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 patentini escavatori muletti e macchine industriali

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el magutt

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MessaggioTitolo: patentini escavatori muletti e macchine industriali   patentini escavatori muletti e macchine industriali Icon_minitimeVen Dic 18, 2015 11:58 am

patentini escavatori muletti e macchine industriali Addetto-saldatrice

L’uso di attrezzature da lavoro che richiedono conoscenze e responsabilità particolari rende obbligatoria una specifica abilitazione. Il D.Lgs. 81/08 prevede un percorso formativo dedicato per gli utilizzatori di macchine movimento terra. L’Accordo della Conferenza Stato-Regioni del 22/02/2012 ha dettagliato la durata ed i contenuti del corso.
La formazione comprende sia una parte teorica sia una parte pratica; il percorso formativo nella parte pratica comprende gli escavatori idraulici, i caricatori frontali e le terne.
Il corso macchine movimento terra ha una durata di 16 ore e scadenza quinquennale. Per l’aggiornamento della formazione è necessario frequentare l’Aggiornamento Macchine Movimento Terra della durata di 4 ore.
Riferimenti legislativi: artt. 37 comma 7 e 73 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo della Conferenza Stato-Regioni sulle attrezzature di lavoro del 22 febbraio 2012
Modulo Tecnico
Categorie di attrezzature: i vari tipi di macchine movimento terra e descrizione delle caratteristiche generali e specifiche, con particolare riferimento a escavatori, caricatori, terne e autoribaltabili a cingoli.
Componenti strutturali: struttura portante, organi di trasmissione, organi di propulsione, organi di direzione e frenatura, circuiti dì comando, impianto idraulico, impianto elettrico (ciascuna componente riferita alle attrezzature oggetto del corso).
Dispositivi di comando e di sicurezza: identificazione dei dispositivi di comando e loro funzionamento, identificazione dei dispositivi di sicurezza e loro funzione. Visibilità dell’attrezzatura e identificazione delle zone cieche, sistemi di accesso.
Controlli da effettuare prima dell’utilizzo; controlli visivi e funzionali ad inizio ciclo di lavoro.
Modalità di utilizzo in sicurezza e rischi: analisi e valutazione dei rischi più ricorrenti nel ciclo base delle attrezzature (rischio di capovolgimento e stabilità statica e dinamica, contatti non intenzionali con organi in movimento e con superfici calde, rischi dovuti alla mobilità, ecc.). Avviamento, spostamento, azionamenti, manovre, operazioni con le principali attrezzature di lavoro. Precauzioni da adottare sull’organizzazione dell’area di scavo o lavoro.
Protezione nei confronti degli agenti fisici: rumore, vibrazioni al corpo intero ed al sistema mano-braccio.


Individuazione dei componenti strutturali: struttura portante, organi di trasmissione, organi di propulsione, organi di direzione e frenatura, dispositivi di accoppiamento e azionamento delle macchine operatrici.
Individuazione dei dispositivi di comando e di sicurezza: identificazione dei dispositivi di comando e loro funzionamento, identificazione dei dispositivi di sicurezza e loro funzione, conoscenza dei pattern di comando.
Controlli pre-utilizzo: controlli visivi e funzionali delle macchine, dei dispositivi di comando e di sicurezza.
Pianificazione delle operazioni di campo, scavo e caricamento: pendenze, accesso, ostacoli sul percorso, tipologia e condizioni del fondo e del terreno, sbancamento, livellamento, scavo, scavo offset, spostamento in pendenza a vuoto ed a carico nominale. Operazioni di movimentazione e sollevamento carichi, manovra di agganci rapidi per attrezzi.
Esercitazioni di pratiche operative: tecniche di manovra e gestione delle situazioni di pericolo.
Guida degli escavatori idraulici, dei caricatori frontali e delle terne su strada. Le esercitazioni devono prevedere:
a) predisposizione del mezzo e posizionamento organi di lavoro;
b) guida con attrezzature.
Uso di escavatori idraulici, dei caricatori frontali e delle terne. Le esercitazioni devono prevedere:
a) esecuzione di manovre di scavo e riempimento;
b) accoppiamento attrezzature in piano e non;
c) manovre di livellamento;
d) operazioni di movimentazione carichi pesanti e di precisione;
e) uso con forche o pinza;
f) aggancio di attrezzature speciali (martello demolitore, pinza idraulica, trivella, ecc.) e loro impiego;
g) manovre di caricamento.
Messa a riposo e trasporto degli escavatori idraulici, dei caricatori frontali e delle terne: parcheggio e rimessaggio (ricovero) in area idonea, precauzioni contro l’utilizzo non autorizzato. Salita sul carrellone di trasporto. Individuazione dei punti di aggancio per il sollevamento.
dell'Art. 73 Dlgs 81/08.

Chi utilizza macchinari da cantiere ritorna sui banchi di scuola. Dal 12 marzo 2013 i lavoratori adibiti all’uso dei macchinari da cantiere, devono adempiere, così come i loro datori di lavoro, alle direttive indicate dal Decreto Legislativo 81/08 che dettano le nuove specifiche procedure di formazione e all’attestazione delle abilità. I corsi utili ad abilitare gli operatori che utilizzano attrezzature da cantiere ai sensi dell'Art. 73 Dlgs 81/0


Nell’articolo 2 del decreto legislativo vengono chiarite le figure e i loro ruoli coinvolti da questa importante modifica nella gestione in sicurezza dell’ambiente di lavoro. Nello specifico si elencano una serie di indispensabili azioni di formazione, informazione e addestramento che coinvolgono sia datori di lavoro che i dipendenti. Al lavoratore devono essere impartite le regole che supportano il corretto modo sia di utilizzare le attrezzature dell’azienda sia di operare negli ambienti lavorativi. Una conoscenza ampia che coinvolga anche la formazione a riguardo di impianti, sostanze, dispositivi di protezione individuale, nonché nella gestione dei rischi in ambiente di lavoro. Questi passaggi formativi non esulano il datore di lavoro, anzi lo coinvolgono direttamente in quanto, come viene espresso chiaramente sempre dall’articolo 2 “il datore di lavoro deve sempre istruire i propri lavoratori sull’uso delle attrezzature specifiche per lo svolgimento della propria mansione e informare sui rischi e la gestione degli stessi, durante il proprio lavoro”. Un obbligo che, per quanto riguarda l’uso dei macchinari e attrezzature, viene chiaramente definito dall’articolo 32 nel quale si fa presente l’obbligatorietà al rilascio ai propri dipendenti di documenti attestanti le abilità specifiche acquisite a seguito della frequenza di corsi d’istruzione e di una continua informazione a riguardo delle pratiche operative. Un’obbligatorietà caratterizzata dalla continuità nel tempo in seguito sia all’ampliamento delle attrezzature aziendali sia per ciò che concerne il passaggio a nuove procedure di lavoro.
La normativa fa riferimento ai macchinari quali: piattaforma di lavoro mobili elevabili, gru per autocarro, carrelli elevatori semoventi con conducente, carrelli semoventi con braccio telescopico, carrelli/elevatori/sollevatori semoventi telescopici rotativi, escavatori idraulici e pompe per calcestruzzo. Da marzo 2013 guidare uno di questi mezzi vuol dire avere con sé l’Attestato (Patente) senza dimenticare che questa obbligatorietà è indispensabile anche all’atto del noleggio. Il rivenditore infatti non potrà affittare le proprie attrezzature a operatori del settore sprovvisti di regolare Attestazione (Patentino).
LA FORMAZIONE SPECIFICA

