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| Iveco ACTL veicolo militare | |
| | Autore | Messaggio |
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el magutt
Messaggi : 13649 Data di iscrizione : 09.11.13 Età : 66 Località : leno lombardia brescia
| Titolo: Iveco ACTL veicolo militare Mar Set 29, 2020 6:41 pm | |
| L'Iveco ACTL (AutoCarro Tattico Logistico) è un autocarro militare per il trasporto dei materiali sviluppato da Iveco Astra per soddisfare le esigenze moderne delle Forze armate italiane. Durante la metà degli anni novanta, l'Esercito Italiano fu soggetto a numerose trasformazioni, anche riguardanti le migliorie ad armi ed equipaggiamenti. La partecipazione alla Guerra del Golfo e le missioni nella ex Jugoslavia durante la guerra nei Balcani avevano messo in risalto le carenze derivate da mezzi antiquati, per quanto ancora efficienti e impiegabili. Nello specifico, l’ACM 80/90, veicolo da trasporto medio leggero, valido per le funzioni interne si rivelò molto limitato per i nuovi scenari bellici che andavano a profilarsi. Il veicolo chiamato ad affiancare ed integrare e sostituire l'ACM 80/90 doveva avere dele caratteristiche aggiuntive quali: Capacità di carico/traino/trasporto almeno raddoppiati rispetto all'ACM 80/90; Derivazione da un veicolo di serie per limitare i costi di progettazione ed accedere all’assistenza e a pezzi di ricambio comuni; Riduzione del consumo carburante su trasferimenti stradali ed aumento dell’efficienza complessiva; Essere in linea con le dotazioni standard NATO. Come veicoli "sperimentali", da affiancare agli ACM, furono impiegate le versioni militarizzate dell’Iveco/Astra HD9 e HD6 8x8 e 6x6 con la denominazione di Auto Carro Tattico Logistico (A.C.T.L.) che oltre che nelle Forze armate italiane è stato adottato successivamente anche dall'Esercito spagnolo, dalla Composante Terre de l'armée belge, dall'esercito irlandese e dall'aeronautica danese. Il veicolo è presente dal 2002 nelle Forze armate italiane e nel Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana nella sua versione 4x4 e dal 2000 nella sua versione 8x8 per il trasporto di container.[1] La versione 4x4 è anche aviotrasportabile.[2] Il Complesso Autoscarrabile "APS 95" adotta il telaio SM 84.45 con sistema di movimentazione Multilift Mk IV o telaio SM 88.42 con sistema di movimentazione Multilift Mk IV. Il mezzo viene identificato con il proprio nome di fabbrica a seconda della versione: ACTL Astra BM201 4X4 ACTL Astra BM309F 6X6 ACTL Astra HD6 84.45 8X8 ACTL Astra SM88.42 8X8 Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto] Gli ACTL, prodotti dalla Astra S.p.A, oggi parte di Iveco, sono caratterizzati da robustezza, affidabilità e soprattutto, mobilità. Sono stati realizzati moltissimi allestimenti progettati, basati su due famiglie principali: la SM (Standard Military) e la SMH (Standard Military Heavy). La versione HD6 delle due serie, si distingue in particolare dalla differente cabina di guida, uguale alla versione civile. Per entrambe le famiglie, esistono versioni con trazione 4x4, 6x6, 8x8 e diversi allestimenti, che mantengono tra loro il maggior numero possibile di parti in comune per facilitare la manutenzione e la riparazione. Il motore è collocato sotto il pavimento cabina. Le unità propulsive usate sono: Versione BM 201 4x4: Iveco Cursor 8 F2B, diesel, 6 cilindri il linea a 4 valvole per cilindro, turbocompresso, 9500 cm³ di cilindrata, dalla potenza di 310 CV a 2400 giri/minuto, coppia massima 1100 Nm a 1900 giri al minuto. Versione BM 309F 6x6: Iveco Cursor 13 F3B, diesel, 6 cilindri a quattro valvole per cilindro, turbocompresso, 12.882 cm³ di cilindrata, dalla potenza di 400 CV a 