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IL FABBRO"
Pubblicato da in IL FABBRO · 12/4/2016 07:43:00
Un fabbro è una persona che crea oggetti di ferro oppure acciaio, utilizzando a questo scopo attrezzi a mano per martellare, curvare, tagliare o comunque dare forma al metallo quando questo si trova in uno stato non liquido. Solitamente il metallo viene riscaldato fino a farlo diventare incandescente, e successivamente sottoposto alla lavorazione di forgiatura. Questo tipo di lavorazione è stata una delle prime tecniche utilizzate per la lavorazione dei metalli. Il termine "fabbro" proviene dalla parola latina faber.
Alcuni manufatti dei fabbri sono: cancelli di ferro battuto, griglie, ringhiere, mensole, sculture, attrezzi, oggetti decorativi, utensili da cucina, e armi. Un fabbro esperto sa realizzare, con il minimo impiego di lavoro ed energia, prodotti di aspetto piacevole che abbinano talento e originalità.
Un fabbro che lavora principalmente sugli attrezzi per i cavalli è chiamato maniscalco. Il maniscalco lavora con il metallo nero, specialmente ferro. Il colore nero proviene da uno strato di ossido che si deposita sulla superficie del metallo durante il riscaldamento.
IL PROCESSO DI LAVORAZIONE
I fabbri lavorano riscaldando le parti di ferro modellato o di acciaio in usere modellato con gli attrezzi, come, ad esempio, un martello. Il riscaldamento è compiuto tramite l'uso di una forgia rifornita da propano, gas naturale, carbone, carbone di legna, o coke. I fabbri possono usare la fiamma ossidrica o la fiamma ossi-acetilenica, per riscaldare il metallo in punti più circoscritti.
Il colore è un indicatore molto utile della temperatura e lavorabilità del metallo: man mano che si riscalda il ferro prima diventa rosso, poi arancione, giallo, e infine bianco. La temperatura ideale per la maggior parte delle operazioni di forgiatura è quella corrispondente al colore giallo-arancio, più o meno nota come calore di forgiatura. Per evitare che la luce ambiente impedisca loro di valutare con precisione il colore del metallo, molti fabbri lavorano al buio, o in ambienti poco illuminati. Le tecniche di lavorazioni principale dei fabbri sono:
FORGIATURA
Detta anche fucinatura. Mediante forgiatura il metallo viene deformato e plasmato in modo da fargli assumere la forma e le funzionalità desiderate. A differenza della maggior parte delle lavorazioni meccaniche (con le eccezioni della punzonatura e del taglio) nella forgiatura non si ha asportazione di metallo, bensì deformazione mediante martellatura. Si annoverano quattro operazioni o tecniche basilari di forgiatura: trazione, piegatura, compressione, punzonatura. Queste tecniche di solito si mettono in pratica mediante utilizzo del martello e dell'incudine, ma i fabbri utilizzano spesso anche altre tipologie di attrezzi, soprattutto per eseguire rapidamente e col minimo sforzo i lavori più semplici e ripetitivi.
TRAZIONE
Il metallo viene stirato secondo uno dei tre assi in modo da ridurre una o entrambe le dimensioni degli assi ortogonali a quello di trazione. Nel caso di una barra, riducendo lo spessore si aumenta la larghezza, oppure si restringono entrambe se si aumenta la lunghezza.
Ad esempio, per realizzare un bulino per legno il fabbro può appiattire un barra d'acciaio a sezione quadrata, allungarla, riducendo così lo spessore ma mantenendo la larghezza alla dimensione necessaria. La lavorazione di trazione non deve necessariamente essere eseguita in modo uniforme. Ad esempio, quando si crea un cuneo o uno scalpello per falegnameria è necessario stirare il metallo fino ad appiattirlo all'estremità. Se l'appiattimento è eseguito contemporaneamente secondo due direzioni, si ottiene un oggetto che termina con una punta.
Per questo tipo di lavorazione si possono usare molti diversi attrezzi. Gli attrezzi più comunemente usati sono il martello e l'incudine. Con il martello si può per battere il ferro contro i due corni dell'incudine, oppure contro la faccia piana della stessa incudine usandone il lato appuntito e conformato a croce.
PIEGATURA
La lavorazione di piegatura è una delle più semplici: il metallo viene curvato per fargli assumere la forma desiderata. Da una barra si possono realizzare ganci, anelli e catene. Per piegare il ferro sono sufficienti martello e incudine, ma i fabbri spesso si avvalgono di copie e altri attrezzi progettati allo scopo di rendere il processo più semplice e standardizzato. Il modo classico di piegare il metallo è appoggiare sull'incudine il pezzo di metallo portato all'incandescenza, facendolo sporgere da una parte e colpendolo con colpi di martello in modo da curvarlo verso il basso, continuando poi l'operazione dopo aver capovolto il pezzo orientando verso l'alto la parte precedentemente curvata. Possono poi essere eseguite ulteriori rifiniture usando come appoggi i corni dell'incudine.
