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 autocarri alfa romeo vintage

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MessaggioTitolo: autocarri alfa romeo vintage   autocarri alfa romeo vintage Icon_minitimeSab Ago 09, 2014 5:08 pm

schema cronologico produzione autocarri alfa romeo:
Alfa Romeo 110 (autocarro)
3
Alfa Romeo 350
4
Alfa Romeo 430
Alfa Romeo 450
Alfa Romeo 455
5
Alfa Romeo 50
5 cont.
Alfa Romeo 500
8
Alfa Romeo 80
Alfa Romeo 800
Alfa Romeo 85
9
Alfa Romeo 900
Alfa Romeo 950
A
Alfa Romeo A15
Alfa Romeo A19
Alfa Romeo A38
F
Alfa Romeo F20
M
Alfa Romeo Mille

L’Alfa Romeo 110 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo.

Il modello, a tre assi, venne lanciato sul mercato nel 1938 ed in seguito divenne la base per la costruzione di grandi autobus urbani. Questo autocarro era di grandi dimensioni e quindi era anche relativamente costoso; per questa ragione l’Alfa Romeo non ne vendette molti esemplari. Montava un motore da 125 CV di potenza ed aveva un peso a pieno carico di 10 t.

L’Alfa Romeo 350 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo.

Precedentemente al lancio di questo modello, che avvenne nel 1935, l’Alfa Romeo commercializzava autocarri di grosse dimensioni e relativamente costosi, tipo l’85 ed il 110. Per questo motivo la casa del biscione non vendette molti esemplari di questi modelli, e decise quindi di lanciare sul mercato l’Alfa Romeo 350, che era più piccolo e leggero rispetto agli autocarri citati. Il nuovo modello era equipaggiato da un motore Diesel da 6 L di cilindrata che erogava 85 CV di potenza.

L’Alfa Romeo 430 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo dal 1942 al 1950.

Quando era a pieno carico, il veicolo pesava 5 t. All’inizio la produzione era focalizzata sulla fabbricazione di mezzi militari. Questi esemplari, che vennero utilizzati dal Regio Esercito nella seconda guerra mondiale, erano conosciuti con il nome Alfa Romeo 430 RE ed erano basati sul più grande Alfa Romeo 800. Alcuni di questi autocarri furono convertiti in mezzi antiaerei che possedevano una mitragliera IF Scotti con calibro da 20 mm. Dopo la guerra, il modello venne prodotto sia come mezzo militare che come veicolo da trasporto civile[1]. Entrambe le versioni vennero prodotte fino al 1950. Il modello era disponibile sia con semplice piano di carico scoperto oppure con motrice di autotreno.

L’Alfa Romeo 430 era equipaggiato da un motore Diesel a quattro cilindri in linea da 5.816 cm³ di cilindrata. Questo propulsore erogava una potenza di 80 CV a 2.000 giri al minuto, che permetteva al mezzo di raggiungere la velocità massima di 65 km/h. L'autonomia era di 390 km[2].

Il corpo vettura era montato su un autotelaio. Il cambio, con riduttore intermedio, era a quattro rapporti.

autocarri alfa romeo vintage >Alfa_Romeo_430

Tipo Autocarro
Inizio produzione 1942
Fine produzione 1950
Sostituito da Alfa Romeo 450

Dimensioni e pesi
Lunghezza 5,955 m
Larghezza 2,130 m
Altezza 2,580 m
Massa a vuoto 3,350 t
L’Alfa Romeo 450 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo dal 1947 al 1959. La sua versione aggiornata fu denominata Alfa Romeo 455.

L’Alfa Romeo 450 fu il successore dell’Alfa Romeo 430. Ci furono diverse differenze tra i due modelli; la più importante risiedeva nel motore, a cui fu incrementata la potenza. Dagli 80 CV del propulsore montato sul 430 si passò infatti a 90 CV. La cabina di guida fu ingrandita, e la calandra ora era contraddistinta da cinque barre orizzontali, che sostituirono le tre del 430. Nel 1959 l’Alfa Romeo 450 venne aggiornato, ed il nuovo autocarro cambiò nome in Alfa Romeo 455, che venne prodotto fino ai primi anni sessanta.

Era disponibile anche la versione a trazione integrale e durante gli anni in cui fu commercializzato, le carrozzerie, che erano basate sul telaio dei 450/455, furono oggetto di aftermarkeing.


L’Alfa Romeo 450 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo dal 1947 al 1959. La sua versione aggiornata fu denominata Alfa Romeo 455.

L’Alfa Romeo 450 fu il successore dell’Alfa Romeo 430. Ci furono diverse differenze tra i due modelli; la più importante risiedeva nel motore, a cui fu incrementata la potenza. Dagli 80 CV del propulsore montato sul 430 si passò infatti a 90 CV. La cabina di guida fu ingrandita, e la calandra ora era contraddistinta da cinque barre orizzontali, che sostituirono le tre del 430. Nel 1959 l’Alfa Romeo 450 venne aggiornato, ed il nuovo autocarro cambiò nome in Alfa Romeo 455, che venne prodotto fino ai primi anni sessanta.

Era disponibile anche la versione a trazione integrale e durante gli anni in cui fu commercializzato, le carrozzerie, che erano basate sul telaio dei 450/455, furono oggetto di aftermarkeing.

'Alfa Romeo 50 è stato un autocarro prodotto dall'Alfa Romeo dal 1931 al 1934 in 115 esemplari. Era soprannominato "Biscione" per via del soggetto contenuto nel logo della casa costruttrice.

Prodotto nello stabilimento del Portello a Milano, l'Alfa Romeo 50 era frutto di dell’accordo che l'Alfa Romeo fece nel 1929 con la Büssing per produrre autocarri su licenza. Il modello era in sostanza un Büssing-NAG 50 rimarchiato, di cui condivideva, ad esempio, la linea spigolosa della cabina e la forma del tettuccio. Gli assi erano due, ed aveva un passo di 5,2 m.

L'Alfa Romeo 50 aveva montato un motore Diesel a sei cilindri da 10.600 cm3 di cilindrata erogante 80 CV di potenza a 1.200 giri al minuto, che permetteva al veicolo di raggiungere una velocità massima di 33 km/h. Il cambio era manuale a quattro rapporti.