2100 giri/minuto, dotato di CEB (Freno motore a doppio effetto), coppia massima 1900 Nm a 1570 giri al minuto. Il CEB, acronimo di Combined Engine Brake è un freno motore potenziato che abbina due effetti: decompressione e coppia frenante; per mezzo di una valvola a farfalla sul collettore di scarico, crea una contropressione dei gas di scarico utile a rallentare la rotazione del motore e ad aumentare la forza frenante. Versione HD6 84.45 e Versione SM 88.42 8x8: Iveco Cursor 13 F3B, diesel turbocompresso con sistema VGT (turbina geometria variabile), 17.173 cm³ di cilindrata, dalla potenza di 480 CV a 1900 giri/minuto, coppia massima 2200 Nm a 1550 giri al minuto. Tutte le motorizzazioni comprendono iniezione diretta e sistema di pre-riscaldamento elettronico per partenze nei climi rigidi (-32°). Le trazioni disponibili variano a seconda dell’impiego e chassis, dal 4x4, 6x6 all'8x8, tutte le versioni dispongono di un cambio manuale idrodinamico ZF WSK 400-90 a 16 rapporti più due di retromarcia, dotato di differenziale centrale bloccabile. Sulle ruote degli assali anteriori, è dotato di due pompe idrauliche principali e di una pompa d'emergenza sulla trasmissione, per mantenere la servo assistenza anche con il motore in avaria. L’A.C.T.L. ha in comune con i veicoli pesanti civili il telaio, assi, mozzi ruota e gli organi di smorzamento. Nel primo e secondo asse, vi trovano posto sospensioni a molle integrate e da ammortizzatori idraulici, compresi di barra stabilizzatrice. nel terzo e quarto asse (tandem posteriore) vi sono presenti sospensioni a molle basculanti su perno centrale, integrate da sei barre di reazione longitudinali. La pressione nelle ruote è mantenuta da un dispositivo a compressore con regolazione manuale. La cabina è sopraelevata rispetto al propulsore, con tre posti ad equipaggiamento completo in tutte le versioni e dotata di accorgimenti NBC e vetratura blindata; con un apposito kit di rinforzo è possibile applicare esternamente un kit di blindatura in acciaio-kevlar. Gli interni corrispondono alla versione base civile ma, a differenza della versione civile, ha una botola di accesso/uscita nella parte superiore. Non sono previste installazioni difensive ma all'occorrenza è possibile dotare il mezzo di mitragliere leggere intorno alla botola. Oltre alla configurazione normale della cabina, è disponibile anche una ribassata, per consentire il trasporto ferroviario e l’aviotrasporto. La trasportabilità è ottenuta, nei casi di cabina ad altezza normale, operando sul sistema centralizzato di pressione degli pneumatici. Versioni[modifica | modifica wikitesto] La gamma di ACTL comprende le varie tipologie 4x4, 6x6 e 8x8 e le seguenti versioni: SMR 44.30 Versione base 4x4 SMR 44.31 ACTL con cassone (EI, AM, MM, CRI) SMR 44.31 Cella Telescopica SMR 44.31 con pianale (EI e MM) SMR 44.31 rifornitore (AM) SMR 44.31 aviorifornitore (GdF) SMR 44.31 con piattaforma di lavoro sollevabile SMR 44.31 autoribaltabile SMR 66.40 autobotte SMR 66.40 autoribaltabile SMR 66.40 CAD traino artiglieria SMR 88.42 autogrù M200 SMR 88.45 BAD base SAMP-T (serie) SMR 88.45 BID a pianale scarrabile SMR 88.45 con gru Tcm C 300M SMR 88.45 con gru Tcm C 400M SMR 88.50 TIM 8x8 Il veicolo 88.50 TIM 8x8, il più pesante della famiglia SM (Standard Militare) prodotta dalla ditta di Piacenza, viene usato per il trasporto del carro armato Ariete. Iveco ACTL parcheggiato a Trento Descrizione Equipaggio 3 uomini equipaggiati Utilizzatore principale Italia FFAA CRI Altri utilizzatori Spagna Esercito Spagnolo Belgio Esercito Belga Irlanda Esercito Irlandese Danimarca Aeronautica Danese Francia Esercito francese Dimensioni e peso Lunghezza da 6,4 a 9,3 m m Larghezza 2,5 m m Altezza 3,05 m m Peso da 8,4 a 12.9 t t Propulsione e tecnica Motore turbodiesel da 9500cc (221 kw) o turbodiesel da 13.798cc (309 kw) Prestazioni Velocità 90 km/h Autonomia 850 km | |