CARRELLI ELEVATORI industriali semoventi, semoventi a braccio telescopico, semoventi a braccio telescopico rotativi.
TEORIA: 8 ore
PRATICA: moduli da 4 ore
Modulo pratico unico da 8 ore
GRU PER AUTOCARRO
TEORIA: 4 ore
PRATICA: modulo unico da 8 ore
PIATTAFORME ELEVABILI con o senza stabilizzatori
TEORIA: 4 ore
PRATICA: moduli da 4 ore
Modulo pratico unico da 6 ore
ALTRI CORSI
Patentino per gru a torre e gru mobili
Patentino per trattori agricoli e forestali
Patentino per macchine movimento terra
Patentino per pompe per calcestruzzo
Sessioni formative per la sicurezza sul lavoro
Sessioni formative per le norme antincendio

In vigore dal 12 marzo 2013 l’Accordo tra Governo e Regioni – pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 60 del 12 marzo 2012 – che istituisce una specifica abilitazione (Patentino) per gli utilizzatori dei mezzi meccanici siano essi lavoratori autonomi o dipendenti, in linea con quanto sancito dal Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 73 comma 4 e 5 D.Lgs 81/08).

In sintesi (aggiornamento luglio 2015):

Le attrezzature di lavoro
I mezzi meccanici per il cui utilizzo è previsto il patentino sono i trattori agricoli e forestali gommati e cingolati (compresi trattori con pianale di carico), i sollevatori telescopici, i carri raccolta frutta e alcune tipologie di macchine movimento terra (escavatori idraulici e a fune, pale caricatrici frontali, terne, autoribaltabili a cingoli e pompe per calcestruzzo).
È opportuno precisare che per macchine agricole si intende tutte le attrezzature di lavoro citate nell’Accordo 22 febbraio 2012 che hanno un utilizzo in ambito agricolo e forestale; ciò significa che una macchina tipicamente movimento terra che viene utilizzata in ambito agricolo (ad esempio un wheel loader) è da definirsi ai fini del presente provvedimento come una macchina agricola e pertanto l’operatore che la utilizza dovrà attenersi alle date per operatori che utilizzano le macchine nell’ambito del settore AGRICOL

La circolare del 22 Febbraio 2013 N°4857 affronta la questione delle categorie di patenti necessarie per la conduzione di macchine agricole e operatrici, tema assai delicato e importante per tutti i conducenti che oggi, in base all’art 116 comma 15 e 17, se vengono pizzicati alla guida di questi veicoli senza la patente “giusta”, rischiano di passare guai seri.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza e iniziamo col dire che esiste una netta differenza tra "macchine agricole operatrici", definite dall'art. 57 del codice e che sono ad esempio:

mieti trebbie
trince
raccoglitrici varie di prodotti agricoli
irroratrici semoventi
e "macchine operatrici", di esclusivo impiego stradale e cantieristico, definite invece dall'art.58 che sono ad esempio:

escavatori
pale
carrelli elevatori
autogru
finitrici.

Secondo la circolare la patente A1, conseguibile dall’età di 16 anni, è valida per la conduzione di macchine agricole e operatrici che circolano su strada e che non superano i:

1,60 m di larghezza
4,00 m di lunghezza
2,50 m di altezza
una massa a pieno carico di 2,50 t
una velocità di 40Km/h
(prima del 19.1.2013 era richiesta la patente di categoria A).

La patente B, conseguibile dall’età di 18 anni invece, abilita alla guida delle macchine agricole di qualunque tipo e dimensione: sia delle trattrici, sia delle macchine agricole operatrici, anche se eccezionali, come pure delle macchine operatrici di dimensioni e peso regolari.

La patente C diventa obbligatoria per legge solo per le macchine operatrici eccezionali, stradali o da cantiere, cioè quelle macchine operatrici che superano almeno uno dei seguenti limiti dimensionali o ponderali:

larghezza massima 2,55 m
lunghezza massima 12,00 m
altezza massima 4,00 m
peso (per le macchine operatrici semoventi a 2 assi) di 18 t
peso (per le macchine operatrici semoventi a 3 o più assi)di 25 t.
Per essere ancora più chiari, la patente C, conseguibile all’età di 21 anni, abilita alla guida di macchine operatrici industriali con caratteristiche di eccezionalità, omologate per circolare su strada e regolarmente immatricolate e riconoscibili da targa gialla con numeri rossi, che appartengono in gran parte alle seguenti categorie:

autogru, con pesi che vanno da 18 (o 25) a 150 t
carrelli elevatori per container
grandi pale gommate da piazzale
escavatori gommati con peso superiore alle 18 t
rulli compressori con peso superiore alle 18 t
dumper da cava o da cantiere
livellatrici (grader) con peso superiore alle 25 t
frese per asfalto semoventi.
In sostanza il decreto modifica il codice solo per la parte che atteneva alla guida di macchine agricole di piccole dimensioni e che fino a prima del 19 gennaio 2013 potevano essere guidate con la patente A, mentre ora si potranno guida
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http://www.scuolaguida.it/it/Normative/art/649-novit-patentino-per-macchine-agricole-e-macchine-operatrici/

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Tags : trattore muletto patente B patente A patente A1 patente C macchine agricole macchine operatrici codice della strada sanzioni guida senza patente
Il D.lgs n.2 del 16/02/13 ha rivisto e corretto gran parte dell’Art. 124 del Codice della Strada, per la guida di macchine agricole e operatrici, allo scopo di coordinare la disciplina con nuove disposizioni in vigore dal 19 gennaio 2013, sia con riferimento alle nuove di categorie di patenti e corrispondenti requisiti anagrafici, sia per le apposite sanzioni.


Il Decreto Legislativo n.59 del 28 aprile 2011, modificato dal D.lgs n.2 del 16 febbraio 2013 rivede e corregge gran parte dell’Art. 124 del Codice della Strada, relativo alla guida di macchine agricole e operatrici per coordinare la disciplina con le nuove disposizioni in vigore dal 19 Gennaio 2013, sia con riferimento alle nuove di categorie di patenti e corrispondenti requisiti anagrafici, sia alle sanzioni per guida senza patente.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la Circolare n.4857 del 22/02/13 riguardante le: “Categorie di patenti richieste per la guida di macchine agricole e macchine operatrici” specifica:

Per la guida delle MACCHINE AGRICOLE (escluse quelle con conducente a terra) o loro complessi, è richiesta la licenza di categoria:
PATENTE A1 quando le stesse non superino i limiti di sagoma e di peso stabiliti dall’Art. 53, comma 4 del nuovo Codice della Strada (1,60 m. di larghezza, 4 m. di lunghezza e 2,5 m. di altezza; massa complessiva a pieno carico 2,5 t) e non superino la velocità di 40 Km/h(prima del 19 gennaio 2013 era richiesta la Patente A);
- PATENTE B se le stesse superino i limiti sopra descritti.