COMPRESSIONE
La compressione (o ricalcatura o rifollatura) è il processo che consiste nell'addensare il metallo riducendo la dimensione longitudinale e aumentando le altre due. In un certo senso, è come premere il metallo indietro contro se stesso per concentrarlo. Ad esempio, per creare delle punte di freccia, un fabbro martellerà l'estremità di una spranga, addensandola e riducendo la lunghezza totale.
PUNZONATURA
La punzonatura crea una depressione o un foro nel metallo per mezzo di un punzone. Questa tecnica può essere usata a scopo decorativo, o, più semplicemente, per praticare un foro. Per esempio, per fare la testa di un martello il fabbro prenderà una barra di adeguata robustezza e spessore e vi praticherà il foro in cui inserire il manico. La punzonatura non si limita all'esecuzione di rilievi e fori, ma include anche il taglio, l'incisione e lo stiramento.
LAVORAZIONI COMBINATE
I quattro tipi di lavorazione sopra descritti sono spesso eseguiti in combinazione per ottenere e perfezionare l'aspetto e le funzionalità che si vogliono dare al prodotto finito.
Ad esempio, per formare una testa di martello a forma di penna il fabbro partirà da una barra di diametro approssimativamente uguale a quello della testa del martello, eseguirà il foro per inserire il manico mediante un punzone e successivo stiramento, taglierà la testa (utilizzando una zeppa), e la parte a forma di penna sarà stirata fino a farle assumere la forma desiderata.
Ad esempio, per creare uno scalpello, poiché quando lo si sottopone a trazione si allunga e tende ad aumentare in larghezza, il fabbro lo girerà spesso su un lato, martellandolo dall'alto verso il basso allo scopo di fargli mantenere la larghezza prevista dal progetto.
Un altro esempio: quando deve curvare ad angolo retto una barra e vuole che la curvatura sia fatta a spigolo vivo, il fabbro comincia a martellare un'estremità della barra per abbozzare la curva, e poi, per rifinire il lavoro, spinge indietro e martella una o entrambe le estremità, ripetendo l'operazione finché la curvatura ha assunto la forma e il raggio desiderati.
SALDATURA A FUOCO
Per eseguire la saldatura a fuoco, detta anche bollitura meccanica, si applica per prima cosa sulle parti da unire un disossidante, quale il borace o la sabbia silicea; si riscaldano quindi i pezzi nella fucina sino allo stato plastico, si sovrappongono e si congiungono tramite percussione col martello o col maglio. I bordi da unire vanno preparati in modo che la linea di giunzione sia più lunga possibile.
BRUNITURA (COLORAZIONE SU METALLO)
Pubblicato da in IL FABBRO · 12/4/2016 17:56:00
La brunitura (talvolta detta anche bronzatura) è la colorazione superficiale di un metallo praticata con vari metodi ed avente lo scopo di fornire una protezione contro l'ossidazione oltre che di migliorarne l'aspetto.
STORIA
Anticamente si eseguiva il tipo più semplice di brunitura, ovvero l'azzurratura alla fiamma, consistente nell'esporre per qualche secondo il pezzo ad un forte calore, osservandone i veloci cambiamenti di colore ed una volta raggiunto quello desiderato (per es. l'azzurro), si immergeva il pezzo rapidamente nell'acqua a temperatura ambiente rendendo così la colorazione permanente.
Questo metodo aveva essenzialmente due difetti: se il pezzo era in acciaio temperato la tempra poteva subire alterazioni per la brusca differenza di calore; inoltre il colore così ottenuto non era molto resistente agli agenti esterni e facilmente scompariva sotto l'azione di sostanze anche solo debolmente acide come ad esempio il sudore. A tale metodo furono sostituiti (o talvolta sovrapposti) trattamenti chimici che conferivano (e conferiscono – poiché sono ancora usati) una colorazione assai più resistente e duratura.
ESECUZIONE SU METALLI FERROSI
Generalizzando si può dire che questa si esegue (tranne che per l'acciaio inossidabile) immergendo il pezzo di ferro o acciaio, ben pulito e sgrassato, in un bagno d' acqua con acetato di piombo, iposolfito di sodio ed altre sostanze che possono variare in quantità (così come i tempi del trattamento stesso) a seconda del metallo da trattare e del colore che questo deve assumere.
Un metodo ancora oggi assai usato specialmente da restauratori e da costruttori nella produzione di piccole serie è il seguente: il pezzo, sempre ben pulito e sgrassato, viene immerso in un bagno a circa 100 °C di acqua in cui vengono disciolti iposolfito di sodio, acetato di piombo e solfato di rame. Prolungando il tempo di immersione il metallo assume via via vari colori passando dal blu chiaro, al porpora, al grigio, fino al nero.
Una brunitura nera e brillante su ferro ed acciaio si può anche ottenere immergendo il pezzo scaldato fino al colore giallo in olio e, una volta raggiunta la brunitura, scaldandolo ancora lievemente per poi lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente. Un altro sistema, assai vecchio ma che non altera le proprietà della tempra consiste nel cospargere il pezzo con cera vergine di api alla quale viene successivamente dato fuoco. Una volta che questa è completamente bruciata il pezzo viene lasciato lentamente raffreddare. Questo metodo non è più usato, se non da alcuni amatori di armi antiche e restauratori.