Questo autocarro era di grandi dimensioni ed era quindi anche abbastanza costoso; per questa ragione l'Alfa Romeo non ne vendette molti esemplari.

Tipo Autocarro
Inizio produzione 1931
Fine produzione 1934
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi
Lunghezza 8,95 m
Larghezza 2,45 m
Altro

L’Alfa Romeo 500 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo dal 1937 al 1945.

Il modello, che era collocato a metà della gamma di autocarri offerta dall’Alfa Romeo, era caratterizzato dall’avere una linea piuttosto aerodinamica, che fu migliorata negli anni in cui fu in produzione. L’Alfa Romeo 500 venne anche utilizzato dal Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale sotto la sigla di “500 DR”. È stato impiegato nella campagna di Russia e, in versione blindata, nella campagna dei Balcani. Il telaio del modello fu anche la base per la costruzione di autobus militari.

Dal 1937 al 1940 l’Alfa Romeo 500 venne utilizzato anche dai Vigili del Fuoco come autopompa o autocarro.

L’Alfa Romeo 500 era disponibile sia con motore diesel, a benzina ed a gas. Il propulsore Diesel erogava 75 CV di potenza. Il modello fu l’ultimo autocarro convenzionale prodotto dall’Alfa Romeo, dato che a partire dei primi anni quaranta la casa del biscione si concentrò sui modelli con cabina avanzata.

Il motore diesel F6M 313 a 6 cilindri con alesaggio di 100mm e corsa 130, per 6100 cm³; erogava 75 hp a 2000 giri/min ed era raffreddato ad acqua. Il consumo dichiarato di gasolio era di 21-26 kg per 10 0km e quello di olio, compresi i cambi periodici, era di 800 g ogni 100 km.
500RE[modifica | modifica sorgente]


Versione Autofficina della Regia Aeronautica
Versione per il Regio Esercito (come indica l'acronimo RE), raggiungeva una velocità massima di 45 km/h, era in grado di superare una pendenza massima di 27% ed aveva un’autonomia di 400 km a serbatoio pieno (circa 100 L). Venne testato nel 1939 sulle Alpi piemontesi, per poi essere adottato e prodotto tra il 1940 ed il 1943. Fu impiegato specialmente in Africa Settentrionale, in Russia ed in Francia, sia dal Regio Esercito che dalla Regia Aeronautica

Nel 1939 fu impiegato per la realizzazione dell'"Autotreno Comando", costituito da 12 Alfa Romeo 500RE e 3 rimorchi, carrozzati come ufficio mobile, posto radio, posto telefonico, generatore elettrico ed utilizzato dal Corpo di Spedizione Italiano in Russia.

Durante la guerra furono sviluppate una versione trasporto carburanti, in configurazione autotreno prodotto dalla Viberti, quella, rimasta a livello di prototipo, di un semicingolato, chiamata "Brevetto Locera" e quella autofficina per la Regia Aeronautica. Dopo l'armistizio fu requisito dai tedeschi ed impiegato dalla Wehrmacht come Lastkraftwagen 6,5 t Alfa-Romeo (i) Typ 800 R.E..

500DR

Tipo Autocarro
Inizio produzione 1937
Sostituisce Alfa Romeo 350
Fine produzione 1945
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi
Lunghezza 7,02 m
Larghezza 2,20 m
Altezza 2,25 m
Massa a vuoto 3 t
autocarri alfa romeo vintage 260px-Alfa_romeo_500



L’Alfa Romeo 80 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo.

L’Alfa Romeo 80 aveva installato un motore da 11.560 cm3 di cilindrata che sviluppava 110 CV di potenza. Questo propulsore era il medesimo di quello che venne installato in seguito sull’Alfa Romeo 85.

Questo autocarro, a tre assi, era di grandi dimensioni e quindi era anche abbastanza costoso; per questa ragione l’Alfa Romeo non ne vendette molti esemplari. Prodotto negli anni trenta, dell’Alfa Romeo 80 ne vennero commercializzati solamente 29 esemplari

L’Alfa Romeo 800 è stato un "autocarro unificato pesante" prodotto dall’Alfa Romeo dal 1940 al 1947.

Nei primi anni di produzione è stato utilizzato come veicolo militare a servizio del Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale, e venne chiamato 800RE[1]. Durante la guerra, il veicolo fu all’inizio usato solamente dall’esercito italiano, principalmente nella campagna del Nordafrica, durante l’occupazione della Francia e nella campagna di Russia[2]. Dopo l'armistizio del 1943 venne impiegato anche dalla Wehrmacht come Lastkraftwagen 6,5 t Alpha (i) Typ 800 R.E.. Dopo il conflitto la produzione dell’autocarro venne convertita per usi civili ed il nome del mezzo, di conseguenza, mutò in “800”. Nel 1947 venne sostituito sulle linee di montaggio dall'Alfa Romeo 900.

Un prototipo cingolato, il CSEM 800RE, fu prodotto per il Regio Esercito[3]. L’acronimo CSEM significava “Centro Studi ed Esperienze della Motorizzazione”, ed era il dipartimento dell’esercito italiano che si occupava della ricerca e dello sviluppo dei veicoli militari.

L’Alfa Romeo 800 era un autocarro pesante a due assi, con ruote posteriori motrici gemellate, cabina metallica avanzata con guida a destra e cassone in legno da 6,5 tonnellate di portata. Era equipaggiato da un motore Diesel a sei cilindri in linea da 8725 cm3 di cilindrata, che erogava 108 CV di potenza[4]. Il cambio era quattro rapporti, mentre la carrozzeria differiva nel modello militare per la presenza di barre di protezione davanti al radiatore; nel dopoguerra fu prodotta una versione civile con cabina maggiorata con vano cuccetta. L’autocarro raggiungeva la velocità massima di 50 km/h[4]. Ci furono anche degli esemplari alimentati a benzina e a gasogeno (Alfa Romeo 800 GM, ovvero Gasogeno Militare).

autocarri alfa romeo vintage >Alfa_romeo_800re_csem
veicolo singolo 12 t
Inizio produzione 1940
Fine produzione 1947
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi
Lunghezza 6,84 m
Larghezza 2,35 m
Altezza 2,85 mLunghezza 6,84 m
Larghezza 2,35 m
Altezza 2,85 m
Peso 5,5 t
Propulsione e tecnica
Motore diesel 6 cilindri, 8725 cm³
Potenza 108 hp a 2000 giri/min
Trazione 4×2
Prestazioni
Velocità max 50 km/h
Autonomia 360 km
Massa a vuoto 5,5 t
autocarri alfa romeo vintage 260px-Alfa_romeo_800
L’Alfa Romeo 85 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo.