Per condurre MACCHINE OPERATRICI (escluse quelle a vapore), saranno altresì necessarie:

- PATENTE B eccetto per quelle di dimensioni eccezionali;
- PATENTE C1 per mezzi con dimensioni eccezionali.

(prima del 19 gennaio 2013 era richiesta minimo la Patente di categoria C).

Con le modifiche apportate nello scorso Gennaio 2013, la guida senza patente di macchine agricole oppure operatrici è sanzionata penalmente dall’Art. 116, comma 15 del Codice della Strada per espressa previsione dell’Art. 124 del suddetto così modificato. Dall’accertamento della violazione conseguono le sanzioni accessorie di cui al comma 17 dell’Art. 116 del Codice della Strada. All’incauto affidamento del veicolo, si applicano le sanzioni di cui all’Art.116, comma 14 del Codice della Strada.

- ai sensi dell’Art.124, Comma 2 del Codice della Strada, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sono da stabilirsi i tipi e le caratteristiche delle predette macchine agricole ed operatrici non eccezionali che, eventualmente adattate, possono essere guidate da mutilati e minorati fisici con patenti speciali delle categorie A1 e B. Il relativo provvedimento è in fase di predisposizione presso la scrivente Direzione Generale;

- ai sensi dell’Art.111, comma 1 del Codice della Strada, come sostituito dall’Art. 34, comma 48 del DL n.179 del 2012, convertito con modificazioni dalla Legge n. 221 del 2012, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e forestali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, provvederanno a definire con decreto:

“I criteri, le modalità ed i contenuti della formazione professionale per il conseguimento dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole, in attuazione di quanto disposto dall’Art. 73 del Dl 19 aprile 2008, n. 81”.


La circolare, sottolinea che nel “vuoto legislativo” del decreto sulla revisione delle macchine agricole (essenzialmente sulle modifiche all'Art. 111 del Codice della Strada introdotte dalla Legge n. 221 del 2012, ndr), con cui devono essere definiti anche i criteri, le modalità ed i contenuti della formazione professionale per il conseguimento dell'abilitazione all'uso delle macchine agricole, in attuazione di quanto disposto dall'articolo

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MessaggioTitolo: Re: patentini escavatori muletti e macchine industriali   patentini escavatori muletti e macchine industriali Icon_minitimeVen Dic 18, 2015 12:45 pm

http://www.testo-unico-sicurezza.com/le-macchine-edili.html
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uTILIZZARE IN SICUREZZA LE MACCHINE EDILI
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PUNTELLI TELESCOPICI REGOLABILI
SALDATRICE ELETTRICA
SCALE
SEGA CIRCOLARE
TRABATTELLI” (PONTI SU RUOTE ED ELEMENTI INNESTABILI)
TRAPANO ELETTRICO PORTATILE
GRU
AUTOBETONIERA


L’uso dell’autobetoniera si è recentemente diffuso nei cantieri edili in quanto permette di disporre di calcestruzzo preconfezionato di qualità omogenea a costi concorrenziali rispetto alla messa in opera di centrali di betonaggio o alla produzione sul posto del calcestruzzo mediante betoniere.
Se poi l’autobetoniera dispone anche della pompa per il convogliamento del calcestruzzo con braccio snodabile (o se viene associata ad autocarro con pompa e braccio), è anche possibile gettare in opera il calcestruzzo riducendo notevolmente i tempi di lavorazione.
L’esperienza ha fatto rilevare che in genere gli infortuni connessi all’uso di tali mezzi sono conseguenti a vari fattori;
generalmente è possibile ovviarvi mediante semplici interventi:
Spostamento dell’automezzo
Condurre il mezzo in modo prudente, adeguando la velocità ed il tragitto al luogo ed al fondo stradale, evitando per esempio di passare in zone ristrette, presso scavi aperti o in zone ove il terreno è stato riportato.
Per effettuazione di manovre per cui il conducente non dispone di sufficiente visibilità è opportuno che il posizionamento del mezzo
sia agevolato da personale a terra che dia indicazioni all’autista.
Le persone a terra dovranno naturalmente posizionarsi
in zone sicure e comprese nel campo di visibilità dell’autista; ciò per evitare di essere investite a loro volta.
Contatto con linee elettriche aeree - folgorazione
Durante il posizionamento e lo spostamento del braccio del mezzo è necessario tenere un adeguata distanza di sicurezza dalle linee aeree nude (5 metri). In caso di impossibilità ad operare per la vicinanza di una linea elettrica contattare preventivamente l’ENEL (per proteggere o spostare la linea) o il proprietario per far togliere la tensione.
In caso di contatto accidentale l’addetto alla macchina, se cosciente, non deve abbandonare il mezzo né muoversi
dalla posizione in cui si trova.
Evitare inoltre di lavare il mezzo con getti d’acqua in vicinanza di linee elettriche aeree.
Contatti con il braccio o con il tubo o canale di scarico L’addetto alla pulsantiera o ai comandi di spostamento del braccio o del canale di scarico deve posizionarsi in modo da avere completa visibilità del luogo dove sta operando; gli addetti all’esecuzione del getto devono trovarsi in posizione sicura, in modo che non possano essere colpiti da movimenti accidentali del braccio o del tubo di deflusso del calcestruzzo.
Adeguata attenzione va prestata al momento dell’estensione del braccio o del canale, se è previsto utilizzare gli stabilizzatori.
Se il canale di scarico viene assemblato e guidato manualmente fare attenzione a non pizzicarsi le dita nell’aggancio dei vari tronconi e nel suo orientamento.
Porsi a distanza di sicurezza durante il movimento della benna della gru nel casoche lo scarico avvenga (per esempio mediante il canale) in questo contenitore.
Non spostare mai l’autocarro con il braccio aperto o il canale di scarico non bloccato.
Pizzicamenti o schiacciamenti da organi di trasmissione del moto al tamburo della betoniera I rulli di sostegno - rotolamento del tamburo devono essere adeguatamente protetti o posti in posizioni non accessibili
al personale.
Le catene, ruote dentate o cinghie di trasmissione del moto devono essere adeguatamente protette.