| | | el magutt
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| Titolo: Re: Iveco ACTL veicolo militare Mar Set 29, 2020 6:43 pm | |
| Con ACTL (AutoCarro Tattico Logistico) si definisce la nuova famiglia di veicoli tattici ad uso logistico e speciale, adottati dall'Esercito Italiano a partire dal 2002. Prodotti dalla Astra S.p.A, oggi parte di Iveco, sono caratterizzati da robustezza, affidabilità e soprattutto, mobilità. Moltissimi sono gli allestimenti progettati, basati su due famiglie principali, la SM (Standard Military) e la SMH (Standard Military Heavy). Per entrambe le famiglie, esistono versioni con trazione 4x4, 6x6, 8x8 e diversi allestimenti, ma che mantengono tra loro il maggior numero possibile di parti in comune per facilitare la manutenzione e la riparazione. La cabina di guida è disponibile in versione normale o ribassata, con sagoma adatta al trasporto ferroviario e all'aviotrasporto. La trasportabilità è ottenuta, nei casi di cabina ad altezza normale operando sul sistema centralizzato di pressione dei pneumatici. E' possibile applicare inoltre alla cabina, un kit di blindatura. veco ACTL è un veicolo da trasporto militare prodotto da IVECO per l' Esercito Italiano . È stato sviluppato per integrare e sostituire il precedente autocarro Iveco ACM 80/90 . Un Iveco ACTL a Trento . Il veicolo è stato introdotto nel 2002 nella versione 4x4 e nel 2000 nella versione 8x8, utilizzata per il trasporto di container . La versione 4x4 può essere trasportata in aereo . | |
| | | el magutt
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| Titolo: Re: Iveco ACTL veicolo militare Dom Ott 04, 2020 12:37 pm | |
| ACTL (autocarro tattico logistico) che, con le sue caratteristiche, si conforma e soddisfa le esigenze delle Forze Armate moderne. Tante le notizie su ACTL, ma mi manterrò su una linea tecnica e realistica che magari rievocherà qualche simpatico ricordo. In realtà durante le fasi di verifica e stesura di questo pezzo ho constatato che alcune informazioni in rete sono alquanto approssimative e non vi nego le difficoltà riscontrate per carpire notizie certe da presentarvi; “a volte sembrava più di realizzare un’inchiesta che un articolo”. Devo ringraziare per il suo prezioso supporto l’agente Astra dottor D’Arrezzo Ambrogio numero uno dell’azienda Tekne, specializzata nell’assistenza a 360 gradi dei giganti di produzione piacentina. Nella sintesi che ho realizzato vorrei evidenziare subito le qualità operative dall'ACTL, ma anche la sua tecnologia e la sua mobilità che, credetemi, risulta inimmaginabile su qualsiasi terreno, e chi ha avuto modo di vedere qualche video o gare di “trial pesante” si sarà probabilmente fatto la mia stessa idea sui veicoli 8x8. Posso sostenere che Astra è equiparabile, se non superiore tecnologicamente, ai tanti blasonati autocarri americani. Dai resti dei veicoli militari Una geniale e pratica intuizione quella dell’ingegner Mario Bertuzzi: assemblare con nuovi progetti i componenti di altri veicoli ormai abbandonati dopo il secondo conflitto mondiale dai vari eserciti. Il nobile obiettivo era realizzare macchine da lavoro da impiegare per la ricostruzione del paese. Le iniziali dell’ingegnere, BM, a onor del merito, seguiranno la produzione Astra sino al ’94, quando la denominazione muterà in ambito civile in HD e HDD, ovvero Heavy Duty, “robusto o molto robusto”. Una prima sede storica, con sede dal 1951 a Piacenza per la produzione civile - HD - e successivamente una a Bolzano per