Il modello derivava da un autocarro Büssing di cui era la versione rivista. L’Alfa Romeo ottenne dall’azienda tedesca la licenza per eseguire questo aggiornamento. L’Alfa Romeo 85 era caratterizzato dall’avere una cabina di guida aerodinamica e dal possedere una calandra dal classico disegno Alfa Romeo. Il modello venne lanciato sul mercato nel 1934.

L’Alfa Romeo 85 montava un motore da 11.560 cm3 di cilindrata che erogava 110 CV di potenza. Questo propulsore era il medesimo di quello che era montato sull’Alfa Romeo 80.

Nel 1935 venne lanciata la versione a gas, che fu denominata “85G”. Questa versione si aggiudicò una famosa gara che si snodava sulle strade tra Roma, Bruxelles e Parigi.

Questo autocarro era di notevoli dimensioni e quindi era anche relativamente costoso; per questo motivo l’Alfa Romeo non ne vendette molti esemplari.


’Alfa Romeo 900 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo dal 1947 al 1954.

Come linea, modello era praticamente identico all’Alfa Romeo 800, di cui prese il posto. Il nuovo autocarro possedeva un motore da 9.500 cm3 di cilindrata che erogava 130 CV di potenza. La capacità di carico venne aumentata a 9 t. Era disponibile anche una versione a tre assi.

L’Alfa Romeo 950 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo dal 1954 al 1958.

Il modello derivava direttamente dall’Alfa Romeo 900, di cui era l’evoluzione. I due autocarri erano molto simili, e la più importante diversità che li contraddistingueva era la presenza di un finestrino posteriore nella cabina di guida. Il modello fu sostituito nel 1958 da un autocarro radicalmente differente, l’Alfa Romeo Mille.

L’Alfa Romeo A15 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo.

Il modello nacque dalla collaborazione tra l’Alfa Romeo e la Saviem, che fu sottoscritta nel 1967. Gli autocarri che furono prodotti a seguito da questo accordo erano simili a quelli prodotti da quest’ultima, in particolar modo ai modelli SG2 ed SG4. Gli altri autocarri Alfa Romeo che furono frutto del contratto furono l'Alfa Romeo A38 e l'Alfa Romeo A19.

Il modello aveva una massa totale a pieno carico di 3,5 t ed era equipaggiato da un motore da 72 CV di potenza. Ciò permetteva al veicolo di raggiungere una velocità massima di 92 km/h.

Collegamenti esterni

L’Alfa Romeo A19 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo.

Il modello ebbe origine dalla collaborazione tra l’Alfa Romeo e la Saviem, che fu sottoscritta nel 1967. Gli autocarri che furono prodotti a seguito di questo accordo erano simili a quelli prodotti da quest’ultima, in particolar modo ai modelli SG2 ed SG4. Gli altri autocarri Alfa Romeo che furono frutto del contratto furono l'Alfa Romeo A15 e l'Alfa Romeo A38.

Il modello possedeva una massa totale a pieno carico di 3,9 t ed aveva montato un motore da 72 CV di potenza. Ciò permetteva al veicolo di raggiungere una velocità massima di 92 km/h.

L’Alfa Romeo A38 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo.

Il modello ebbe origine dalla collaborazione tra l’Alfa Romeo e la Saviem, che fu sottoscritta nel 1967. Gli autocarri che furono prodotti a seguito da questo accordo erano simili a quelli prodotti da quest’ultima, in particolar modo ai modelli SG2 ed SG4. Gli altri autocarri Alfa Romeo che furono frutto del contratto furono l'Alfa Romeo A15 e l'Alfa Romeo A19.

L’A38, con le sue 6,3 t di peso totale a pieno carico, era disponibile con diversi telai, che erano caratterizzati dall’avere differenti passi. Era anche offerta una variante a trazione integrale. L’A39 aveva installato un motore da 77 CV di potenza, che permetteva al mezzo di raggiungere una velocità massima di 79 km/h.


L’Alfa Romeo F20 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo.

Il modello, con piano di carico scoperto, aveva un peso totale a pieno carico di 4,3 t ed un motore da 72 CV di potenza.

Alfa Romeo Mille

L’Alfa Romeo Mille è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo dal 1958 al 1964.

Il modello aveva montato da un motore da 11 L di cilindrata, che erogava una potenza compresa tra di 163 e 174 CV. Il cambio era ad otto rapporti di velocità, e possedeva una calandra dove era disegnato il caratteristico scudo dell’Alfa Romeo. Sopra la calandra era presente la dicitura Mille. Era anche presente una cuccetta piuttosto ampia.

A causa della concorrenza e della crisi economica, la produzione del modello ebbe vita breve. Dal 1956 al 1980 il modello fu anche prodotto su licenza in Brasile dalla FNM. Dell’Alfa Romeo Mille vennero anche commercializzate delle versioni speciali per il trasporto dei motori aeronautici e delle autovetture dell’Alfa Romeo.