Non accedere al ripiano superiore presso la bocca del tamburo quando questo è in moto.
Pulizia e manutenzione della macchina
Al termine del lavoro effettuare la pulizia del mezzo (per esempio con getti d’acqua) operando con prudenza (nonavvicinarsi a parti in movimento, fare attenzione durante l’accesso a scalette ed al ripiano superiore, non introdurre le mani nella tramoggia di carico o nella valvola a stella, effettuare correttamente la pulizia dell’interno del tubo di trasporto
del calcestruzzo, ecc...).
Verificare periodicamente la funzionalità di pulsantiere e comandi particolarmente in relazione alla protezione contro
l’ingresso di polvere ed umidità (guaine e pressacavi integri, ecc...).
Dispositivi di protezione raccomandati
• guanti da lavoro.
• calzature di sicurezza con suola imperforabile.
• tuta da lavoro.
• elmetto.
AUTOCARRO


Ogni impresa edile dispone di automezzi per il trasporto di attrezzature e materiali utilizzati per la lavorazione, di autocarri per trasporti di materiali da costruzione sfusi o confezionati (bancali, legname, prefabbricati, ecc...), oppure per il movimento terra.
Oltre ai pericoli connessi alla circolazione dei mezzi (guida, costante efficienza del mezzo, rispetto dei limiti di portata e degli sbalzi dei carichi, rispetto della sagoma limite, corretta sistemazione e legatura dei
carichi) alcuni pericoli sono direttamente connessi all’impiego dei mezzi all’interno dei cantieri:
Spostamento dell’automezzo
Non trasportare persone sul cassone, sul carico o appese allo sportello della cabina.
Condurre il mezzo in modo prudente,adeguando la velocità ed il tragitto al luogo ed al fondo stradale, evitando per esempio di passare in zone ristrette, presso scavi aperti (che devono essere delimitati ad adeguata distanza dal bordo o protetti) o in zone ove il terreno è stato
riportato (perdite di stabilità del mezzo).
Per l’accesso al fondo degli scavi le rampe devono essere sufficientemente larghe o disporre di nicchie per permettere ai pedoni di liberare la via di transito veicolare al sopraggiungere del mezzo,
né devono essere eccessivamente ripide.
Per l’effettuazione di manovre per cui il conducente non dispone di sufficiente visibilità è opportuno che il posizionamento del mezzo sia agevolato da personale a terra che dia indicazioni all’autista.
Le persone a terra dovranno però posizionarsi in zone sicure e comprese nel campo di visibilità dell’autista; ciò per evitare di essere investite a loro volta.

Trasporto di materiale vario
Assicurasi che il carico sia ben bilanciato, che non possa subire spostamenti durante il trasporto per effetto di curve o cambi di pendenza legandolo opportunamente e mettendo in tensione le funi con i cricchetti. Per trasportare travetti, pali, legname, ferro da armatura, ecc... utilizzare i portapali (capre) che devono disporre di adeguati arresti alle loro
estremità; legare il carico opportunamente e disporre il cartello che segnala lo sbalzo posteriore.
Frequenti infortuni sono dovuti a cadute di persone durante la salita e la discesa dal cassone; se non sono già in sito predisporre punti di afferramento per le mani presso le sponde o presso i portapali e punti di appoggio per i piedi al disotto del piano del cassone (maniglie o predellini che restino entro la sagoma del veicolo) in modo da facilitare l’operazione. In certi casi (quando per esempio sia necessario scendere e salire frequentemente) è consigliabile realizzare una scaletta da agganciarsi ad una sponda.
Gru di bordo
La presenza di una gru (anche di piccola o media portata) per il carico e scarico del materiale risparmia tempo e fatica,
essa deve però essere utilizzata in modo adeguato.
Posizionare sempre gli stabilizzatori del mezzo, porsi in posizione adeguata per poter osservare la zona di lavoro e per non trovarsi sotto il carico durante la sua movimentazione, non operare se vi sono persone in posizione di pericolo, controllare periodicamente l’efficienza di ganci, fasce, manicotti, raccordi idraulici, ecc...
Non utilizzare mai mezzi di fortuna per imbracare e sollevare i carichi (corde racimolate in cantiere,tondini piegati a gancio, tubi o barre di ferro, filo di ferro, reggette di plastica, ecc...) usare invece fasce adeguate, ganci con dispositivi di chiusura, forche, bilancini, e materiale certificato CE.
Si ricorda infine che la gru è una macchina (marcatura CE) soggetta, se di portata superiore ai 200 kg, al rilascio del “libretto delle verifiche per apparecchi di sollevamento” (a cura dell’ISPESL) ed a verifiche periodiche sulla sua efficienza (Aziende Sanitarie Locali). È quindi necessario richiedere il “collaudo” all’ISPESL e successivamente comunicarne il “piazzamento” alla ASL locale.

Movimentazione materiale sfuso (inerti, terreno, ecc...)
Assicurarsi preventivamente della corretta chiusura delle sponde; caricare il mezzo in modo uniforme, non accumulare
il materiale oltre il bordo superiore delle sponde per evitarne la caduta durante il trasporto.
Non alzare il cassone con il mezzo inclinato o su terreni di dubbia solidità. Nel caso di mancato scarico di parte del materiale (terreno umido, ecc...)non imprimere sollecitazioni anomale al mezzo, piuttosto riabbassare il cassone, staccare manualmente il materiale e
poi provvedere nuovamente al sollevamento del cassone ribaltabile.
Dispositivi di protezione raccomandati
• tuta e guanti da lavoro.
MACCHINE MOVIMENTO TERRA

