Si tratta dell’attesa evoluzione del precedente VTLM 1A (nella foto in alto, a destra) che, pur mantenendo alcune caratteristiche del predecessore la stessa omologazione, è stato riprogettato in molti dei suoi particolari, migliorando le prestazioni dinamiche, la capacità di carico, l’ergonomia, la connettività, nonché incrementando il già alto livello di protezione.
Come primo comune denominatore la piattaforma abbraccia il concetto NEC – programma di digitalizzazione dell'Esercito italiano – quindi si tratta di un’unità tattica leggera multiruolo più interattiva e in grado di assolvere mediante la suddivisioni in nodi o ruoli, a tutte le necessità di comunicazione gerarchica partendo dal livello tattico di comando T2 (squadra), sino al T4 (compagnia).
Il contratto con il Ministero della Difesa del 2017 prevede un primo lotto di 34 LMV 2 NEC e un graduale piano di sostituzione degli attuali VTLM 1A, facendo entrare in servizio duemila Lince entro il 2034.
Non si tratta di un restyling ma di una vera e propria riprogettazione. Tra gli aspetti più salienti vi è il fatto che: “L’1A era strutturato su una piattaforma di 6.5 tonnellate (ma c'è chi sostiene molte meno..., ndd) portate poi a 7,1, mentre il Vtlm 2 NEC nasce già a oltre otto tonnellate”.
Siamo stati accolti all’82° reggimento fanteria “Torino” per accendere i riflettori sul Lince 2 NEC e fare delle comparazioni con l’1A. Nel maggio del 2009 l’82° era stato scelto, nell’ambito del programma “FORZA NEC”, quale prima unità destinata alla trasformazione in reggimento di fanteria media digitalizzata, iniziando la sperimentazione di nuovi mezzi ed equipaggiamenti. Il 22 gennaio 2021 il reparto ha così ricevuto i primi 12 veicoli tattici leggeri multiruolo di nuova generazione.
Tecnica avanzata
Esteticamente è abbastanza simile al precedente, ma molto più aggressivo. Molti valori cambiano: solo il Ptt (peso totale a terra) passa da 7 a 8 tonnellate, mentre l'altezza aumenta di 10 centimetri attestandosi a 2200 mm. Importante è l’incremento di carico del LMV 2 NEC che sale a una tonnellata e mezza rispetto ai 800 kg nominali dell’1A.
Il propulsore è sempre il conosciuto turbodiesel 3.0 common rail IVECO F1C del Daily, ma la sua potenza è lievitata a ben 220 cavalli, 30 in più, rendendolo più potente ma soprattutto molto più elastico.
Nel gruppo cinematico le novità arrivano da cambio e differenziali. La trasmissione automatica ZF con convertitore di coppia passa da 6 rapporti a 8, offendo un grado di sfruttamento della coppia del motore molto maggiore e tra l’altro in ambito off-road, in linea con le attuali icone più performanti del mercato 4x4, Mercedes Classe G e Jeep Wrangler.
Ma c’è dell’altro, infatti si tratta di un cambio auto-adattativo, cioè in grado dopo 30’ di memorizzare lo stile di guida del singolo conduttore, magari anticipando le scalate innalzando così la sicurezza in frenata. Nonostante l’impressione di guida si ponga a metà tra l’autocarro e una Jeep, non è previsto un rallentatore, quindi “giocare” con il motore è fondamentale. È dotato di cruise control, una consuetudine automobilistica, ma anche dell’ESP, una novità che consente di controllare la stabilità durante la marcia.
L’impianto frenante è stato potenziato e, mediante il pratico joystick e display frontale che hanno sostituito leva a T e griglia, durante le decelerazioni basta un pressione all’indietro per scalare facendo salire di giri il motore solidale al cambio grazie alla frizione d’esclusione del convertitore.
La trasmissione full time ha nuovi bloccaggi trasversali dei differenziali che possono essere inseriti manualmente oppure innestarsi automaticamente appena i sensori captano la necessità, lasciando al pilota del NEC2 più tempo per interagire con l’equipaggio.