L’Alfa Romeo Mille fu l’ultimo mezzo commerciale pesante prodotto dalla Casa del biscione. Per l’epoca, l’Alfa Romeo Mille è stato tra gli autocarri più innovativi.
L’Alfa Romeo 800 è stato un autocarro prodotto dall’Alfa Romeo dal 1940 al 1947. Nei primi anni di produzione è stato utilizzato come veicolo militare a servizio del Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale, e venne chiamato 800RE[1]. Durante la guerra, il veicolo fu all’inizio usato solamente dall’esercito italiano, principalmente nella campagna del Nordafrica, durante l’occupazione della Francia e nella campagna di Russia[2]. Dopo il conflitto la produzione dell’autocarro venne convertita per usi civili ed il nome del mezzo, di conseguenza, mutò in “800”. L’Alfa Romeo 800 era equipaggiato da un motore Diesel a sei cilindri in linea da 8.725 cm3 di cilindrata, che erogava 108 CV di potenza[3]. Il cambio era quattro rapporti, mentre la carrozzeria era a cabina maggiorata con vano cuccetta. L’autocarro raggiungeva la velocità massima di 50 km/h[3]. Ci furono anche degli esemplari alimentati a benzina e a gas.

Cilindrata: 8725
Cavalli / Kilowatt: 108

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http://www.cuorealfista.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=748

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Alfa Romeo 430 Militare
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http://www.alfasport.net/forum/topic.asp?TOPIC_ID=3284&whichpage=4

http://www.alfasport.net/Public/data/gianluca66/20111222145648_Ita-AlfaRomeo800RECSEM.jpg
alfa quad track per gli appassionati off road:
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prototipo half-track su telaio 800RE, sviluppato dal Centro Studi ed Esperienze della Motorizzazione.
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MessaggioTitolo: Re: autocarri alfa romeo vintage   autocarri alfa romeo vintage Icon_minitimeSab Set 14, 2019 4:27 pm

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Il primo modello ipoteticamente elettrico del Biscione è nato in Corea del Sud: è il camion Alfa Romeo. Lo ha disegnato Taekang Lee, il cui hobby è quello di “inventare” veicoli che non esistono ed attribuirli ai vari marchi. Infatti, come è noto, Alfa Romeo non fabbrica mezzi pesanti e, tra l’altro, lotta per mantenere le proprie quote di mercato.

IMPIEGO POTENZIALE PER L’ALFA ROMEO RACING IN FORMULA 1

Per la verità potrebbe entrare in servizio per gli spostamenti dell’Alfa Romeo Racing, la scuderia di Formula 1. Il camion Alfa Romeo è stato trasferito sulla strada in modo estremamente realistico grazie a photoshop. La realistica invenzione è immediatamente riconducibile al marchio italiano anche perché l’abitacolo è incorniciato in un enorme scudo. Poi c’è il grande logo posizionato sul frontale della cabina. Il trattore dell’autoarticolato esibisce anche il classico Quadrifoglio collocato sui lati e che caratterizza anche le monoposto di Formula 1.

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RICHIAMI DEL SUV STELVIO NEL CAMION ALFA ROMEO

Taekang Lee ha ripreso parte del frontale dalla Stelvio, inclusi i fari a LED, seppur leggermente modificati. Visto che sognare non è proibito (non ancora) il camion Alfa Romeo potrebbe avere una formidabile autonomia a zero emissioni (1.000 chilometri?), roba da far impallidire i bolidi di Formula E. A magari potrebbe disporre di batterie con 1.000 kWh di capacità. Un vero peccato che sia solo la visione di un grafico coreano specializzato nei disegni in 3D.

https://www.mitoalfaromeo.com/notizie/2016/08/12/camion-alfa-romeo/



Guardando la cronologia dei camion Alfa Romeo non può non saltare all’occhio come la Casa del Portello sia stata, dopo la Fiat (e considerando per questa la continuità con l’Iveco), il più longevo costruttore italiano di veicoli industriali: il primo camion Alfa è del 1914, l’ultimo del 1988. Eppure, nonostante settantaquattro anni di produzione, il camion non è un veicolo che il pensiero collega automaticamente al marchio Alfa Romeo. E magari, pur ricordando qualche mezzo da lavoro con il marchio del Biscione, molti collegheranno il concetto di “camion Alfa” soltanto ai tanti veicoli leggeri e medio-leggeri che, dall’inizio degli anni Sessanta fino a metà degli Ottanta, hanno costituito la produzione camionistica della Casa. Scoprire che, per un trentennio, l’Alfa ha prodotto camion veri e propri, omologati per il peso massimo concesso dal Codice dell’epoca e spinti da grandi motori diesel, sarà per molti una sorpresa.

autocarri alfa romeo vintage F12

Potrebbe sembrare, a questo punto, che ricostruire la storia dei veicoli utilitari Alfa sia un’impresa facile. Così non è, invece: l’Archivio storico della Casa, in quanto all’organizzazione e alla percentuale di materiale consultabile, è indubbiamente il migliore fra quelli dei costruttori automobilistici italiani. Ma il problema non sta in archivio, ma in una sorta di pudore che ha sempre tenuto i camion lontani dalla memoria storica dell’azienda. L’Alfa non amava i camion ma li produceva, dunque? È una battuta facile, ma in certi momenti sembrerebbe proprio che sia stato così.

La cosa sembrerebbe spiegabile se l’Alfa, come è accaduto più volte nella sua storia, avesse prodotto veicoli industriali soltanto su licenza. Non è comprensibile, invece, se si pensa a come non soltanto sia stata in grado di produrre ottimi veicoli come quelli della serie “430”/”800″ e successive evoluzioni ma sia stata anche in grado di essere, ad esempio con il “Romeo” e il “Mille”, raffinata e innovativa quasi come l’eterna rivale Lancia.

autocarri alfa romeo vintage 430_martini


La sfortuna dello storico, però, non finisce qui. Dei modelli della prima generazione si sa pochissimo, e quel poco che si sa è tramandato da pochissime foto salvatesi da un incendio negli stabilimenti del Portello e già viste a corredo dei pochi scritti che hanno descritto la storia dei veicoli utilitari Alfa. Il fatto che venissero venduti già allestiti, che in altre circostanze sarebbe una grande semplificazione, è qui un impedimento: non si trovano, negli archivi di carrozzieri e allestitori, immagini di questi veicoli. Manca poi, una sistematica denominazione dei modelli con prefissi e suffissi e una grafia universale. Molto spesso i modelli precedenti al “Mille” hanno una “T” che precede la sigla (ad esempio, “T 950”), ad indicare “tipo”. Disinvoltamente, però, si sono utilizzate anche grafie come “950 T” per indicare il trattore per semirimorchio, così come la “A” finale delle versioni autobus è tale soltanto per i modelli dal “430” al “950”, in quanto esiste una sigla “Mille A” che indica un modello aggiornato del “Mille” e non la sua variante per trasporto passeggeri.

