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 camion fiat piu popolari :Fiat 682

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MessaggioTitolo: camion fiat piu popolari :Fiat 682   camion fiat piu popolari :Fiat 682 Icon_minitimeDom Gen 02, 2022 9:48 am

Fiat 682
Il Fiat 682 è il primo vero camion e trattore per semirimorchi versatile, prodotto dalla Fiat Veicoli Industriali dal 1952 al 1988[

Nel 1952 l'Italia adotta un nuovo codice della strada, che impone nuove prescrizioni in materia di portata degli autocarri. A causa di ciò, alla fine dell'anno, la Fiat sostituisce il 680N, in produzione dal 1948, con un nuovo modello: il 682N.

L'evoluzione
Il primo modello prodotto riprende (con un leggero aumento di potenza) il motore del 680, cioè un 6 cilindri da 10,17 litri di cilindrata e 122 mm di alesaggio dei pistoni, e viene per questo chiamato Fiat 682 "122". Il telaio, la cabina, il cambio, e il differenziale sono invece di nuova progettazione.

Al momento del debutto c'è una sola versione: autocarro 4x2 con passo di 3,8 metri. La portata è di 14t, come richiesto dal nuovo codice stradale italiano. In seguito arriverà il Fiat 682T, trattore stradale 4x2 con passo di 3,3 m.

Tutti i 682 saranno prodotti dalla casa madre solo in versione 4x2 (cioè quattro ruote, di cui due motrici), ma molti esemplari verranno trasformati da ditte esterne in 6x2 con l'aggiunta di un terzo asse posteriore. Purtroppo questa prima versione del 682 N denota molti difetti, non corrisponde alla stessa affidabilità e potenza del suo predecessore 680n avente la stessa cilindrata e 4 valvole per cilindro.La nuova testata a soli 2 valvole per cilindro, bronzine e altri particolari ne fanno un motore più fragile rispetto alla concorrenza (in particolare Lancia Esatau).

Dopo solo un anno, nel 1953, il 122 viene sostituito dal "125" (anche in questo caso prendeva il nome dai 125 mm dell‘alesaggio dei pistoni). Le differenze estetiche tra il 122 ed il 125 erano minime: i tergicristalli nel 122 uscivano dal parabrezza sdoppiato, mentre nel 125 uscivano dal tetto della cabina. Inoltre nel 125 vennero ricavate due prese d'aria a chiusura sportello nella parte anteriore .Da un punto di vista meccanico venne rivisto l'intero motore e finalmente si raggiunse l'affidabilità e durata che lo andranno a caratterizzare. Questo modello del 125 verra' commercializzato anche in Messico dalla DINA, insieme ad altri veicoli di produzione Fiat e applicando al 203.045 un compressore volumetrico tipo Roots nato per motori industriali e marini dalla potenza di 160 cv .


Nel 1954 il 125 è sostituito dal 682 N2. Privo di servosterzo come i suoi predecessori. L'N2 è il primo 682 equipaggiato con il motore "Fiat 203" evoluzione del "125", con 6 cilindri in linea di 10.676 cm³ e 140 CV a 1.900 g/min. Sarà proprio questo motore, estremamente robusto ed affidabile, a fare la fortuna del modello. Con l'N2 debutta anche la cabina arrotondata (chiamata "a baffo" a causa del baffo cromato che decorava la mascherina) che sarà montata con poche modifiche sui camion Fiat medi e pesanti degli anni cinquanta e sessanta (Fiat 639, 642, 643, 645, 650, 662, 671, 683, 690, 693).

Nel 1955 l'N2 viene leggermente rivisto: la potenza sale a 152 CV e viene introdotto il servosterzo. Nel 1959 c'è un aggiornamento più importante: l'apertura delle porte passa da cosiddette antivento (con cerniera dietro) a controvento (con cerniera davanti); con l'occasione vengono introdotti anche i finestrini discendenti, in sostituzione dei precedenti vetri scorrevoli.

