jeep suzuki
La Suzuki Motor Corporation (スズキ株式会社 Suzuki kabushiki gaisha?), o semplicemente Suzuki, è un'azienda giapponese fondata nel 1909 che produce automobili, moto e motori marini con sede ad Hamamatsu.
Nel 2010 il 19,9% del suo pacchetto azionario è stato acquisito dalla tedesca Volkswagen[1] con l'intenzione di avviare una stretta collaborazione industriale, ma a causa di differenti vedute strategiche già nel 2011 la Suzuki ha annunciato l'intenzione di porre fine a questa collaborazione[2], finita ufficialmente il 31 agosto 2015.[3][4]
Il 5 novembre 2012 la divisione nordamericana dell'azienda ha dichiarato bancarotta sotto il Chapter 11, interrompendo le vendite negli Stati Uniti continentali[5].
Automobili[modifica | modifica wikitesto]
La produzione di autovetture iniziò alle porte della seconda guerra mondiale dopo che per trent'anni l'azienda si era dedicata soprattutto alla costruzione di macchinari per l'industria. Subì una naturale interruzione durante il conflitto e riprese con successo solo nel 1955 con la produzione della Suzuki Suzulight.
Tra le sue auto di maggior successo si possono citare: Carry, Maruti (su alcuni mercati chiamata anche Alto), Wagon R+ (insieme alla gemella Opel Agila (1ª serie)), Liana, Splash (insieme alla gemella Opel Agila (2ª serie)) e Swift.
La casa giapponese produce da molto tempo ottimi fuoristrada, tra cui il Suzuki LJ80, il Suzuki SJ, il Samurai, il Vitara, il Jimny, il Grand Vitara, la Ignis (fuori produzione dal 2009), la Suzuki SX4, prodotta con la Fiat, che l'ha commercializzata con il proprio marchio, sotto il nome di Fiat Sedici e uscita di produzione nel 2015 insieme alla cugina Fiat uscita un anno prima.
Uscita dalla tutela di General Motors a fine 2005, poco tempo dopo la Fiat Auto, Suzuki ha continuato a montare sui propri modelli i motori diesel di FPT, il 1.3 Multijet da 75 e 90 cv, il 1.9 Multijet da 120 cv ed il 2.0 Multijet II da 135 Cv sul SUV progettato e fabbricato assieme a Fiat Auto: il Suzuki SX4. Inoltre, la pietra dello scandalo in merito alla rottura della partnership con Volkswagen è stata proprio l'intenzione della Suzuki di montare nel cofano dei propri modelli la nuovissima (nel 2011) unità Diesel Fiat 1.6 Multijet II (destinata a rimpiazzare il valido ma ormai vetusto 1.9 Multijet e disponibile in tre livelli di potenza: 90 Cv, 105 Cv e 120 Cv), invece di attingere alle risorse messe a disposizione da Volkswagen stessa, che ha in gamma un analogo propulsore 1.6 TDI (da 90 Cv e 105 Cv).[6].
L'importazione in Italia delle autovetture Suzuki inizia nel 1982 attraverso l'importatore Autoexpò di Ora (provincia di Bolzano). Nel 1995 la Casa madre è subentrata ad Autoexpò, spostando la sede in provincia di Torino e più precisamente a Robassomero, dove erano già concentrate le altre attività del marchio (motocicli e motori marini); qui la Suzuki ha anche aperto il primo e unico Centro stile europeo.
Motocicli[modifica | modifica wikitesto]
La produzione in serie di motociclette iniziò, dopo la seconda guerra mondiale con la fornitura di semplici motori ausiliari da applicare su biciclette ma già nel 1954 la casa nipponica era in grado di costruire 6.000 moto al mese. Per oltre due decenni la fabbricazione fu improntata su modelli dotati di motore a due tempi fino alla presentazione dei primi modelli delle serie "GS" che segnalarono il passaggio alla tecnologia dei quattro tempi.
Tra le moto, il modello di punta della gamma sportiva è la Suzuki GSX-R (soprannominata Gixxer dagli appassionati) nelle varie cilindrate 600, 750 e 1000. Spesso l'anno di produzione è indicato dalla nomenclatura Xn, in cui n è l'abbreviazione dell'anno di produzione e X la lettera corrispondente al decennio. Ad esempio la nuova GSX-R 2007 è detta K7, quella del 2012 detta L2
Un altro modello importante, che ha inaugurato il filone delle cosiddette "naked" assieme alla Ducati "Monster" è la "Bandit" che, nata nel 1990, si è imposta, specie sui mercati europei, come motocicletta dalle prestazioni brillanti, di costo e manutenzione economici. Inizialmente prodotta in Giappone nella cilindrata di 400 cm³ è stata poi esportata nel mondo nelle cubature di 600 e 1200 cm³ con motore tipo SACS, raffreddato ad aria/olio. Un buon riscontro dal pubblico ha avuto pure il modello SV, prodotto nelle versioni 600 cm³ (e 650 cm³ dal 2003 al 2010) e 1.000 cm³: montava un brillante e vigoroso motore bicilindrico a V con ottime prestazioni. Il modello SV era prodotto inoltre in versione naked (N) con manubrio alto e senza alcuna protezione aerodinamica e semicarenata (S) con cupolino anteriore e semi-manubri.
Le successive norme antinquinamento, piuttosto restrittive hanno causato, nel 2006 il passaggio ad un motore raffreddato ad acqua, nelle cilindrate di 650 cm³ e 1250 cm³ che rispettano le norme Euro 3.
La distribuzione di motocicli in Italia avviene dal 1969 ad opera di Suzuki Italia SPA, filiale della corporate giapponese, e società con sede a Robassomero (TO) dove sono concentrate tutte le attività Suzuki (automobili, moto e motori marini). Sul mercato italiano, opera anche Valenti Racing che si occupa di importare in Italia alcuni modelli da cross e di immatricolarli nelle versioni enduro e supermotard e degli ATV (comunemente chiamati Quad).
La Suzuki è stata la prima casa costruttrice di veicoli che iniziò, alla fine degli anni ottanta, a produrre veicoli più leggeri soprattutto per risparmiare sui costi di spedizione degli stessi. [senza fonte]
Stato Giappone Giappone
Borse valori Borsa di Tokyo: 7269
ISIN JP3397200001
Fondazione 1909 a Hamamatsu, Shizuoka, Giappone
Fondata da Michio Suzuki
Sede principale Hamamatsu
Persone chiave Osamu Suzuki, Chairman e CEO
Hiroshi Tsuda, President & COO
Settore veicoli
Prodotti automobili
motocicli
Motori marini
Fatturato 19,76 miliardi USD (2005)
Dipendenti 13.760 (2005)
Slogan «Way Of Life!»
Sito web
www.suzuki.it