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MessaggioTitolo: Re: autocarri alfa romeo vintage   autocarri alfa romeo vintage Icon_minitimeLun Apr 05, 2021 6:45 pm

L'Alfa Romeo incominciò la costruzione di autocarri nel 1931 in seguito ad accordi commerciali stipulati nel 1929 con Deutz e Busssig-Nag
il primo camion Alfa fu il Bussing 50,autocarro a 2 assi dotato di un motore deisel a 6 cilindri da 85CV. Dopo breve tempo inizio la produzione di un modello a 3 assi, l'80 con motore diesel da 110CV. Nel 1934 vennero lanciati due nuovi modelli equipaggiati con un motre diesel 6 cilindri da 11530cc e potenza di 125CV. Questi mezzi erano caratterizzati da un cofano molto lungo e squadrato con un notevole sbalzo rispetto all'asse anteriore.
Nel 1935 Alfa cerca di far fronte allo stato di crisi che si registrava nel paese lanciando un nuovo modello di media portata, il 350 con motore 6 cilindri da 6100cc e 85CV.
Nel 1937 viene invece lanciato il 500, veicolo largamente diffuso nelle colonie italiane; questi ultimi modelli avevano ormai ben poco in comune coi vecchi camion costruiti su licenza Bussing.
La Casa cercò di risolvere i problemi legati all'autarchia lanciando nel 1934 il modello 85G alimentato a gassogeno; questo mezzo nel 1935 vinse il concorso internazionale come "miglior autocarro a gassogeno".
Vennero costruiti anche dei modelli a metano, l'85M e il 110M che si affiancavano ai 85G e 110G a gassogeno.
Ecco alcune delle principali caratteristiche tecniche dei motori diesel di costruzione Alfa.
- il tipo F6M 313 montato sui 350 e 500 era un 6 cilindri da 6100cc, potenza 85CV a 2000 g/min, caratterizzato da un alesaggio di 100mm e corsa 130 - rapporto di compressione 18:1; le valvole, di grande diametro, erano sistemate in testa e il comando avveniva tramite albero a camme montato lateralmente nel basamento; l'albero a gomiti poggiava su 7 supporti e la lubrificazione era garantita da una pompa ad ingranaggi contenuta nella coppa dell'olio; il cilindro e la testa erano raffreddati ad acquacon una pompa centrifuga, la temperatura dell'acqua non doveva superare i 70°C. La nafta giungeva alla pompa di iniezione a mezzo di una piccola pompa di alimentazione mentre l'iniezione del combustibile avveniva tramite una pompa Bosch e la pressione dell'aria nei cilindri era di 30 bar, quella della nafta in precamera, ricavata eccentricamente nella testa del cilindro, era di 70 bar.
L'avviamento era garantito da spiraline ad incandescenza sitemate in prossimità della precamera, e venivano accese da un'apposito interruttore. Il consumo dichiarato era di 21/26kg per 100km; il consumo di olio, compresi i cambi periodici, era stimato in 800g ogni 100km.
Più tardi continuo con il motore degli autocarri 85 e 110 e con la produzione del periodo bellico.
Il motore F6M 317E veniva montato sui 2 assi 85A e 85C e sui 3 assi 110A e 110C.
Si trattava di 6 cilindri in linea di 11530cc con una potenza di 125CV a 1600 g/min; alesaggio 120 e corsa 170mm con rapporto di compressione 18:1 che aveva le canne dei cilindri riportate e testate singole per ogni pistone. l'albero motore girava su 7 supporti ed era dotato di contrappesi e ammortizzatori per le vibrazioni torsionali; i 110 a 3 assi avevano i 2 ponti posteriori azionati da un gruppo demoltiplicatore ad ingranaggi cilindrici, posto in una apposita traversa del telaio subito a valle del cambio; questo gruppo riceveva il moto dal cambio tramite un albero con 2 giunti cardanici e trasmetteva ai ponti tramite 2 alberi affiancati.
I camion Alfa erano forniti sia con ponte a semplice che a doppia riduzione.
Nel periodo bellico la produzione fu quasi interaente concentrata sulla produzione di mezzi per l'esercito e nel 1940 vennero presentati i primi Alfa con cabina avanzata, contraddistinti dalle sigle 430 e 800.
Il 430 era un medio mosso da un motore 4 cilindri in linea ad iniezione diretta di 5816cc, alesaggio e corsa 115x140mm; rapporto di compressione 16:1., la potenza era di 80CV a 2000 g/min., la distribuzione era a 4 valvole in testa, 2 di aspirazione e 2 di scarico comandate da aste e bilanceri con albero a camme disposto lateralmente; la frizione era monodisco a secco con un cambio a 4 marce ridotte e 4 normali. L'impianto frenante era idraulico a comando pneumatico con servofreno ad aria compressa.
Nell'immediato dopoguerra il medio 430 venne ribattezzato, con un leggero restiling, 450; il pesante 800 diventava 900 e adottava il motore da 9.5 litri con una potenza di 130CV.
Entrambi i modelli rimasereo in produzione fino al 1958.