Nel 1960 vengono affiancate al modello standard anche le versioni 682 N2 S e 682 T2 S, dotate di motore sovralimentato con turbo compressore . La potenza sale a 180 cavalli, ma l'affidabilità ne risente drammaticamente a causa del facile surriscaldamento per la mancanza dello scambiatore di calore.La versione del 203 S orizzontale ferroviario si dimostrerà più affidabile.

Nel 1962 debutta il nuovo modello: il 682 N3. Si distingue dal predecessore per il nuovo motore potenziato di 11 548 cm³ avente una coppia massima a soli 900 giri al minuto e una potenza di 178 CV[1]. La versione sovralimentata non viene riproposta a causa dello scarso successo.

Nel 1967 debutta l'ultima evoluzione, il 682 N4, con lo stesso motore dell'N3, ma con organi di trasmissione irrobustiti per sopportarne meglio la potenza e una nuova mascherina anteriore a maglie quadrate.

Dal 1967 la produzione continua, sia in Italia che in diversi stati Africani, senza grandi aggiornamenti. L'ultimo Fiat 682 esce dalle catene di montaggio nel 1988, a più di 35 anni dalla nascita del modello[2].

Eredità
Nei listini europei verrà affiancato, per poter essere gradualmente sostituito, dal modello 684 N (poi ribattezzato Fiat 160 NC nel 1974), che però non riscontrerà il successo del suo predecessore.

Progettato per soddisfare le esigenze di tutte le missioni estreme, anche nel fuoristrada, per carichi da 14 a 44 tonnellate, questo camion si è ritagliato una reputazione senza eguali in robustezza e affidabilità. In Africa, si possono ancora incontrare diversi esemplari, fabbricati localmente o importati dall'Italia con milioni di chilometri di percorrenza effettuata.

Dal 2012 la Iveco commercializza nel mercato africano, australiano e medio-orientale un trattore stradale denominato Iveco 682 fabbricato in Cina dalla joint venture con SAIC ed ispirato nel contesto progettuale proprio allo storico Fiat 682 per robustezza e bassi costi di esercizio.

Il Fiat 682 RN

Fiat 682 Superpanoramico carrozzato Barbi
Il Fiat 682 RN è un modello di autobus derivato dall'omonimo autocarro, dove R sta per "ribassato".

È stato sostituito nel 1956 dal Fiat 306, il primo autobus progettato ex novo come tale, e non come allestimento particolare della meccanica di un camion.

Il 682 RN era disponibile in versioni di linea e gran turismo. In particolare è stato carrozzato da diversi carrozzieri come, ad esempio, Barbi.


Fiat 682
MHV Fiat 682N3 King-of-Africa 1962.jpg
Descrizione generale
Costruttore Italia Fiat Veicoli Industriali
Tipo Autocarro
Produzione dal 1952 al 1988
Sostituisce Fiat 680
Sostituito da Fiat 684
Altre caratteristiche
Altro
Altri eredi Fiat 619
Concorrenti Lancia Esagamma
Porte 2



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MessaggioTitolo: Fiat 680.veicolo   camion fiat piu popolari :Fiat 682 Icon_minitimeDom Gen 02, 2022 9:50 am

Fiat 680

L'autocarro Fiat 680 N rappresentò la prima innovazione nel mondo del trasporto pesante nel dopoguerra per la Fiat Veicoli Industriali. Sostituì il Fiat 666 N, e fu prodotto dal 1949 al 1952.

Era equipaggiato con un motore avente una cilindrata di 10.170 cm3 e 4 valvole per cilindro erogante una potenza massima di 123 cv. La cabina, pur essendo di forma tondeggiante, risultava meno austera rispetto a quella del suo predecessore. Era dotato di un cambio di velocità con riduttore per ciascuna marcia (4 normali + 4 ridotte e 2 retromarce). La leva delle ridotte era posizionata vicino al volante. Fu costruito sia in versione 4X2, che in versione 6X2 (questi ultimi disponevano di un terzo asse aggiunto da un allestitore specializzato, in quanto la Fiat non ha mai prodotto allestimenti inerenti al terzo asse aggiunto sterzante).

