modifica wikitesto]
Vediamo qui di seguito quali differenze vi sono fra i vari allestimenti: urbano, suburbano ed extraurbano.
Esemplari urbani[modifica | modifica wikitesto]
Menarini Monocar 201/0LU sulla linea 17 ATAF a Firenze
Gli urbani, oltre che per la presenza di pochi posti a sedere (circa 20), si notano subito per la presenza di 3 porte o anche 4 sui mezzi lunghi 12 metri. Solitamente le porte sono a libro, anche se i primi prototipi di 201/0 vennero prodotti con le porte rototraslanti. In particolare, vennero prodotti un 201/0 LS, un 201/0 LU e un 201/0 NU. Il loro destino fu questo:
LS : finì ad una cooperativa di Riolo Terme (RA).
LU : finì a La Panoramica di Chieti (CH)
NU : finì alla ALM di Merano (BZ)
Esemplari suburbani[modifica | modifica wikitesto]
Sono stati prodotti in maggioranza con la presenza di sole due porte, ma ci sono notizie di esemplari dotati anche di 3 porte. Cambia anche l'allestimento interno, dove vi sono più posti a sedere. I sedili possono essere in vetroresina (come gli urbani) oppure imbottiti in skai (salvo modifiche da parte dell'utilizzatore). Alcuni esemplari di Monocar 201/2 LS sono stati prodotti in versione SLS[1]. Questa sigla sta per Sovralimentato Lungo Suburbano.
Esemplari extraurbani[modifica | modifica wikitesto]
Se fra urbani e suburbani le differenze riguardano solo il numero di porte e la disposizione dei sedili, sugli esemplari extraurbani vi sono marcate differenze. In particolare, le porte sono sempre e solo due, mentre i sedili (tutti rivolti verso il senso di marcia) sono tutti imbottiti in panno. Sul Monocar 201/0, la porta anteriore si presentava di dimensioni ridotte (la metà) con apertura a libro (a 2 antine anziché 4). La porta posteriore rimaneva invece di dimensioni regolari con apertura a libro. Col Monocar 201/1 anche la porta posteriore è stata ridotta, introducendo l'apertura ad espulsione. Apertura ad espulsione introdotta anche nella porta anteriore, anche se alcuni modelli mantenevano l'apertura a libro. Sul Monocar 201/2 si sono mantenute queste caratteristiche. Alcuni esemplari di Monocar 201 LI sono stati prodotti in versione SLI. Questa sigla sta per Sovralimentato Lungo Interurbano.
Soltanto sugli esemplari extraurbani di Monocar 201/1 è riscontrabile anche una modifica attuata sul muso delle vetture, dove è stata modificata la zona compresa fra paraurti e fanali rendendo di fatto un "blocco unico" l'intera zona del veicolo, un grande paraurti (nella maggioranza dei casi di colore grigio) che comprende anche i fanali e rispolvera anche la griglia di aerazione posta sul davanti che su alcuni modelli urbani e suburbani era celata dalla mascherina nera.
I filobus[modifica | modifica wikitesto]
Anche se in pochi esemplari, il Monocar 201 è stato prodotto anche nella versione filobus, dopo una pausa quasi decennale della costruzione italiana di veicoli filoviari. Il modello, denominato Menarini F201 LU, è stato prodotto in versione a 3 o 4 porte con equipaggiamento della TIBB.
La diffusione del Monocar 201 filoviario è stata limitata alle reti di Ancona, Chieti, Sanremo. e Parma (unica città dove ha circolato la versione a 4 porte).
Diffusione[modifica | modifica wikitesto]
Il Monocar 201 ha avuto una grandissima diffusione in praticamente tutte le città italiane, e nei dieci anni di produzione, sono stati assemblati migliaia di esemplari. I quantitativi più significanti si segnalano a Bologna, Firenze e Roma.[senza fonte]
La Carrozzeria Menarini Bologna (CMB) nacque nel 1919, grazie all'imprenditore Ettore Menarini, che prima si indirizzò alla riparazione di carrozzerie per autoveicoli, ma poi dal 1925 si dedicò alla
costruzione di carrozzerie proprie per vetture e taxi. Poco tempo dopo l'azienda crebbe, e iniziò la produzione di veicoli industriali tra cui: autocarri, furgoni, e in seguito, autobus. Durante la Seconda Guerra Mondiale la Menarini produsse autoambulanze, furgoni e carri-officina, ma nel 1944 a causa dei bombardamenti, lo stabilimento venne distrutto. Solo nel 1946 l'imprenditore lo ricostruì, e dal 1952 decise di produrre esclusivamente autobus. Infatti negli anni a seguire la Menarini lavorò esclusivamente sulle carrozzerie per i mezzi di trasporto pubblico della Fiat, Lancia, e Alfa Romeo, sia nei modelli urbani, che nei modelli extraurbani e turistici