- Alfa Romeo 800 RE CP48 (1939-45) - Autocarro semicingolato

sia del Regio Esercito – da cui il R.E. della sigla - che della Regia Marina.
In guerra rese discretamente, considerato che era stato concepito per percorsi su strada e che la trazione era su due ruote motrici.
Durante la guerra vennero anche elaborate una versione autotreno per il trasporto carburanti (Viberti - SAIV) ed un curioso prototipo semi-cingolato (brevetto Locera). Dopo l’8 settembre i tedeschi impiegarono ampiamente gli autocarri requisiti, da loro classificati “Lastkraftwagen 6,5 t Alfa-Romeo (i) Typ 800 R.E.”, sia in Italia che all’estero.
Nel dopoguerra il modello venne ancora costruito, ma nella sola versione civile con caratteristiche leggermente diverse.
Gli autocarri unificati Alfa-Romeo di epoca bellica erano facilmente riconoscibili per la forma bombata della cabina di guida avanzata (che includeva cioè il motore al suo interno, analogamente ai Fiat 626 e 666). Venne costruita anche una versione unificata media (detta Alfa-Romeo 430) che si distingueva dalla 800 R.E. per le minori dimensioni, la portata inferiore ed il paraurti anteriore diviso in due parti anziché in un pezzo unico.[/FONT]L ’Alfa-Romeo 800 R.E. venne testato sulle Alpi piemontesi nel 1939 e prodotto fra il 1940 ed il 1943. Operò specialmente in Africa Settentrionale, Russia e Francia occupata, nei ranghi sia del Regio Esercito – da cui il R.E. della sigla - che della Regia Marina.
In guerra rese discretamente, considerato che era stato concepito per percorsi su strada e che la trazione era su due ruote motrici.
Durante la guerra vennero anche elaborate una versione autotreno per il trasporto carburanti (Viberti - SAIV) ed un curioso prototipo semi-cingolato (brevetto Locera). Dopo l’8 settembre i tedeschi impiegarono ampiamente gli autocarri requisiti, da loro classificati “Lastkraftwagen 6,5 t Alfa-Romeo (i) Typ 800 R.E.”, sia in Italia che all’estero.
Nel dopoguerra il modello venne ancora costruito, ma nella sola versione civile con caratteristiche leggermente diverse.
Gli autocarri unificati Alfa-Romeo di epoca bellica erano facilmente riconoscibili per la forma bombata della cabina di guida avanzata (che includeva cioè il motore al suo interno, analogamente ai Fiat 626 e 666). Venne costruita anche una versione unificata media (detta Alfa-Romeo 430) che si distingueva dalla 800 R.E. per le minori dimensioni, la portata inferiore ed il paraurti anteriore diviso in due parti anziché in un pezzo unico.[/font">
CARATTERISTICHE


Passo 3,80 m
Carreggiata anteriore m. 1,61
Carreggiata posteriore m. 1,94
Lunghezza m. 6,84
Larghezza m. 2,35
Altezza m. 2,85
Raggio di volta m. 6,78
Portata kg. 6500
Pendenza massima superabile 27%
Velocità massima km/h 50
Autonomia km 360 per 127 litri (contenuto del serbatoio)

Motore a gasolio a 6 cilindri ad iniezione (ci furono anche versioni a gasogeno ed a benzina, ma costruiti in pochi esemplari)
Cambio a 4 marce con riduttore intermedio (per evitare la involontaria marcia indietro in salita)

- Alfa Romeo 430 CM50 (1942-45) - Autocarro

Di derivazione Alfa Romeo 800, ne conserva le forme ed il propulsore diesel. I due ammortizzatori anteriori sono indipendenti. Fu prodotto in 186 esemplari. Alcuni esemplari vennero armati con mitragliatore IF Scotti da 20mm anticarro.

CARATTERISTICHE TECNICHE:
Motore: 4 cilindri diesel 5816 cc
Potenza: 80 cv
Velocità max: 65 km/h
Peso a vuoto: 3350 kg
Autonomia: 390 km su strada - 350 km su sterrato


- Alfa Romeo 500 DR (1939-45) - Autobus e Autocarro

L’Alfa-Romeo mise in produzione negli anni ’30, e fino a dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, un modello medio detto “500” che – pur se concepito prima del decreto di unificazione del 1937 che disciplinava le caratteristiche tecniche costruttive degli autocarri – corrispondeva all’incirca ad un tipo medio unificato. L’Alfa-Romeo 500 venne prodotto sia in versione civile che militare per il Regio Esercito. Venne sicuramente impiegato anche in Russia.
Se ne conoscono versioni blindate utilizzate nei Balcani ed una versione autofficina (su telaio a tre assi) con rimorchio Viberti.
Il telaio dell’Alfa-Romeo 500 venne anche utilizzato per allestire autobus militari. Un certo numero di questi autobus venne appositamente modificato dalla ditta Macchi di Varese (e da altre ditte) per costituire il cosiddetto “Autotreno Comando”


CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI

Passo 4,20 m
Carreggiata anteriore m. 1,66
Carreggiata posteriore m. 1,68
Lunghezza m. 7,02
Larghezza m. 2,20
Altezza m. 2,25
Raggio di volta m. 7,20
Portata kg. 2200
Pendenza massima superabile 27 %
Velocità massima km/h 45
Autonomia km 400 per 100 litri (contenuto del serbatoio)

Motore a gasolio

- Alfa Romeo 6C 1750 SS (1929)

- Alfa Romeo 2500 6C "Coloniale" (1938-55)

Questa vettura nacque per una precisa esigenza: l'utilizzo nelle Colonie.
Nel 1938 infatti, specifica richiesta fu emessa dal Ministero della Guerra all'Alfa Romeo. Nella fase di realizzo, due vetture prototipo vennero inviate in Africa Orientale per trovare una giusta messa a punto della carburazione a 2000 m e controllare il sistema di raffreddamento dell'olio; in assoluto al primo impiego della vettura avvenne nella zona di Adis Abeba.
Anche questa auto deriva dalla produzione di serie, cioè dall'Alfa Romeo 6 C 2500 (versione Sport e Turismo), e fu utilizzata dalle massime autorità militari e di governo. Rimase in servizio fino al 1955.

CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI:

Motore: 6 Cilindri 2500cc 4 tempi

Potenza CV: 80

Cambio: Cambio 4 marce + RM, la 3a e la 4a erano sincronizzate, la leva era centrale

Velocità max.: 145 Km/h.