Lo scavo e la movimentazione di materiale sfuso sono quasi sempre effettuati mediante utilizzazione di macchine operatici
specificatamente progettate. Per effettuazione di lavori che richiedano ridotti spostamenti o elevata aderenza al terreno,
sono utilizzati in genere i mezzi cingolati; nel caso che l’attività richieda invece spostamenti frequenti o la percorrenza di
apprezzabili distanze, si usano macchine gommate. Per lo scavo e il caricamento del materiale su autocarro sono A varie macchine, di recente concezione, possono poi essere montati, oltre ai normali organi di lavoro, moltissimi accessori
che ne fanno delle vere e proprie “piattaforme multifunzionali” ad esempio: martello demolitore, pinze e forche per movimentazione
materiali, pinze per demolizioni, piattaforme aeree per persone, falconi per sollevamento materiali al gancio,
benne miscelatrici, lame livellatrici, dischi tagliasfalto, scarificatori (riper), frese per materiali compatti (asfalto, ecc...).
Negli ultimi anni si sono diffusi poi i modelli “mini” (definiti dalle norme con la dizione di macchine “compatte”), in particolare
i “miniescavatori” ed i “minicaricatori”). Le loro caratteristiche li rendono idonei ad essere trasferiti agevolmente da un
cantiere all’altro mediante un normale autocarro ed a operare in spazi anche ristretti ove possono effettuare anche lavori
di ridotta entità che finora venivano svolti a mano (con picco, pala e carretta). Le macchine per movimento terra sono
soggette alla marcatura CE, a dichiarazione di conformità, al rilascio del libretto di istruzioni circa l’uso e la manutenzione.
È necessario leggere attentamente il libretto d’istruzioni che deve comprendere tutte le informazioni necessarie ad un
uso e manutenzione adeguata ivi comprese le possibilità di montare accessori. Gli stessi accessori sono loro volta
“macchine” e devono quindi essere a marcati CE. I rispettivi documenti di accompagnamento devono specificare a quali
macchine (costruttore, tipo e modello) possono essere applicati. In tal modo la responsabilità del complesso macchina
+ accessorio è del costruttore che li ha certificati. Ove invece si assemblassero macchine ed accessori (seppur entrambi
marcati CE) non destinati ad operare congiuntamente, l’obbligo (e la responsabilità) di marcare il complesso ricade su
colui che ha realizzato l’unione e sull’utilizzatore dell’attrezzatura.
Sul libretto devono inoltre essere indicati i livelli di rumore raggiunti al posto di guida in fase operativa, tale valore
deve essere considerato nella scatta di una macchina nuova e può costituire un dato di partenza utile per la valutazione
del rischio rumore. Pare inoltre opportuno sottolineare le elevate condizioni di pericolo derivanti da usi impropri
delle macchine. Acquista quindi particolare importanza che le macchine tipo siano affidate a persone serie, prudenti
ed addestrate al loro uso.
Il posto di guida deve essere raggiungibile agevolmente ed in piena sicurezza; ciò significa che devono essere predisposti
punti di presa per la mani (maniglie, corrimani) e punti di appoggio con superficie antiscivolo per i piedi (scalini, grigliati,
barre sporgenti, ribaltine, ecc...). L’accesso alle macchine avviene in genere con l’operatore rivolto verso la macchina, è
la posizione che gli consente di controllare bene i propri movimenti. In alcune tipologie di macchine (es. caricatori compatti)
l’operatore invece accede al posto di guida sulla macchina introducendosi dall’alto, scavalcando il braccio. Si sono già
verificati gravi infortuni a causa di scivolamenti dovuti a superfici di transito inadeguate e, cosa ben più pericolosa,
per effetto di contatto durante la caduta con leve e pedali di comando, se tali contatti avvengono quando il motore è in
moto determinano il pericoloso movimento della macchina o del braccio. In tali casi è indispensabile che la macchina
sia corredata da un dispositivo di sicurezza (barre guardacorpo imbottite, cintura di sicurezza dotata di interblocco, ecc...)
che impedisca il funzionamento del motore e blocchi in modo certo la macchina se l’addetto non è al posto di guida.
Dal posto di guida non si devono poter raggiungere le ruote, i cingoli o gli organi di lavoro pericolosi (distanze adeguate,
parafanghi, carter, griglie, cabina di protezione), il posto di guida ed i comandi devono consentire l’agevole esecuzione
di tutte le manovre necessarie alla guida del mezzo e all’uso degli accessori. I sedili devono essere regolabili e idonei a
ridurre la trasmissione delle vibrazioni. Non deve essere possibile condurre la macchina, né comandare gli organi
lavoratori da posizioni diverse del posto di guida o da posizioni appositamente predisposte.
Danni a terzi, investimenti , cadute ecc...Dal posto di guida deve essere garantita la completa visibilità della zona di lavoro e di spostamento del mezzo, ciò anche
mediante l’ausilio di specchi, dispositivi video, fari e fanali per lavori notturni, ecc... Nel caso che l’operatore non possa
controllare direttamente la zona di lavoro o di spostamento (per esempio durante le manovre), dovrà avvalersi dell’assistenza
di un operatore a terra (che ovviamente non si posizionerà in zona di pericolo). Le macchine operatrici devono poi essere
dotate di girofaro giallo ed è opportuna l’installazione di un segnalatore acustico (cicalino), che si attivi durante la retromarcia.
Durante il lavoro è vietata la presenza di personale nel raggio d’azione della macchina; a tale proposito sulla macchina
devono essere affissi specifici avvisi (visibili ovviamente da distanza di sicurezza). L’operatore (o persona incaricate di
ciò) deve far rispettare tale divieto anche sospendendo il lavoro. Se vi fosse la necessità di contattare il conducente
durante il lavoro, avvicinarsi alla cabina da posizione visibile all’operatore e solo previo suo cenno di assenso. È vietato
trasportare persone sui mezzi (a meno che non sia specificamente predisposto dal costruttore), utilizzare le benne per
farci salire persone o per eseguire lavori in quota. Nel caso di utilizzazione di accessori per il sollevamento di persone
(cestelli) le apparecchiature devono essere oggetto di specifici collaudi (ISPESL) e verifiche periodiche (ASL-ARPA).

Ribaltamento del mezzo (laterale o longitudinale)
L’operatore deve conoscere bene prestazioni, peso e carico massimo sollevabile dalla macchina riferite alle condizioni
del terreno (piano, compatto, aspro, in pendenza) ed agli accessori utilizzati. Deve evitare di raggiungere le condizioni
limite ed in genere comportarsi con prudenza: adeguando velocità e percorsi al terreno ed alle condizioni di visibilità,
evitando brusche frenate ed accelerazioni, repentini cambi di direzione e senso di marcia (in particolare per i “compatti”);
Negli spostamenti operare poi con benna e carico in basso, prestare attenzione a buche, terreno soffice, massi, pendenze
eccessive, non transitare presso scavi o cigli di cava; ove previsto, utilizzare gli stabilizzatori.
Situazioni di elevato pericolo si verificano durante il carico e scarico dei “mini” dagli autocarri, per caduta del mini dalla
rampa o per cedimenti di rampe improvvisate; si raccomanda di porsi su terreno piano e compatto, di utilizzare solamente
rampe certificate con portata superiore al peso del mezzo, di sistemarle con accortezza e di bloccare l’autocarro (marcia
e freno a mano).
Le macchine operatici “ordinarie” (potenza superiore a 15 kW) devono essere poste in commercio con cabina o telaio
di protezione (ROPS) che garantisca un adeguato volume limite di deformazione (DLV) per la sopravvivenza dell’operatore.
Alcune macchine “compatte” di ridotta potenza potrebbero, a termine di legge, essere vendute anche senza tali protezioni
(benché per le loro piccole dimensioni siano oggettivamente più soggette a ribaltamenti); esse devono però disporre di
idonei punti di ancoraggio per tali strutture. In questi casi l’obbligo di installare la protezione non spetta al costruttore
(che generalmente comunque le produce e le vende a parte), bensì a colui che le utilizza o le rivende. Cabine e telai
hanno anche funzione di evitare il pericolo di caduta di materiali sull’operatore, proteggerlo dagli agenti atmosferici, nonché
dalla polvere e dal rumore che si sviluppano dall’attività lavorativa. Quando è presente solo un telaio di protezione esiste
il pericolo che l’operatore, sbalzato dal posto di guida, possa finire all’esterno della macchina
ed essere travolto da essa. Per tale motivo in questi casi è necessario utilizzare la cintura di sicurezza o altro sistema
analogo (barre guardacorpo imbottite, o simili).
Caduta del carico
Si è già detto che la macchina deve essere utilizzata in modo rispondente alle sue caratteristiche, senza subire modificazioni
o essere utilizzata per usi impropri; per esempio non sovraccaricare la macchina o le benne, non saldarvi ganci o punti
di ancoraggio per utilizzarla come apparecchio di sollevamento, ecc... È poi vietato passare con la benna sopra persone
o posti di lavoro. La caduta di materiale che interessi il posto di guida deve essere impedita da adeguate strutture (FOPS
per caduta dall’alto e TOPS per le penetrazioni laterali) e da altri sistemi idonei (es. autolivellamento sul sollevamento
della benna per i caricatori).
Contatto con linee e tubazioni di servizi pubblici (luce - gas - acqua - teleriscaldamento)
Durante il lavoro va tenuta una opportuna distanza di sicurezza dalle linee di servizi pubblici aeree ed interrate. In caso
si debba operare in vicinanza di una linea di servizi, contattare preventivamente il proprietario per riconoscere l’esatto
posizionamento (in particolare per le linee interrate), per ricevere assistenza durante l’opera di ricerca ed eventualmenteper far disattivare il servizio. In caso di contatto accidentale con linee elettriche, l’addetto alla macchina (se ancora
cosciente) non deve abbandonare il mezzo, né muoversi dalla posizione in cui si trova. Nessuno deve avvicinarsi alla
macchina, né ai cavi; è invece necessario avvisare rapidamente il proprietario della linea affinché sia subito disattivata la
sua alimentazione. In caso di contatti con tubazioni del gas, avvisare l’Ente fornitore e la Pubblica Sicurezza, allontanare
le persone presenti in zona di pericolo e, per quanto possibile, evitare possibili inneschi.