La Fiat ha prodotto anche degli autotelai allungati equipaggiati con questo motore, i quali venivano forniti ai vari allestitori dell'epoca (uno di questi era la Viberti di Torino). Nelle officine di questi allestitori venivano prodotti i vari modelli di autobus denominati Fiat 680 RN (extraurbano) e 680 RNU (urbano).

Bibliografia

camion fiat piu popolari :Fiat 682 390px-Fiat_680_%284%29

Autobus Fiat 680 RNU


Fiat 680 RNU
Descrizione generale
Costruttore Italia Fiat Veicoli Industriali
Tipo autocarro pesante
Produzione dal 1949 al 1952
Sostituisce Fiat 666
Sostituito da Fiat 682
Altre caratteristiche
Altro
Altri tipi autobus


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MessaggioTitolo: Fiat 666 veicolo   camion fiat piu popolari :Fiat 682 Icon_minitimeDom Gen 02, 2022 9:53 am

Fiat 666

L'Autocarro Unificato Fiat 666 fu un autocarro pesante italiano prodotto dalla Fiat Veicoli Industriali.

Il 666, come il corrispondente medio Fiat 626, fu prodotto dal 1940 come autocarro "Unificato": dal 1937 infatti per legge il Ministero della Guerra imponeva a tutte le case costruttrici di autocarri civili delle caratteristiche standard per quanto riguarda peso, numero degli assi, velocità e portata, al fine di semplificare la logistica in caso di requisizione da parte delle forze armate. Il 626 ed il 666, che sostituirono sulle linee di montaggio rispettivamente i Fiat 621 e Fiat 632, furono i primi autocarri della casa torinese con cabina avanzata, ovvero con il motore totalmente contenuto all'interno della cabina. Il telaio era a longheroni su due assi, con ruote anteriori direttrici e posteriori gemellate motrici, interasse di 3,85 metri e carreggiata di 1,84 metri; il motore diesel Fiat 366 a 6 cilindri da 9365 cm³ sviluppava 105 hp a 2000 giri al minuto

ed era caratterizzato dall'innovativa disposizione su guide che permetteva una semplice e rapida sostituzione dal frontale. Il cambio era a 4 marce avanti ed una retro con riduttore. Esteriormente differiva dal Fiat 626 solo per le dimensioni, per la forma del parabrezza e del cassone. Il cassone, da 6260 kg di portata (il doppio del 626), poteva trasportare 20 soldati equipaggiati.

Il mezzo fu prodotto dal 1940 al 1945 nelle versioni diesel 666N (Nafta) civile e NM (Nafta Militare) per le forze armate. Nel 1943 venne omologata la versione a BM a benzina per uso militare, ma gli eventi armistiziali impedirono l'entrata in produzione.

La versione civile, disponibile anche come telaio per l'allestimento di autobus, ebbe enorme successo, venendo prodotto anche nel dopoguerra come Fiat 666N7, per un totale di 8000 esemplari.




Impiego militare
Il Fiat 666 venne largamente acquisito dalle forze armate italiane: la versione N-RE per il Regio Esercito e quella N-RA per la Regia Aeronautica vennero acquisite in diversi allestimenti, quali quello Autobus, Autofficina, Autocisterna, Autopompa, Trasporto quadrupedi, portacarri con rimorchi Viberti e Bartoletti. Dopo l'Armistizio di Cassibile vengono prodotti 79 NM per i tedeschi che occupavano gli impianti Fiat nel nord-Italia. Tra gli esemplari in dotazione alle forze della Repubblica Sociale Italiana, esistono prove di almeno un 666 blindato artigianalmente dall'arsenale di Piacenza, dotato di torretta armata con una mitragliatrice pesante Breda-SAFAT da 12,7 mm ed in dotazione alla Guardia Nazionale Repubblicana. Il suo grosso motore aveva un difetto che lo renderà fatale nella triste campagna di Russia, aveva l'iniezione indiretta (precamera tipo Ricardo).l'avviamento era molto difficoltoso a basse temperature, anche se il gasolio veniva mischiato con la benzina per non farlo gelare.