l’assemblaggio dei veicoli militari che nel caso dell’ACTL sono denominati SM, Standard Military. Dal 2015, dopo l’annessione di Astra da parte di Iveco, il Gruppo Defence Vehicles subisce una scissione del ramo d’azienda Astra, divenendo il produttore esclusivo dei veicoli “operativi” della Difesa nazionale ed estera e della protezione civile. L’autodrappello Nelle caserme, magari durante le guardie notturne, piuttosto che durante le attività presso i magazzini di specializzazione o l’addestramento formale, sarà capitato anche a voi di osservare sotto i capannoni dell’autodrappello di qualche battaglione logistico, di artiglieria o magari del genio, file di autoveicoli perfettamente allineati e distanziati tra loro; tra questi ci sarà stato sicuramente un datato Astra BM pronto per l'impiego. La svolta Dal 1996 l’Esercito e le FF.AA sono chiamate nuovamente fuori area, come era già successo nel 1982 con la missione Italcon. I conflitti nel Golfo e nei Balcani evidenziano la necessità di rinnovare sia gli equipaggiamenti che i veicoli. L’ ACM 80/90, che pure può essere definito una macchina “inarrestabile” e un degno predecessore dell’ACTL , non rispondeva completamente alle caratteristiche tecniche previste dai moderni standard Nato. Serviva infatti una capacità di trasporto, traino e carico che fosse almeno il doppio rispetto a quella offerta dall’ACM o dai BM e quindi anche più potenza e minori consumi per i motori; ma probabilmente erano necessarie anche meccaniche analoghe in un contesto Nato, dove la reperibilità dei ricambi non doveva costituire un problema. In buona sostanza si stava uscendo, forse un po' rapidamente, da un funzionale e collaudato schema di Difesa prettamente nazionale per abbracciare una realtà molto più ampia e articolata. Anche le norme anti-inquinamento hanno portato a sostenere cospicui investimenti in questa direzione. Un po' di chiarezza: la progressione da BM HD e SM I vecchi e robusti veicoli BM, ancora presenti nelle caserme, pur non avendo le moderne connotazioni Nato, risultavano praticamente identici a quelli di produzione civile a tal punto che potrei sostenere che la produzione passata di Astra - notizia verificata - ha sempre “convertito” magari in chiave più spartana, la sua produzione civile in militare. D’altronde come si sa, le sue vendite sono sempre state mirate su due settori predominanti di business: cave e cantieri e la Difesa. Com’era il BM In realtà era simile alle tipologie attuali, ma aveva pochissima elettronica e forse era più “autoctono”; a cambiare erano - oltre ad un sistema di trasmissione integrale inseribile dal conduttore - i motori diesel inizialmente solo aspirati di produzione Iveco OM rimasti in uso sino alla metà degli anni ’90. Si partiva dallo storico 8 e 13000 centimetri cubici a 6 cilindri e 12 valvole con rispettivamente 166 cv il primo e 260 il secondo, che poi era il più diffuso, e la versione turbo portava i cavalli a 300 (più o meno quelli dell’ACM). Il propulsore da 17 000 cc con 350 cavalli era tra l’altro lo stesso dell’autobus Iveco 370, che conosco bene avendolo guidato parecchio (magari lo tratteremo più avanti). Chissà quanti di voi lo ricorderanno in giro per le caserme o in servizi di linea? La gamma BM aveva anche due motori Mercedes a 8 cilindri a V rispettivamente con cilindrata di 14 e 17 mila cc ma, al di là di una maggiore fluidità e progressione, avevano la stessa coppia e gli stessi cavalli dei “più piccoli” Iveco OM. Astra, come oggi, assemblava i suoi telai e sospensioni allestendo in quegli anni i suoi veicoli anche con motori non italiani. HD, come ormai sappiamo, rappresenta la nuova serie degli autocarri che faranno il loro primo ingresso