ESECUZIONE SU METALLI NON FERROSI
Si può ottenere una brunitura su rame, ottone o bronzo utilizzando una soluzione di Solfuro di potassio (chiamato comunemente "fegato di zolfo"), semplicemente immergendovi i pezzi anche a freddo (sempre ben sgrassati) per qualche minuto e sciacquandoli poi in acqua corrente.
BRUNITURA MEDIANTE TRATTAMENTI GALVANICI
Uno dei vari metodi, oggi molto usati, anche a livelli industriali, consiste nell'immergere il pezzo da trattare in una soluzione acquosa di solfantimoniato di sodio (o "sale di Schlippe"), di carbonato di sodio anidro e praticare poi un'elettrolisi per alcuni minuti alla temperatura ambiente con una corrente di 0,35 ampere a tensioni comprese tra 2,4 e 4 volt. Questo metodo è impiegato anche nel trattamento di rame ed ottone.
BRUNITURA PER PICCOLI PEZZI
Esistono attualmente in commercio soluzioni brunitrici già pronte che agiscono anche a freddo e richiedono solo una preventiva accurata pulizia dei pezzi da trattare. È poi sufficiente stendere un velo di prodotto (o più se si desidera un colore più scuro) sul pezzo ed una volta raggiunto il colore voluto sciacquarlo in acqua e, dopo accurata asciugatura, lasciare il pezzo immerso in olio per un certo tempo onde evitare la possibile ossidazione che potrebbe sopravvenire nelle ore immediatamente successive. Tali soluzioni (che esistono sia per metalli ferrosi che non) non permettono però (tranne rare eccezioni) la brunitura omogenea e uniforme su pezzi di grandi dimensioni.
http://www.diniaroldo.it/blog/?id=ykq04uag
https://www.lorenziyuri.it/preventivi-strutture-lavorazioni-in-ferro-zincate-parma/pergolati-per-giardini-parma/
Le tettoie in ferro sono oggi molto utilizzate da privati che hanno a disposizione ampi spazi esterni e che vogliono avere la possibilità di godersi maggiormente la vita e il tempo libero all’aria aperta, specie durante la bella stagione. Attraverso la progettazione e la realizzazione di tettoie in ferro personalizzate, Mister Fabbro offre ai propri clienti l’opportunità di godere dei loro spazi esterni in tutta sicurezza, comodità e tranquillità grazie alla sua offerta di tettoie in ferro per Cirimido e limitrofi.
Le tettoie in ferro possono essere poi corredate da tendaggi idonei o da materiali che possano proteggere dal sole o dalla pioggia e il ferro utilizzato può essere lavorato in diversi modi per rendere le tettoie più gradevoli anche dal punto di vista estetico.
Le tettoie in ferro vengono poi realizzate anche a seconda della posizione che andranno ad occupare nello spazio esterno: la tettoia può essere addossata ad una parete della casa, può essere semplicemente ancorata al terreno o, ancora, può essere a libera installazione autoportante.
http://www.super-zoo.it/il-mestiere-del-fabbro-tutto-quello-che-devi-sapere/
Il mestiere del fabbro: tutto quello che devi sapere
La professionalità di un fabbro è una materia davvero ampia e complessa e richiede un bagaglio di conoscenze pressoché infinito, che abbraccia la merceologia, la metallurgia, il disegno tecnico e le abilità manuali.
La professione del fabbro brugherio fatta di grande disciplina, dedizione e rispetto: in questo senso anche piccole buone pratiche, come quella di pulire gli attrezzi da lavoro prima di appuntare un ferro con l’altro, diventano fondamentali.
C’è da dire che purtroppo il fabbro ferraio tradizionale è un mestiere che rischia l’estinzione. Infatti al giorno d’oggi, le nuove generazioni non sono molto indirizzate verso questa nobile professione. Il lavoro del fabbro è dunque molto mutato rispetto alle origini e si caratterizza per una maggior specializzazione in alcuni settori, tra cui spiccano quelli dei serramentisti o dei carpentieri, con cui il fabbro ha numerosi punti in contatto.
Il fabbro è colui che è in grado di creare oggetti di ferro oppure d’acciaio, utilizzando a questo scopo attrezzi a mano per martellare, curvare, tagliare o comunque dare forma al metallo quando questo si trova in uno stato non liquido. Una figura esperta è in grado di realizzare, con il minimo impiego di lavoro ed energia, prodotti di aspetto piacevole che abbinano talento e originalità. Nei tempi antichi, gli artigiani adoperavano grossi forni, azionati da meccanismi collegati ad animali per modellare il metallo. Oggi le tecniche si sono considerevolmente aggiornate, ma, ancor di più delle tecniche si sono affinate le esigenze di chi richiedete certi servizi.
Se prima si lavorava per la realizzazione di una spada, adesso viene richiesto un cancello, se prima era uno zoccolo, adesso è una serratura. Portare il metallo ad altissime temperature (900°C) permette di lavorare la materia e di poterla forgiare. Praticamente il materiale col calore viene reso malleabile, ed in seguito deformato e plasmato in modo da fargli assumere la forma e le funzionalità desiderate.