Fiat 665NM

Un Fiat 665NM, riconoscibile dai parascocca.
Nel 1941 viene sviluppata la versione militare a trazione integrale del Fiat 666NM diesel. Il mezzo mantiene la massima comunalità con la versione a trazione posteriore e entrerà in produzione per le forze armate nel 1942. Dopo l'armistizio, 2 esemplari verranno prodotti per la Wehrmacht.

Da questo modello, nel 1942 fu realizzata la versione trasporto truppe blindata, denominata Fiat 665NM protetto o scudato, impiegato contro i partigiani jugoslavi prima ed in Italia settentrionale poi. Non andrà oltre allo stato di semiprototipo.

Caratteristiche tecniche
Modello Anni di produzione Tipo di motore Cilindrata cm³ Potenza P.T.T. (in tonnellate)
Fiat 665NM - autocarro, diesel militare, 4×4 1942 - 1944 Fiat 366 9365 110 a 2000 giri/min 12,4
Fiat 666N - autocarro,
autobus diesel 1939 - 1946 Fiat 366 9365 100 a 2000 giri/min 12,2
Fiat 666NM-RA - autocarro,
autobus diesel militare 1940 - 1945 Fiat 366 9365 105 a 2000 giri/min 12
Fiat 666NM-RE - autocarro,
autobus diesel militare 1940 - 1945 Fiat 366 9365 95 a 2000 giri/min 12
Fiat 666N7 - autocarro,
autobus diesel ad iniezione diretta 1946 - 1948 Fiat 366/345 9365 113 a 2000 giri/min 13,4
Bibliografia
Gli Autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito Italiano fino al 1943, vol. II, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio Storico, Nicola Pignato e Filippo Cappellano, 2005.
Gli Autoveicoli del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, Nicola Pignato, Storia Militare.
Voci correlate
Fiat 665NM protetto
Fiat 626
Fiat 632


Fiat 666
Descrizione generale
Costruttore Italia Fiat Veicoli Industriali
Tipo autocarro pesante
P.T.T. veicolo singolo 12,2 t
P.T.T. veicolo combinato 22,2 t
Produzione dal 1940 al 1948
Sostituisce Fiat 626
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi
Lunghezza 7095 m
Larghezza 2,35 m
Altezza 2,85 m
Massa a vuoto 6 t
Altro
Altri tipi Fiat 665
Esemplari prodotti 8000[senza fon



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camion fiat piu popolari :Fiat 682 Fiat_666nm_quadrupedi



camion fiat piu popolari :Fiat 682 Fiat_665

Un Fiat 666NM-RE.
Descrizione
Tipo autocarro pesante
Equipaggio 2
Costruttore Fiat Veicoli Industriali
Data entrata in servizio 1940
Utilizzatore principale ItaliaRegio Esercito
ItaliaRegia Aeronautica
Altri utilizzatori GermaniaWehrmacht
Repubblica Sociale ItalianaEsercito Nazionale Repubblicano
Repubblica Sociale ItalianaGuardia Nazionale Repubblicana
Sviluppato dal Fiat 666N
Altre varianti Fiat 666BM
Dimensioni e peso
Lunghezza 7,095 m
Larghezza 2,35 m
Altezza 2,85 m
Peso 6 t
Capacità combustibile 135 l
Propulsione e tecnica
Motore diesel Fiat 366, 6 cilindri ad iniezione diretta, 9365 cm³
Potenza 105 hp a 2000 giri/min
Trazione 4×2
Prestazioni
Velocità max 48 km/h
Autonomia 390 km su strada, 350 km fuori strada
Pendenza max 25%
Armamento e corazzatura
Gli Autoveicoli del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, Nicola Pignato, Storia Militare.