nell’Esercito a partire dal 2002 ma con la sigla SM, SMR e SMH. Caratteristiche dell’SM Il telaio per tutte le serie è rinforzato per resistere meglio a pressioni e torsioni e tutta la struttura risulta più squadrata richiamando in un certo senso la vecchia serie BM, se non fosse per le nuove livree chiazzate in uso, che fanno ben capire che si tratta di un nuovo SM. In Italia è richiesto con cabina a tre posti, mentre per la Francia i posti sono quattro. Il motore è una delle novità che prende il nome di Cursor, il propulsore a 6 cilindri a 24 valvole che Iveco Professional ha progettato per gli autobus, autocarri e imbarcazioni. La gamma spazia da cilindrate da 8,10 e 13 mila centimetri cubici di cilindrata e turbocompressore con un range di cavalli che spazia da 360 sino ad arrivare a 560. Standard Military con aggiunta di H o R, significano secondo il codice Nato, “Heavy” (pesante) e “Range” (gamma). Probabilmente così si distinguono più rapidamente. A queste lettere poi, possono aggiungersi altri codici come CAD o BAD (…e con cad, "mascalzone", l’inventiva spazia…) ma è interessante il significato dei 4 numeri, due per la portata massima del mezzo e due per identificare i cavalli/potenza, una regola e usanza comune a tutti gli autocarri anche civili. Quindi, ad esempio, SMR 88.45 risulta essere il più pesante e il più potente mentre l’SM 44.31 potrebbe, per le sue dimensioni e impiego, considerarsi il sostituto “più potente e versatile” dell’ACM 80/90. I veicoli 4, 6 e 8X8 sono i più richiesti e diffusi in ambito Difesa e il paragone con la derivazione civile è forse solo per le dimensioni, il motore e il numero degli assi che hanno motricità. Infatti opzionalmente la serie civile può non avere la trazione integrale su tutti gli assi come invece è presente su quelli destinati al mercato della Difesa. l sistema di trazione Potenza motrice solo quando serve, e questo grazie a differenziali e ripartitori di coppia posti sugli assi dei veicoli Astra SM. Nel caso di un 8X8, i ripartitori di coppia posti sul 2° e 3° asse, interagiscono con i differenziali del 1° e 4° asse che ricevono il movimento, a loro volta dal ripartitore centrale posto all’uscita dall’albero primario del cambio. Quindi 2 differenziali e 3 ripartitori, anche se spesso è consuetudine affermare che sono presenti 5 differenziali in tutto sull'8x8 e 3 sul più piccolo SM 4x4 (in realtà sono 2 differenziali e un ripartitore centrale). Come funziona Sull’8x8 preso in esempio, la coppia arriva costantemente al ponte posteriore e anteriore ma solo il posteriore in caso di marcia rettilinea autostradale è “dominante”; infatti, appena si verificano anche minime variazione di aderenza per strusciamento, slittamento o sollevamento, la semplice e ingegnosa meccanica provvede ad azionare il “gruppo ponte anteriore”. Ma dalla cabina si può fare ancora di più; infatti un interruttore a volantino può consentirci di eliminare questo dosaggio fluido e autonomo “on demand” impostando, con il primo scatto dell’interruttore, un primo blocco simultaneo dei due ponti posteriori che risulteranno così in presa fissa e con il secondo scatto il bloccaggio analogo della coppia assi anteriore. Ma non è finita, il conduttore può azionare oltre che le marce ridotte un comando per il blocco dei due differenziali citati i quali automaticamente andranno a bloccare anche tutti i ripartitori. Il concetto è forse più chiaro se pensiamo ai sistemi simili adottati sulle Alfa Q4, le VW Syncro o la nuova Panda integrale. La trasmissione più diffusa è quella idraulica ZF a 6 marce ma i più datati posso avere il manuale ZF a 12 o 16 marce, presente invece su tutta la gamma passata, BM. Sia l’automatico ZF o