- Alfa Romeo AR51 "Matta" (1951) - Autovettura da ricognizione

Verso la fine del 1950 che la dirigenza dell’Alfa Romeo scoprì che già da alcuni mesi la Fiat stava progettando un veicolo 4x4 per effettuare consistenti forniture all’Esercito Italiano ed alla Polizia di Stato, necessarie per sostituire le mitiche ma ormai esauste Jeep lasciate dagli americani alla fine della seconda guerra mondiale.
In quel periodo, nell’ufficio studi e progettazione dell’Alfa lavorava un brillante tecnico proveniente dalla Ferrari, Giuseppe Busso, al quale venne dato un preciso ordine: realizzare una vettura fuoristrada seguendo le caratteristiche richieste dal Ministero, ma migliore della Fiat e con piena libertà di progettazione tecnica, il che significava….. senza badare a spese! Ma tutto doveva realizzarsi in meno di un anno. Busso si dedicò quindi a tempo pieno al progetto della Matta e fu proprio grazie a questo incarico che superò contrasti personali interni all’azienda e che poi restò per quasi 30 anni all’Alfa Romeo, nella quale fu il capo progettista della meccanica di tante altre vetture di grande successo, dalla 1900 alla Giulietta, dalla Giulia alle 1750 e 2000, e poi la Montreal col suo 8 cilindri derivato dalle corse, ed ancora il motore 6V iniezione, per non parlare poi di tanti progetti e prototipi mai messi in produzione.
Non avendo mai prodotto nulla nel campo dei veicoli fuoristrada e dato il poco tempo a disposizione, i tecnici Alfa pensarono di accorciare i tempi necessari allo studio di una 4x4 acquistando tramite la filiale svizzera della casa milanese un esemplare della più moderna fuoristrada di quel momento, la Land Rover 80, per valutarne le caratteristiche e per avere già pronta una base su cui iniziare a sviluppare le proprie idee. In realtà la scelta della 4x4 inglese era obbligata, in quanto nel 1950 il mercato del 4x4 era praticamente inesistente e le altre vetture fuoristrada oggi a noi conosciute non erano ancora nate.
Alla Land Rover venne rapidamente montato un motore di serie della Berlina 1900, bialbero a 4 cilindri in linea con 80 cavalli, al posto del 1600c.c. della vettura inglese, quindi i tecnici Alfa camuffarono la carrozzeria ed a gennaio del 1951 iniziarono i primi collaudi sui terreni circostanti la fabbrica ancora devastati dai bombardamenti della guerra. Fra i collaudatori in forza all’Alfa Romeo di allora, quello che si sobbarcò la maggior parte dei test fu Guido Moroni, al quale spettò il compito di martoriare la vettura fino alla rottura, in modo da costringere il progettista ad aumentarne progressivamente la robustezza quanto più era possibile.
Con l’esperienza acquisita sulla fuoristrada inglese, nel giro di poco tempo venne costruito il primo prototipo tutto Alfa, sempre molto simile alla Land Rover per quanto riguarda l’aspetto esteriore, ma già dotato di sospensioni indipendenti all’avantreno, richieste espressamente dai tecnici militari, primo fra tutti il Colonnello Garbari, il quale pretese anche il bloccaggio manuale al 100% sul differenziale posteriore per aumentare la motricità sui terreni più sconnessi.
Nel frattempo l’Ufficio Progettazione stava già realizzando i disegni della carrozzeria che avrebbe poi avuto la bella conformazione oggi conosciuta.
Il tempo però scorreva veloce e si giunse a maggio del 1951, quando i vertici dell’Esercito Italiano organizzarono un primo confronto delle prestazioni della Matta e della Campagnola rispetto alle Jeep. Questa prima “sfida” si svolse in una grande area riservata ai collaudi dei mezzi militari situata a Serravalle del Chienti, nella provincia di Macerata .
In questa prima occasione di confronto diretto fra veicoli della stessa categoria, la Matta non fece una gran figura, soprattutto a causa dei rapporti del cambio troppo lunghi e per lo sbattimento dell’olio motore nella coppa. Ricordiamo che il motore era ancora quello strettamente di serie della berlina stradale!
Rientrati a casa, Busso ed i suoi collaboratori nei mesi successivi modificarono drasticamente il cambio, accorciando i rapporti del riduttore e modificarono il motore applicandovi la coppa asciutta, o carter secco, con lubrificazione forzata tramite una pompa di mandata ed una di recupero e con serbatoio separato, assecondando così anche le richieste del Colonnello Garbari.
Trascorse l’estate e la Fiat a settembre del ’51 presentò la sua versione definitiva della Campagnola alla Fiera del Levante a Bari, bruciando sul tempo l’Alfa, la quale, pur avendo ormai pronta la versione definitiva della meccanica, ancora non aveva approntato la carrozzeria completa.
Appena una settimana dopo, però, c’era il Gran Premio di Formula 1 a Monza, il 16 settembre 1951, e l’Alfa Romeo non si fece scappare l’importante occasione per presentare la sua nuova 4x4 al grande pubblico, facendo sfilare il prototipo della Matta guidato da Nino Farina, campione del mondo di Formula Uno in carica, il quale la condusse per tutto il tracciato alla testa di un corteo di vetture sportive .
Poche settimane dopo, nel mese di ottobre ’51, venne finalmente realizzata la prima vettura preserie con la carrozzeria quasi definitiva, punzonata con telaio AR 51 *50001* e dotata del motore a carter secco identificato con il numero di serie 1307 *00001* , con la quale furono superati brillantemente i collaudi definitivi presso i centri prova dell’Esercito Italiano, al termine dei quali venne omologata come Autovettura da Ricognizione ‘51, secondo la classificazione militare.
Erano dunque trascorsi solo 10 mesi dall’ordine iniziale alla realizzazione della prima vettura definitiva; ancora oggi sarebbe un’impresa quasi impossibile, pur con le tecnologie di cui disponiamo. Infatti, tranne il motore, che comunque era stato modificato rispetto a quello della berlina di serie, tutto il resto, cambio, differenziali, sospensioni, sterzo, era stato progettato e realizzato appositamente per la Matta. Non si era badato ai costi di produzione ed infatti la meccanica della Matta agli occhi degli esperti dimostra ancora oggi tutta la sua raffinatezza e sofisticazione. Come detto l’obiettivo reale era battere la Fiat e basta, dimostrare di saper costruire anche veicoli di tal genere, il problema dei costi non c’era semplicemente perché non c’era l’intenzione di produrre grandi numeri.