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MessaggioTitolo: Fiat 626 veicolo   camion fiat piu popolari :Fiat 682 Icon_minitimeDom Gen 02, 2022 9:57 am

Fiat 626

L'Autocarro Unificato Fiat 626 fu un autocarro medio italiano prodotto dalla Fiat Veicoli Industriali.

Il 626, insieme al corrispondente pesante Fiat 666, fu prodotto dal 1939 come autocarro "Unificato": dal 1937 infatti per legge il Ministero della Guerra imponeva a tutte le case costruttrici di autocarri civili delle caratteristiche standard per quanto riguarda peso, numero degli assi, velocità e portata, al fine di semplificare la logistica in caso di requisizione da parte delle forze armate. Il 626 ed il 666, che sostituirono sulle linee di montaggio rispettivamente i Fiat 621 e Fiat 632, furono i primi autocarri della casa torinese con cabina avanzata, ovvero con il motore totalmente contenuto all'interno della cabina. Il telaio era a longheroni su due assi, con ruote anteriori direttrici e posteriori gemellate motrici, interasse (nel modello a passo lungo) di 3,32 metri e carreggiata di 1,72 metri; il motore diesel Fiat 326 a 6 cilindri da 5750 cm³ sviluppava 70 hp a 2200 giri al minuto ed era caratterizzato dall'innovativa disposizione su guide che permetteva una semplice e rapida sostituzione. Il cambio era a 4 marce avanti ed una retro.

La prima versione prodotta fu appunto quella diesel per il mercato civile, ovvero la N (Nafta), dalla quale furono estrapolate la versione coloniale NC e quella a passo lungo NL (Nafta Lungo). Quest'ultima versione fu acquisita dal Regio Esercito e dalla Regia Aeronautica e ribattezzata NLM (Nafta Lungo Militare). Gli autotelai del 626N ed NL trovarono innumerevoli applicazioni ed allestimenti da parte delle carrozzerie specializzate, dai vari tipi di autobus all'autoscala dei vigili del fuoco. Dal NL fu derivata anche una trattrice per semi-rimorchi, chiamata TNL, con un P.T.T. combinato di 14 tonnellate.

In vista della spedizione in Russia, si provvide a montare sul NLM un motore a benzina Fiat 226 da 5750 cm³ da 70 hp, più adatto alle basse temperature, ed un serbatoio maggiorato; tale versione venne ribattezzata BLM (Benzina Lungo Militare), mentre la stessa versione a trazione integrale 4×4 venne ribattezzata Fiat 625.

Oltre ai mezzi standard, la Fiat mise in produzione anche due telai speciali, uno allungato e ribassato, chiamato 626RB (Ribassato Benzina) ed uno destinato agli allestimenti autobus chiamato 626RNL (Ribassato Nafta Lungo). La versione autobus, molto diffusa anche nel dopoguerra, era omologata per 27 posti, più 32 nell'eventuale rimorchio.

La produzione del 626 terminò nel 1948 con oltre 10000 esemplari venduti.

Impiego militare
Il Fiat 626 fu acquisito nel 1939 da Regio Esercito e Regia Aeronautica e fu ampiamente utilizzato su tutti i fronti della seconda guerra mondiale ed in quasi tutte le versioni, sia quelle specificatamente militari, sia quelle civili dei mezzi requisiti.

Impiego nei vari eserciti :[1]

Italia Italia : 28.170,
Francia Francia : 1.650, di cui 700 unità consegnate prima del 10 giugno 1940,
Germania Germania : 3.346 (+ quelli requisiti in fabbrica ?)
Bulgaria Bulgaria : 100.
N.B. : La Fiat non ha mai comunicato ufficialmente il numero dei veicoli consegnati agli eserciti stranieri.