Dispositivi di protezione individuale raccomandati
• tuta da lavoro.
• scarpe di sicurezza.
Eventualmente:
• mascherine per la polvere (macchine senza cabina chiusa).
• cuffie o tappi (attenzione: riduzione anche della percezione di messaggi sonori).
• indumenti protettivi (macchine senza cabina chiusa).

SALDATRICE ELETTRICA
Le operazioni di saldatura vanno effettuate da personale esperto, non ci si improvvisa saldatori, anche perché in tale
modo non è garantita l’effettuazione di un buon lavoro né la tenuta della saldatura.
Fra le misure di sicurezza più importanti pare opportuno citare :
Idoneità dell’ attrezzatura
Le saldatrici devono essere certificate dal costruttore; devono essere corredate dal libretto di uso e manutenzione, leggerlo
attentamente ed attenervisi. La macchina deve essere collegata a terra mediante il cavo di alimentazione che deve
comprendere il conduttore giallo-verde: “la terra”.
A protezione della linea di alimentazione della macchina, contro i contatti
indiretti, deve essere installato un interruttore magnetotermico-differenziale con soglia massima di intervento non superiore
a 30 mA (tipo “salvavita”). A bordo macchina, per la protezione contro le sovracorrenti, deve essere installato un interruttore
magnetotermico o fusibili (entrambi opportunamente dimensionati). I componenti elettrici devono avere un grado di
protezione adeguato all'ambiente. I componenti elettrici non devono essere rotti o fessurati, i pressacavi devono essere
idonei e ben posizionati. Le prolunghe “giuntate” e “nastrate” sono da bandire assolutamente.
Utilizzazione corretta
Curare che l’attrezzatura sia in buono stato di conservazione e garantisca un’efficace funzionalità, per esempio i cavi di
alimentazione devono essere integri, provvisti di rivestimento idoneo a resistere alle sollecitazioni meccaniche (calpestio,
usura, ecc...) e devono essere, per quanto possibile, posizionati in modo opportuno; essi vanno protetti anche dalla
caduta dei materiali incandescenti. Operare con prudenza, per esempio realizzare i collegamenti del circuito di saldatura
con la saldatrice fuori tensione, evitare di poggiare la pinza portaelettrodi su pezzi metallici o su materiali conduttori, ecc...
Per lavorare in condizioni particolari (luoghi umidi o bagnati, serbatoi o cunicoli, in contatto con parti conduttrici, in
posizione scomoda ecc...) vanno utilizzati i particolari accorgimenti previsti dalla normativa relativa ai luoghi “conduttori
ristretti” da porsi in opera solamente a cura di personale specializzato. Non si devono effettuare saldature su serbatoi etubazioni chiuse, su contenitori in cui si potrebbero essere accumulati gas infiammabili o materie che, per effetto del
calore o umidità, possano aver prodotto miscele infiammabili; provvedere preventivamente alla bonifica del locale o
dell’impianto. Non operare presso materiale infiammabile o di rifiuto (segatura, carta, oli, carburanti, ecc...). Dovendo
lavorare in ambienti chiusi (pozzi, cisterne, ecc...), oltre alle precauzioni di natura elettrica, è necessario ventilare preventivamente
il luogo e garantire la costante aspirazione dei fumi tossici che si sviluppano dalla saldatura; non lavorare
da soli, ma assistiti da un collega che possa tempestivamente portare soccorso mediante uso di attrezzature adeguate
ove necessario (corde per il recupero, imbracature, ecc...).
Mezzi di protezione personale consigliati
• tuta e guanti da lavoro.
• calzature di sicurezza.
grembiule.
• maschera o visiera per le radiazioni luminose.
• maschera per saldatura atta a proteggere dai fumi tossici
GRU
Tranne che per esecuzione di ristrutturazioni interne e pochi altri casi, l’uso della gru consente l’agevole, rapida e sicura
movimentazione dei carichi necessari all’attività lavorativa (rifornimento del materiale da mettere in opera, operazioni di
scarico e carico su autocarri, spostamento carichi nell’area di cantiere, ecc...). In commercio è presente una grande
varietà di modelli che, per le dimensioni (sbraccio ed altezza), la portata (da pochi quintali a svariate tonnellate), le condizioni
di montaggio (automontanti oppure montate con ausilio di autogru), la fonte di alimentazione (monofase o trifase),
consentono di adattarsi a quasi tutte le situazioni in cui ci si trova ad operare. La gru è una macchina (marcatura CE)
soggetta al rilascio del “libretto delle verifiche per apparecchi di sollevamento” ed a verifiche periodiche annuali (o in
occasione di suo spostamento). Per le gru nuove (o alla prima utilizzazione) è necessario richiedere all’ISPESL di zona il
“collaudo” inviando copia della documentazione fornita dal costruttore (dichiarazione di conformità CE) e comunicandone
la localizzazione. Una volta che è stato rilasciato il “libretto”, vanno comunicati alla ASL-ARPA territorialmente competente i successivi spostamenti per l’effettuazione delle verifiche periodiche. La gru è altresì soggetta all’effettuazione di verifiche
trimestrali dello stato di conservazione delle funi, tale verifica va fatta a cura del proprietario e l’esito va annotato su un
apposita pagina del “libretto” (fino al rilascio del libretto tali annotazioni possono essere fatte su un foglio che verrà inserito
poi nel libretto non appena esso sarà disponibile). Le funi vanno sostituite in caso di danneggiamento (piegature di un
certo rilievo, rottura di trefoli, fuoriuscita dell’anima, ecc...) o in caso di elevata usura (diminuzione nel punto più sollecitato
del 10% del diametro originario della fune) con altre aventi le medesime caratteristiche. La documentazione tecnica delle
nuove funi installate va conservata (es. nel libretto). Se si tratta di gru “di notevoli dimensioni” va presentata all’ISPESL
la denuncia dell'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (vedi protezione contro le scariche atmosferiche).
Sulla gru vanno affisse le indicazioni relative alla portata in funzione dello sbraccio (sul braccio e su apposita targa sistemata
in posizione ben visibile alla base della macchina), le istruzioni sull’utilizzazione dell’apparecchio di sollevamento e le
caratteristiche tecniche della macchina. In caso di acquisto di gru usate si raccomanda di farsi consegnare il “libretto
delle verifiche” e la documentazione tecnica di accompagnamento, (dichiarazione di conformità CE e libretto di istruzioni
per macchine CE; oppure per le macchine usate la dichiarazione di adeguatezza e la documentazione tecnica del
costruttore). Al momento dell’acquisto controllare inoltre che le caratteristiche della macchina e quelle dei suoi componenti
rilevate dal “libretto” e dagli altri documenti (dimensioni, potenze dei motori, nr. matricola, ecc...) corrispondano effettivamente
a quella acquistata; ciò per non dover rifare il “collaudo”, senza poter disporre della documentazione indispensabile (e
quindi dover buttare via la gru). I pericoli connessi all’utilizzo della gru derivano principalmente dalla sua stabilità e dalla
possibile caduta del carico. Gli elevati rischi potenziali dovuti all’utilizzo di tale macchina fan si che ai suoi comandi
debbano essere destinate esclusivamente persone particolarmente formate ed addestrate e che la stessa sia sempre
mantenuta in perfetta efficienza (periodico controllo di funzionalità).
Posizionamento e montaggio della gru
È necessario che la macchina sia installata come previsto dal costruttore, su una superficie sufficientemente ampia e di
adeguata resistenza, lontano per esempio da cigli di scavi e mai su terreno di riporto. È buona norma realizzare una
platea in calcestruzzo armato sotto i piedi di appoggio ad evitare che cedimenti, impaludamenti o erosione del suolo
possano comprometterne la stabilità. Braccio e controbraccio della gru devono poter ruotare liberamente per 360° con
un adeguato franco di sicurezza (alcuni mt) da ostacoli o strutture vicine (determinato considerando anche le massime