l’Allison 7 marce (richiesto per il mercato militare spagnolo) possiedono il convertitore di coppia escludibile dopo la partenza, e di per sè, questo bloccaggio d’esclusione delle “forze idrauliche” rappresenta già una marcia superiore. Sul più piccolo ACTL 44.31 è montato lo ZF automatico a 5 marce, lo stesso equipaggiato sugli autobus di linea. In tutte le versioni fa corpo unico con il cambio ZF, il rallentatore retarder che si associa al freno motore. L'HD6, unica versione civile militarizzata – ma non credo per l’Italia – è equipaggiato con la trasmissione robotizzata ZF AsTronic . I pneumatici, se previsto hanno la possibilità di un sistema posizionato in cabina, per lo sgonfiamento rapido e il gonfiaggio, ma ricordiamo che la tipologia è runflat. Gli APS, “autocarro pesante scarrabile”, sono molto diffusi in conformazione 6,e 8x8 e adibiti spesso al carico e trasporto di shelter e container adibiti alle trasmissioni o alla logistica assistenziale, sanità, bagni, uffici, etc. Ci sono poi quelli “trattore” che agganciano sulla ralla posta sul telaio, pesanti rimorchi tipo quelli per i carri armati e quelli più logistici con allestimenti gru, cisterna e betoniera. Ad uso di battaglione il due assi, come si può immaginare, è il più diffuso. La guida Farsi prendere la mano dalle moderne versioni “automatiche” è tutt’altro che difficile – io però mi diverto più con i manuali – ma attenzione il 4 assi è lungo 9 metri e l’uso degli specchietti è d’obbligo; dall’alto posto guida, oltre ad un’ottima visuale la sensazione è quella di forza, di dominio e forse a questa percezione contribuisce anche il suono del motore rimbombante e piacevole, quando si agisce sul freno motore, magari in galleria. Il veicolo è tuttavia stabile e le sue sospensioni a balestra con cilindri idraulici lo mantengono sulla traiettoria. Attenzione però a non sbilanciarlo troppo in curve veloci con carico annesso. Supera pendenze nell’ordine del 60% e guadi di 1,20 – in realtà si può osare oltre – e l’avviamento può avvenire anche a -32°C. La formazione per i militari abilitati all’uso di queste tecnologie e veicoli, si sviluppa sia nelle caserme ma anche e soprattutto nei centri di formazione Astra di Piacenza e Bolzano. Un'interazione questa, che vede collaborazione, confronto e vicinanza tra realtà militari e civili. La cecoslovacca Tatra con il suo T813 8x8 è presente nei trial trucks oltreché essere il veicolo militare di riferimento per le forze dell’Est, così come Cat e GM lo sono per lo U.S. Army, possiede una meccanica e prestazioni (ha un motore risalente al 1940) obsolete rispetto ad Iveco Astra. Anche la Piaggio e l’Innocenti Lambretta nel dopoguerra, percorsero come l’Astra una filosofia di riciclo e recupero dei residuati bellici. I veicoli a 4 assi (8 ruote) hanno due pompe del servosterzo mosse dal motore; in caso di avaria e di traino ce n’è una ausiliaria che si alimenta con il movimento delle ruote. Le cabine SM in resina hanno 3 posti qui in Italia (conduttore, capomacchina e assistente) ma l’esercito francese le richiede a quattro posti. L’Astra nasce in Sardegna nel 1946, dove vennero accatastati i rottami meccanici della seconda guerra mondiale; bisognava costituire una società per realizzare il progetto dell’ingegner Bertuzzi. La società si chiamò Anonima Sarda Trasporti e il primo modello prodotto fu un Dumper, un camion da cantiere. | |
| | | el magutt
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| Titolo: Iveco ACTL Dom Ott 04, 2020 12:47 pm | |
| L'Iveco ACTL (AutoCarro Tattico Logistico) è un autocarro militare per il trasporto dei materiali sviluppato da Iveco Astra per soddisfare le esigenze moderne delle Forze armate italiane.