Fiat 626NLM e 626RNL
Il 626 Nafta Lungo Militare differiva dalla mezzo civile NL essenzialmente per la presenza di bloccaggio del differenziale, del filtro dell'aria ad olio e per il cassone in legno a sponde laterali fisse. Venne adottato nelle versioni:

versione base con cassone in legno da 3 t di portata,
Autobotte,
Autopompa,
Cucina campale
Autoambulanza, ampiamente diffusa nelle unità sanitarie dell'esercito,
626RNL autobus a telaio abbassato ed allungato a 27 posti,
Motrice Autotreno Radio: questo 626NLM cabinato montava una stazione radio ricevente e trainava un radiogoniometro E393 N su rimorchio Viberti tipo corto Mod. 1940, formando il complesso Autotreno Radio in servizio con la Regia Aeronautica.
Autocarro blindato: versione veicolo trasporto truppe ottenuta nel 1941 per modifica sul campo in Africa settentrionale italiana; la cabina veniva protetta con lastre blindate, mentre il cassone veniva trasformato in vano di combattimento per la fanteria, a cielo aperto, tramite l'applicazione sulle sponde di piastre corazzate da trincea, munite di feritoia. Simili conversioni, a livello ancora più artigianale, furono riproposte dai tedeschi in Italia Settentrionale verso la fine dell'occupazione ed impiegate nel contrasto ai partigiani.
Dei 1.650 mezzi ordinati dall'Armée de terre francese, ne furono consegnati 700 prima della dichiarazione di guerra il 10 giugno 1940.

La versione militare 626NLM, presentata come moderna, affidabile ed adatta ad ogni terreno, rivelò invece gravi carenze durante l'uso in Africa settentrionale, soprattutto a causa del sottopotenziamento del motore, la scarsa manovrabilità e la rapida usura in mancanza di specifici filtri ad olio, poi adottati.

Dopo l'armistizio la produzione del 626NLM continuò per i tedeschi, che lo chiamarono Lastkraftwagen 3 t Fiat (i) Typ 626 e che fu prodotto in 3.346 esemplari, impiegati sia in Italia che su altri fronti (come ad esempio la Normandia, ed assegnati anche all'Esercito Nazionale Repubblicano. Rimase in servizio fino agli anni cinquanta con l'Esercito Italiano.

Fiat 626BLM e 625
Il 626 Benzina Militare a passo Lungo fu elaborato proprio per le forze armate in previsione dell'impiego sul fronte russo. Il motore a benzina, con sistema di preriscaldamento ad etere, era pensato per un più semplice avviamento alle basse temperature, mentre il serbatoio maggiorato aumentava l'autonomia del mezzo sulle immense distese tipiche di quel teatro. Nonostante ciò, il mezzo ripresentò i problemi strutturali già riscontrati in Africa dalla versione diesel.

Il Fiat 625, versione a trazione integrale del 626 a benzina, dimostrò invece prestazioni eccellenti, ma l'armistizio del 1943 ne bloccò lo sviluppo senza che il mezzo entrasse in produzione.

Fiat 626GL e 628N
Dopo l'Armistizio di Cassibile, i tedeschi, che occupavano l'Italia settentrionale e ne controllavano gli stabilimenti, oltre ad acquisire la versione N in più di 3000 esemplari, ordinò alla Fiat, a causa dello scarseggiare dei combustibili fossili, la versione 626GL a gassogeno.

Nell'ultimo anno di guerra infine la Wehrmacht immise in servizio il Fiat 628N. Si trattava del normale autotelaio del diesel 626NM, che montava ruote di tipo tedesco e sul quale venne installata la cabina "Einheit", ovvero una cabina standardizzata, usata per esempio anche sul Lancia 3Ro e sul Fiat-SPA T40, costruita in legno per economizzare i metalli.