Degno di nota è anche l’aumento dello spazio interno ottenuto ridisegnando la gabbia del rollbar e vincolando i sedili a tiranterie elastiche anziché a supporti rigidi metallici.
Sicurezza e protezione
Nuove sospensioni e “molloni”, come le chiamano i militari dell’82°, i primi a testarlo anche come prototipo, ma anche nuove cerniere per i pesanti sportelli e una blindatura superiore. Sopra il posto guida, dove non mancano apparati, cavi e strumenti, la novità è nella botola d’evacuazione che si aggiunge a quella per la torretta.
Nella parte interna della scocca, sono state allestite delle piastre ammortizzate per attutire ancor più gli urti e le esplosioni. Lateralmente le pedane rigide sono state sostituite da staffe in acciaio e gomma indeformabili in caso di urti nel fuoristrada e, nel contesto dell’ottimizzazione strutturale, compare la ruota di scorta agganciata al telaio di copertura al portellone posteriore.
Durante la prova (v.video) l'autiere effettua in tutta sicurezza un’improvvisa sterzata dimostrando che, dove l’1A avrebbe avuto seri problemi di stabilità, con la nuova struttura si può osare molto di più anche nelle pendenze laterali con torretta Hitrole totalmente integrata, altra novità del LMV2.
Risulta un po' più alto da terra e con una protezione balistica a svaso con un angolo più pronunciato rispetto l’1A.
Esteticamente la linea dei due Lince è simile e piacevole, anche se nel NEC2 cambia il bull bar a copertura di fari e radiatore e il cofano motore è leggermente più aerodinamico perché inclinato, ma soprattutto sostituibile con uno balistico.
I pannelli blindati sono stati rinforzati su tutti i lati, mentre i vetri, compreso il parabrezza, sono aumentati come spessore.
Una certa aggressività, forse anche voluta, risiede nell’introduzione dei lancia nebbiogeni Galix posti sopra il tetto e in grado di esplodere con due lanci separati, una necessità di cui gli addetti ai lavori di Fanteria e Genio sentivano la mancanza quando dovevano creare un diversivo per l’allontanamento.
Si aggiunge di serie lo snorkel fisso azionabile dal posto guida prima di guadare e il verricello che, tramite opportune manovre, può lavorare anche posteriormente spostando la barra di traino.
Interessanti le luci IR e a led poste addirittura sul tetto per controllo o segnalazione ai velivoli alleati. Ricordando i problemi (di alimentazione) quando fari IR furono installati sulla prima versione (smontandoli dagli M113!), la loro disponibilità immediata è sicuramente apprezzata.
Nuove capacità di collegamento
Sul VTML 2 NEC compaiono due nuovi livelli interattivi, il T2 e il T4 e questo spiega la presenza delle 5 antenne sulla struttura. L’ufficiale incaricato spiega sostanzialmente l’importanza di mezzi e operatori nell’essere all’interno di una “bolla comunicativa” nei vari livelli di comando, mostrandoci i sofisticati sistemi di comunicazione radio e satellitari, nonché di geolocalizzazione e rilevamento. Ci mostra un singolo apparato contenente 4 radio indipendenti con altrettante forme d’onda informandoci che a bordo, come avviene sugli elicotteri, ogni operatore possiede, oltre all’elmetto, una cuffia e un interfono.
In relazione ai compiti e ai livelli di utilizzo di VTML 2 NEC, i cinque militari sono in costante collegamento radio tra loro e in grado di ricevere ordini d’impiego o informazioni grafiche dal comandante di squadra. Con il nodo T4 satellitare, le comunicazioni possono partire o arrivare a migliaia di chilometri di distanza dall’unità, anche in movimento.
Il Lince 2 NEC era atteso da tempo, tuttavia ascoltando i discorsi dei militari alla guida, la percezione è che il mezzo risponda realmente alle necessità e agli usi operativi delle forze armate.
Il mezzo rappresenta un successo assoluto, anche commerciale, delle capacità industriali nazionali. Oggi ha le carte in regola, tra i tanti pregi anche o soprattutto per le inedite capacità off-road, per replicarlo.