Durante la metà degli anni novanta, l'Esercito Italiano fu soggetto a numerose trasformazioni, anche riguardanti le migliorie ad armi ed equipaggiamenti. La partecipazione alla Guerra del Golfo e le missioni nella ex Jugoslavia durante la guerra nei Balcani avevano messo in risalto le carenze derivate da mezzi antiquati, per quanto ancora efficienti e impiegabili. Nello specifico, l’ACM 80/90, veicolo da trasporto medio leggero, valido per le funzioni interne si rivelò molto limitato per i nuovi scenari bellici che andavano a profilarsi.
Il veicolo chiamato ad affiancare ed integrare e sostituire l'ACM 80/90 doveva avere dele caratteristiche aggiuntive quali:
Capacità di carico/traino/trasporto almeno raddoppiati rispetto all'ACM 80/90; Derivazione da un veicolo di serie per limitare i costi di progettazione ed accedere all’assistenza e a pezzi di ricambio comuni; Riduzione del consumo carburante su trasferimenti stradali ed aumento dell’efficienza complessiva; Essere in linea con le dotazioni standard NATO. Come veicoli "sperimentali", da affiancare agli ACM, furono impiegate le versioni militarizzate dell’Iveco/Astra HD9 e HD6 8x8 e 6x6 con la denominazione di Auto Carro Tattico Logistico (A.C.T.L.) che oltre che nelle Forze armate italiane è stato adottato successivamente anche dall'Esercito spagnolo, dalla Composante Terre de l'armée belge, dall'esercito irlandese e dall'aeronautica danese. Il veicolo è presente dal 2002 nelle Forze armate italiane e nel Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana nella sua versione 4x4 e dal 2000 nella sua versione 8x8 per il trasporto di container.[1] La versione 4x4 è anche aviotrasportabile.[2]
Il Complesso Autoscarrabile "APS 95" adotta il telaio SM 84.45 con sistema di movimentazione Multilift Mk IV o telaio SM 88.42 con sistema di movimentazione Multilift Mk IV.
Il mezzo viene identificato con il proprio nome di fabbrica a seconda della versione:
ACTL Astra BM201 4X4 ACTL Astra BM309F 6X6 ACTL Astra HD6 84.45 8X8 ACTL Astra SM88.42 8X8 Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto] Gli ACTL, prodotti dalla Astra S.p.A, oggi parte di Iveco, sono caratterizzati da robustezza, affidabilità e soprattutto, mobilità.
Sono stati realizzati moltissimi allestimenti progettati, basati su due famiglie principali: la SM (Standard Military) e la SMH (Standard Military Heavy). La versione HD6 delle due serie, si distingue in particolare dalla differente cabina di guida, uguale alla versione civile.
Per entrambe le famiglie, esistono versioni con trazione 4x4, 6x6, 8x8 e diversi allestimenti, che mantengono tra loro il maggior numero possibile di parti in comune per facilitare la manutenzione e la riparazione.
Il motore è collocato sotto il pavimento cabina. Le unità propulsive usate sono:
Versione BM 201 4x4: Iveco Cursor 8 F2B, diesel, 6 cilindri il linea a 4 valvole per cilindro, turbocompresso, 9500 cm³ di cilindrata, dalla potenza di 310 CV a 2400 giri/minuto, coppia massima 1100 Nm a 1900 giri al minuto. Versione BM 309F 6x6: Iveco Cursor 13 F3B, diesel, 6 cilindri a quattro valvole per cilindro, turbocompresso, 12.882 cm³ di cilindrata, dalla potenza di 400 CV a 2100 giri/minuto, dotato di CEB (Freno motore a doppio effetto), coppia massima 1900 Nm a 1570 giri al minuto. Il CEB, acronimo di Combined Engine Brake è un freno motore potenziato che abbina due effetti: decompressione e coppia frenante; per mezzo di una valvola a farfalla sul collettore di scarico, crea una contropressione dei gas di scarico utile a rallentare la rotazione del motore e ad aumentare la forza frenante. Versione HD6 84.45 e Versione SM 88.42 8x8: Iveco Cursor 13 F3B, diesel turbocompresso con sistema VGT (turbina geometria variabile), 17.173 cm³ di cilindrata, dalla potenza di 480 CV a 1900 giri/minuto, coppia massima 2200 Nm a 1550 giri al minuto. Tutte le motorizzazioni comprendono iniezione diretta e sistema di pre-riscaldamento elettronico per partenze nei climi rigidi (-32°).