oscillazioni a cui può essere sottoposta la gru o l’ostacolo). Il braccio delle gru in caso di vento deve potersi orientare a seconda della sua direzione di provenienza; per tale motivo non devono sussistere impedimenti (o blocchi) alla rotazione completa
ed il gancio a fine lavoro deve essere sollevato e ritratto presso la torre. Le gru dotate di zavorra mobile poggiata sul carro di
base (rotazione in basso) devono essere installate in modo che nella rotazione la zavorra non interferisca con ostacoli (murature,
scarpate di scavo, ecc...) e la relativa zona di movimento deve essere delimitata (per esempio con reti o parapetti) per evitare
che qualcuno vi possa accedere restando pizzicato durante un eventuale movimento. Oltre a quanto sopra detto circa gli ostacoli fissi è necessario considerare, prima del montaggio, i rischi di interferenza fra più gru; in particolare per operare in sicurezza si devono verificare tutte le seguenti condizioni:
• i bracci devono essere sfalsati in modo da evitare collisioni
(tenendo anche conto delle oscillazioni e di un adeguato di sicurezza).
• la fune della gru più alta non deve poter interferire con il
controbraccio della gru inferiore, la distanza minima fra le torri è data dalla somma del braccio della gru più alta e il
controbraccio di quella inferiore.
• i manovratori devono disporre di istruzioni scritte circa le zone di interferenza, priorità delle manovre, modalità di
posizionamento del mezzo in servizio e a riposo, modalità di comunicazione reciproca.
• i manovratori devono essere in grado di comunicare fra loro per accordarsi sulle manovre.
Il montaggio e lo smontaggio delle gru sono operazioni molto rischiose in quanto la macchina si trova al limite delle proprie
condizioni di stabilità. Esse devono essere effettuate da personale adeguatamente preparato, seguendo attentamente
le modalità indicate sul libretto di istruzioni, con l’utilizzazione dei DPI necessari e con l’ausilio delle attrezzature e dei
macchinari necessari (autogru, stabilizzatori, zavorre, paranchi, ecc...). Montaggio e smontaggio devono essere sospesi
al verificarsi di situazioni meteorologiche avverse (vento, pioggia, ecc...). Durante l’operazione, nei pressi della gru, devono
essere presenti solamente le persone incaricate del lavoro.
Caduta della gru
La caduta di una gru può verificarsi a seguito di vari fattori: cedimento della base d’appoggio, cedimenti strutturali, zavorra
insufficiente, spostamento o caduta della zavorra in quanto mal posizionata, sollevamento di carichi troppo pesanti,
spostamento verso la punta del braccio di carichi eccessivi, sbilanciamenti o urti contro ostacoli fissi o mobili, vento forte.
È pertanto necessario ricercare ed esaminare sul libretto d’istruzioni quali misure siano previste dal costruttore per evitare
tali situazioni di pericolo ed attenervisi.
A titolo esemplificativo e non esaustivo si possono citare alcune misure cautelative:
• zavorra: controllare che la zavorra sia sufficiente (il peso viene indicato sul libretto e sulla targa apposta sulla macchina)
e che i blocchi (di calcestruzzo) siano posizionati e vincolati in modo opportuno (evitare di usare laterizi o materiale di
recupero magari sommariamente accatastato). Se vengono utilizzati i cassoni, riempirli di inerti di peso e pezzatura
adeguata, assicurarsi che non possano defluire dalle aperture di scarico o cadere a terra per rottura del cassone
(ruggine, danneggiamenti, ecc...). Nel caso che si realizzino sistemi di ancoraggio diversi da quelli originali (es. torre annegata alla base in blocco di calcestruzzo), gli stessi
essere progettati e calcolati da un tecnico abilitato.
suddetti che la documentazione fornita dal costruttore va conservata in cantiere.
• azione del carico: i limitatori di carico e di movimento vanno posizionati e regolati perfettamente; effettuare periodicamente
delle prove di carico al fine di controllarne l’efficienza. A meno che la fune di traslazione del carrello non abbia un sufficiente
coefficiente di sicurezza, si deve essere installato un dispositivo meccanico che impedisca il libero avanzamento del carrello
verso la punta del braccio. Tale dispositivo permette di evitare la traslazione del carico verso l’estremità del braccio (per
l’inclinazione del braccio dovuta all'azione del carico) in caso di rottura della fune del carrello stesso.
• utilizzare la macchina correttamente: non tentare di sollevare carichi troppo pesanti, rispettare le indicazioni di portata affisse sul braccio delle gru ed evidenziate sulla targhetta apposta sulla macchina (carichi e sbracci utili). Eseguire le manovre con gradualità, non effettuare tiri obliqui, non mettere “in tiro” carichi troppo pesanti né collegare la gru a strutture fisse.
Caduta di materiale dell’alto Per evitare gli urti del bozzello contro il carrello, la gru deve essere dotata di fine corsa superiore al sollevamento; analogamente deve essere regolato il fine corsa inferiore per evitare eccessivi svolgimenti della fune di sollevamento dal tamburo (e i conseguenti accavallamenti della fune e sobbalzi durante le successive fasi di
sollevamento). Per evitare urti eccessivi (e le conseguenti oscillazioni del carico), all’inizio ed al termine della via di corsa del carrello devono essere posti dei dispositivi appositi (fine corsa elettrici sulla corsa del carrello, arresti ammortizzanti, ecc...).
L’imbracatura dei carichi deve essere fatta in modo idoneo ad evitare la caduta o lo spostamento del carico durante il sollevamento. Non utilizzare mezzi di fortuna per imbracare e sollevare i carichi (corde “di recupero”, tondini piegati a gancio, tubi o barre di ferro, filo di ferro, reggette di plastica, ecc...), usare solamente materiale certificato CE. La marcatura CE, unitamente alla indicazione della portata, deve essere apposta (piastrine, anelli, ecc...) sul materiale stesso. È da tenere presente che le diverse condizioni di imbracatura dei carichi (in particolare elevati angoli di apertura
delle funi al gancio) fanno diminuire significativamente la portata dell’accessorio usato per l’imbracatura riducendone
pericolosamente l’efficacia. È a tal fine opportuno esporre una tabella indicante le variazioni di portata in funzione delle condizioni di utilizzazione delle brache di sollevamento spiegandone il significato
agli addetti al sollevamento ed all’imbracatura dei carichi. Particolare attenzione va prestata inoltre al sollevamento di
elementi che potrebbero staccarsi o fuoriuscire dall'insieme del carico per effetto di oscillazioni, urti, ecc... (fasci di tubi
lisci, sacchi che si rompono, ecc...). Il materiale sfuso (mattoni, pietrame, giunti per ponteggi, ecc...) va sollevato entro
contenitori idonei (benne, cassoni, cestelli, ecc...).
Per la movimentazione dei laterizi (mattoni, blocchi, tegole, ecc...) sono generalmente impiegati bancali in legno (pallets).
Per risparmiare sui costi i bancali sono spesso realizzati con fragili assicelle e il materiale sovrastante viene assemblato
con nylon “estensibile” di ridotto spessore; ciò comporta rischi di caduta del carico e del materiale trasportato. Si raccomanda
invece l’utilizzazione di pallets robusti (tipo FF.SS o a norme UNI) con traverse antiribaltamento, in cui sia possibile
inserire le forche per il sollevamento (possibilmente sui 4 lati); il materiale sovrastante è necessario sia efficacemente
contenuto da sponde o griglie (già disponibili in commercio) o almeno con nylon termoretraibile di adeguato spessore
(ad evitare che la rottura delle reggette o delle legature possa determinare caduta di laterizi). L’addetto al sollevamento
durante la movimentazione dei carichi deve trovarsi in posizione adeguata per poter osservare la zona di lavoro e quella
posta sotto il tragitto del carico; egli non deve operare se vi sono persone sotto il carico o in altre posizioni pericolose.
Il collega a terra a sua volta non sosterà nella zona di pericolo e sorveglierà che nessuno vi acceda.