All’inizio del 1952 cominciò dunque la produzione delle Matta di serie e la prima vettura, punzonata con telaio AR 51 *00001*, uscì dalla fabbrica nel marzo di quell’anno. Le vetture venivano costruite a mano una ad una nello stabilimento aeronautico dell’Alfa a Pomigliano d’Arco, vicino a Napoli, da dove venivano poi destinate ai vari clienti..
La versione AR 51, quella progettata con le specifiche ministeriali, venne prodotta complessivamente in soli 1899 esemplari tra il 1952 ed il 1953 e venne suddivisa in due serie, la prima destinata in gran parte al Ministero della Difesa (Esercito) e la seconda fornita in numero minore soprattutto al Ministero degli Interni (Polizia). Altre vetture tipo AR 51 vennero date anche all’Aeronautica, alla Marina, alle Finanze e ad altri ministeri.
Sempre della versione AR 51, ben 116 vetture furono vendute direttamente a privati e tra questi spicca il nome del Conte Leonardo Bonzi di Milano, che ne utilizzò due per effettuare una lunga spedizione in Sud America per aprire una nuova via di comunicazione tra l’Oceano Atlantico ed il Pacifico. La spedizione, durante la quale venne realizzato un bellissimo documentario, durò circa quattro mesi, da aprile a luglio del 1952 e percorse oltre 4000 km attreverso strade inesistenti, paludi, montagne e zone disabitate del continente sudamericano.
Sempre nel 1952, nel mese di maggio, la Matta iniziò molto brillantemente anche la sua carriera agonistica partecipando alla Mille Miglia, che per la prima volta nella sua storia vedeva alla partenza anche veicoli militari inseriti in una speciale categoria .
Alla gara il Ministero della Difesa Italiano iscrisse 4 sue vetture tipo AR 51, due Fiat Campagnola e due Alfa Romeo Matta, condotte da militari in regolare servizio.
Vinse la competizione la Matta condotta dal capitano Costa e dal tenente Verga, che distanziò di ben 41 minuti la prima delle due Campagnola e di 1 ora e 52 minuti la seconda. Tutte le vetture erano strettamente di serie come in uso presso i rispettivi reparti di appartenenza, l’unica “preparazione” per la gara fu l’aggiunta di un faro anteriore e di gomme con battistrada stradale. I piloti militari corsero indossando la regolare divisa d’ordinanza.
Contemporaneamente l’Alfa Romeo iniziò anche gli studi anche di una versione destinata esclusivamente al mercato privato, differente in numerosi dettagli da quella militare ed il primo prototipo di questa versione effettuò un significativo collaudo al Tour de France 1952 come vettura “ammiraglia” della squadra italiana di ciclismo, nella quale gareggiava il grande Fausto Coppi, che vinse brillantemente la prestigiosa gara francese.
La AR 52, la versione Civile della Matta, tra il 1953 ed il 1955 venne prodotta in appena 154 esemplari, oggi rarissimi.
Le Matta vennero utilizzate per effettuare anche altre importanti spedizioni; nel 1953 un esemplare della versione AR 51, dotato di hard top venne dapprima impiegato per un raid al Polo Nord e successivamente poi utilizzato dal Conte Bonzi per un lungo viaggio in Indonesia.
Nel 1955, a produzione ormai conclusa, all’ Alfa Romeo fu anche realizzato un esperimento dotando una Matta AR 51 del motore diesel tre cilindri normalmente installato sul furgone Romeo; questo tentativo comunque non ebbe un seguito produttivo e tutte le Matta, sia militari che civili, vennero dotate all’origine dall’Alfa Romeo solamente del motore a carter secco serie 1307 .
In totale le Matta costruite, compresi i prototipi, furono 2059; attualmente il nostro Registro ne ha censito circa un centinaio della versione AR 51 ed una decina della AR 52. Infatti, dopo le fatiche passate durante il servizio prestato presso i Ministeri, le Matta furono in gran parte demolite. Fra quelle rimaste, molte vennero usate come veicoli da lavoro, molte altre vennero invece utilizzate per competizioni fuoristrada, apportandovi modifiche ai motori, alle sospensioni, allo sterzo, operazioni che ancora oggi vediamo effettuate in alcuni esemplari impegnati nei vari Campionati.
Le Matta rimaste originali del tutto o in parte sono oggi invece oggetto di collezionismo ed anche all’estero vengono recuperate dagli appassionati del marchio Alfa Romeo. Dai dati del Registro sappiamo infatti che ve sono negli Usa, in Giappone, in Inghilterra, in Germania, in Finlandia, in Sud Africa, in Olanda.
Ma il nome Matta come è nato? Per l’Alfa Romeo la classificazione ufficiale presente su tutta la documentazione ed i progetti è 1900 M, cioè Militare; per il Ministero della Difesa era, ed è, AR 51, Autovettura da Ricognizione 1951.
Matta non è una denominazione ufficiale, ma semplicemente un soprannome che nacque da una felice intuizione del direttore generale dell’Alfa Romeo di allora, l’ingegner Iginio Alessio, il quale assistendo ad alcune prove e vedendo quali prestazioni era in grado di offrire, tutto meravigliato esclamò: ”Ma quella è matta! Benissimo, aggiunse, chiamamola Matta”.
Un simpatico soprannome che dopo oltre cinquanta anni identifica immediatamente una pagina straordinaria e mai più ripetuta nella lunga e prestigiosa storia dell’Alfa Romeo


- Alfa Romeo ROMEO (1954-68) - Ambulanza e Pulmino

- Alfa Romeo F12 (1968-78) - Ambulanza

- Alfa Romeo Giulia T.I. (1963-68) - Autovettura

- Alfa Romeo 2000 (1958-61) - Autovettura (forse unico esemplare)

- Alfa Romeo 1750 (1967-72) - Autovettura

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- Alfa Romeo Arna 1.2 SL/1.3 SL (1984-86) - Autovettura

- Alfa Romeo 75 1.8/2.0 (1985-92) - Autovettura

- Alfa Romeo 155 1.8/2.0 (1993-97) - Autovettura

- Alfa Romeo 156 2.0/2.5 V6 (dal 1997) - Autovettura

- Alfa Romeo 166 2.0/2.5 V6 (dal 2001) - Autovettura

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