Eurostar è un autocarro prodotto dall'Iveco di Torino, destinato al trasporto pesante di merci a lungo raggio.
È il 1993 quando la gamma Iveco si rinnova completamente: ai già presentati Eurocargo (1991) ed Eurotech (1992) vengono affiancati i nuovi arrivati Eurotrakker, pensato per impieghi gravosi in cava-cantiere, ed Eurostar, un veicolo destinato a portare avanti la famosa e ben riuscita immagine che aveva lasciato, nella seconda metà degli anni ottanta, il modello Turbostar.
Venne presentato inizialmente con tre motorizzazioni: un discreto 6 cilindri da 9.495cc che erogava 375 cavalli a 2100 giri al minuto, l'ormai ben noto 420 cavalli da 13.798 cm³, montato anche sugli Eurotech e, oltre a questi, un potente motore a 8 cilindri a V, siglato 8280.42S, che esprimeva ben 514 cavalli a 1800 giri/min, derivato da rielaborazione e da un notevole aggiornamento del V8 che equipaggiava i Turbostar 190-48. Tuttavia, nel 1995, in casa Iveco esordì un nuovo motore che elevò senza dubbio il successo degli Eurostar: l'8210.42S, un 6 cilindri in linea da 13.798 cm³, in grado di fornire ben 469 cavalli a 1800 giri/min. Insieme al 420, furono sicuramente le due motorizzazioni più gradite dalla clientela italiana (del resto, il salto che c'era fra 420 e 520 cavalli era notevole, ed il 470 si piazzava giusto a metà strada fra le due motorizzazioni).
I cambi di velocità erano due scatole a sedici rapporti sincronizzati, con griglia ad H affiancate, prodotte dalla ZF (16S151 per il 380 cavalli, 16S221 per i 420, 470 e 520), oppure tre scatole a dodici rapporti non sincronizzati, disposti su griglia ad H semplice, realizzate dalla Eaton e sviluppate con tecnologia Twin-Splitter (TS11612 per il 380, TS13612 per il 430, TS16612 per 470 e 520). Solo nel '95, con l'avvento del motore da 470 cavalli, Iveco iniziò a commercializzare veicoli dotati di cambi automatizzati denominati "EuroTronic", frutto di una collaborazione fra Iveco e ZF, destinate, però, ad equipaggiare soltanto gli Eurotech E38 e gli Eurostar E38 ed E47.
Tra 1998 e 1999 avvenne la svolta: l'introduzione di motori Cursor che rispondevano alle normative Euro 2 e, successivamente, Euro 3, aprì le porte ad una nuova era di veicoli, di cui sarebbe stato il futuro portavoce, nel 2002, lo Stralis.
La gamma di motori Cursor che equipaggiava gli Eurostar era inizialmente un po' scarsa e non soddisfaceva appieno la clientela: due sole motorizzazioni, entrambe denominate Cursor 10 (10.300 cm³), una da 400 cavalli e l'altra da 430; poco tempo dopo, però, debuttò il fortunatissimo Cursor 13 da 460 cavalli (Euro 2) e da 480 cavalli (Euro 3), poco richiesto sugli EuroStar, ma molto noto sugli Stralis.
Fin dall'inizio, l'Eurostar dimostrò sempre la sua attitudine a impieghi a lungo raggio: le cabine stesse, larghe fino ai limiti massimi consentiti dal codice della strada, ne erano testimoni. Quattro erano, in tutto, le cabine disponibili: una cabina corta con tetto basso, assai poco richiesta, una cabina profonda con tetto basso, sicuramente più conosciuta della precedente, ma che non ebbe comunque tanta fortuna, per poi passare alla famosissima e vendutissima cabina profonda con tetto rialzato, l'ideale per i trasporti a lungo raggio con pernottamento. Come ciliegina sulla torta, infine, Iveco propose anche una cabina ulteriormente più alta, che garantiva il massimo comfort, ma non era sicuramente adatta a particolari allestimenti.