Caduta dall’alto dell’operatore o del manutentore della gru
L’accesso a punti sopraelevati rispetto al suolo (cabina, torre o bracci) va effettuato in sicurezza; ad esempio devono
essere presenti la gabbia metallica contornante le scale fisse montate lungo la torre, oppure funi di sicurezza a cui
ancorarsi con dispositivi anticaduta. Se non esistono sistemi anticaduta già predisposti provvedere ad installarli e, fino
al loro posizionamento, usare almeno l’imbracatura di sicurezza collegata a due funi di trattenuta e due moschettoni
terminali; l’uso alternato delle due corde di sicurezza permetterà di procedere nello spostamento restando sempre collegati
da almeno una di esse alla struttura.
Pizzicamenti - contatti accidentali I punti di possibile pericolo posti in posizione accessibile (avvolgimento della fune di sollevamento sul tamburo, imbocco di funi su pulegge di rinvio, ecc...) devono essere adeguatamente protetti o segregati
con carter o altri mezzi idonei (vedi disegno).
Contatto con linee elettriche aeree
posizionamento della gru è necessario considerare che va tenuta una adeguata distanza di sicurezza dalle linee aeree (5 metri). In caso di impossibilità ad operare per la vicinanza di una linea elettrica contattare preventivamente l’ENEL o il proprietario per il suo spostamento o disattivazione.
Altri pericoli di origine elettrica
La macchina deve essere collegata a terra mediante il cavo di alimentazione che deve comprendere il conduttore giallo-verde: “la terra” (meglio definito: conduttore di protezione). A protezione della linea di alimentazione della macchina, contro i contatti indiretti, essere installato un interruttore magnetotermico-differenziale. A bordo macchina, per la protezione contro le sovracorrenti, deve essere installato un interruttore magnetotermico o fusibili (entrambi opportunamente dimensionati). I componenti elettrici esterni (motori, quadro elettrico di macchina, interruttori, scatole di derivazione, prese a spina, ecc...) per la presenza di polvere ed umidità devono avere un grado di protezione adeguato (almeno IP 44). È preferibile che la posa della linea di alimentazione sia fissa. I componenti elettrici non devono essere rotti o fessurati, i pressacavi devono essere idonei e
ben posizionati. Il quadro elettrico deve essere dotato di interblocco che tolga tensione alla parti elettriche poste all’interno
del quadro (i morsetti di arrivo all’interblocco che restano in tensione anche dopo l’azionamento dell’interblocco devono
essere protetti con apposita protezione). Assicurarsi della costante funzionalità dei comandi (pulsantiera o radiocomando).

P.O.S PIANO OPERATIVO SICUREZZA IN WORD

PIANO OPERATIVO SICUREZZA
P.O.S (Piano operativo di sicurezza) Editabile in wor comprensivo di schede fasi lavorative ed attrezzature
ELENCO DEI FILE ATTUALMENTE PRESENTI


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PI.M.U.S PIANO MONTAGGIO USO E SMONTAGGIO PONTEGGI

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