Le trazioni disponibili variano a seconda dell’impiego e chassis, dal 4x4, 6x6 all'8x8, tutte le versioni dispongono di un cambio manuale idrodinamico ZF WSK 400-90 a 16 rapporti più due di retromarcia, dotato di differenziale centrale bloccabile. Sulle ruote degli assali anteriori, è dotato di due pompe idrauliche principali e di una pompa d'emergenza sulla trasmissione, per mantenere la servo assistenza anche con il motore in avaria. L’A.C.T.L. ha in comune con i veicoli pesanti civili il telaio, assi, mozzi ruota e gli organi di smorzamento. Nel primo e secondo asse, vi trovano posto sospensioni a molle integrate e da ammortizzatori idraulici, compresi di barra stabilizzatrice. nel terzo e quarto asse (tandem posteriore) vi sono presenti sospensioni a molle basculanti su perno centrale, integrate da sei barre di reazione longitudinali. La pressione nelle ruote è mantenuta da un dispositivo a compressore con regolazione manuale.
La cabina è sopraelevata rispetto al propulsore, con tre posti ad equipaggiamento completo in tutte le versioni e dotata di accorgimenti NBC e vetratura blindata; con un apposito kit di rinforzo è possibile applicare esternamente un kit di blindatura in acciaio-kevlar. Gli interni corrispondono alla versione base civile ma, a differenza della versione civile, ha una botola di accesso/uscita nella parte superiore. Non sono previste installazioni difensive ma all'occorrenza è possibile dotare il mezzo di mitragliere leggere intorno alla botola. Oltre alla configurazione normale della cabina, è disponibile anche una ribassata, per consentire il trasporto ferroviario e l’aviotrasporto. La trasportabilità è ottenuta, nei casi di cabina ad altezza normale, operando sul sistema centralizzato di pressione degli pneumatici.
Versioni[modifica | modifica wikitesto] La gamma di ACTL comprende le varie tipologie 4x4, 6x6 e 8x8 e le seguenti versioni:
SMR 44.30 Versione base 4x4 SMR 44.31 ACTL con cassone (EI, AM, MM, CRI) SMR 44.31 Cella Telescopica SMR 44.31 con pianale (EI e MM) SMR 44.31 rifornitore (AM) SMR 44.31 aviorifornitore (GdF) SMR 44.31 con piattaforma di lavoro sollevabile SMR 44.31 autoribaltabile SMR 66.40 autobotte SMR 66.40 autoribaltabile SMR 66.40 CAD traino artiglieria SMR 88.42 autogrù M200 SMR 88.45 BAD base SAMP-T (serie) SMR 88.45 BID a pianale scarrabile SMR 88.45 con gru Tcm C 300M SMR 88.45 con gru Tcm C 400M SMR 88.50 TIM 8x8 Il veicolo 88.50 TIM 8x8, il più pesante della famiglia SM (Standard Militare) prodotta dalla ditta di Piacenza, viene usato per il trasporto del carro armato Ariete.
Note
Descrizione Equipaggio 3 uomini equipaggiati Utilizzatore principale Italia FFAA CRI Altri utilizzatori Spagna Esercito Spagnolo Belgio Esercito Belga Irlanda Esercito Irlandese Danimarca Aeronautica Danese Francia Esercito francese Dimensioni e peso Lunghezza da 6,4 a 9,3 m m Larghezza 2,5 m m Altezza 3,05 m m Peso da 8,4 a 12.9 t t Propulsione e tecnica Motore turbodiesel da 9500cc (221 kw) o turbodiesel da 13.798cc (309 kw) Prestazioni Velocità 90 km/h Autonomia 850 km Armamento e corazzatura Apparati di tiro nessuno
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| Titolo: Re: Iveco ACTL veicolo militare | |
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| | | | Iveco ACTL veicolo militare | |
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