Caratteristiche tecniche
Modello Anni di produzione Tipo di motore Cilindrata cm³ Potenza P.T.T. (in tonnellate)
Fiat 626N - autocarro,
autobus diesel 1939 - 1940 Fiat 326 5750 70 a 2200 giri/min 6,7
Fiat 626NC - diesel coloniale 1939 - 1940 Fiat 326 5750 70 a 2200 giri/min 7,1
Fiat 626NL, RNL - passo lungo; autotelaio, autocarro, autobus - diesel 1939 - 1940 Fiat 326 5750 70 a 2200 giri/min 7,6
Fiat 626NLM - diesel militare 1940 - 1945 Fiat 326 5750 65 a 2200 giri/min 7,1
Fiat 626BLM, 625 - benzina militare 1941 - 1945 Fiat 326 5750 70 a 2200 giri/min 7,1
Fiat 626RB - benzina - ribassato, passo lungo 1941 - 1942 Fiat 326 5750 75 a 2200 giri/min 7,1
Fiat 626GL - gassogeno militare 1944 - 1945 Fiat 326 5750
Fiat 626TNL - trattore per semi-rimorchi 1945 - 1948 Fiat 326 5750 70 a 2200 giri/min 14
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Fiat 626NLM
Fiat 626 NM.JPG
Descrizione
Tipo autocarro medio
Equipaggio 2
Costruttore Fiat Veicoli Industriali
Data entrata in servizio 1939
Utilizzatore principale ItaliaRegio Esercito
ItaliaRegia Aeronautica
Altri utilizzatori GermaniaWehrmacht
Repubblica Sociale ItalianaEsercito Nazionale Repubblicano
Sviluppato dal Fiat 626NL
Altre varianti Fiat 626BLM
Dimensioni e peso
Lunghezza 6,21 m
Larghezza 2,18 m
Altezza 2,675 m
Peso 3,96 t
Capacità combustibile 90 l
Propulsione e tecnica
Motore diesel Fiat 326, 6 cilindri ad iniezione diretta, 5750 cm³
Potenza 65 a 2200 giri/min
Trazione 4×2
Prestazioni
Velocità max 63 km/h
Autonomia 400 km su strada
340 km fuori strada
Pendenza max 25%
Armamento e corazzatura
Gli Autoveicoli del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, Nicola Pignato, Storia Militare.


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Età : 66
Località : leno lombardia brescia

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MessaggioTitolo: Fiat 619 camion   camion fiat piu popolari :Fiat 682 Icon_minitimeLun Gen 03, 2022 11:14 am

Fiat 619


Il Fiat 619 è un camion polivalente, trattrice per autoarticolati, fabbricato dal 1964 al 1980 che fa parte della famiglia di veicoli pesanti della Fiat V.I. Nelle intenzioni l'autocarro avrebbe dovuto sostituire il Fiat 682 in produzione dal 1952, ma la costruzione di quest'ultimo proseguì sino al 1988, grazie anche alle richieste del mercato africano.

La prima serie comprese due versioni: il Fiat 619 N, come camion autotelaio, e il Fiat 619 T, come trattore stradale. All’epoca le lettere dopo il numero indicavano “nafta” per la N e “trattore e semirimorchio” per la T[1]. Entrambe furono equipaggiate con la caratteristica cabina Fiat «baffo» con i mustacchi caratteristici sul frontale. La cabina "a baffo" Fiat sarebbe diventata l'emblema dei camion Fiat VI dal ’55 al ’74 e fu progettata per soddisfare il nuovo Codice della strada italiano del 1952 che imponeva nuove regole sulle misure dei veicoli, in accoglimento della Convenzione di Ginevra (1949) in merito alla circolazione internazionale[1]. Proprio in virtù della forma della cabina, in Sud America, dove fu prodotto fino al 1994, il Fiat 619 fu soprannominato pico de loro, cioè becco da pappagallo[2].

A partire dal 1970 fu presentata la seconda serie (Fiat 619 N1 e Fiat 619 T1) equipaggiata con la più spaziosa cabina Fiat "H", che venne poi mantenuta fino al 1991. Inizialmente equipaggiato con un motore di 12.883 centimetri cubici e 210 cavalli di potenza, con le versioni N1 e T1 si passò a un’unità propulsiva da 13.798 centimetri cubici e 260 cavalli di potenza[2].

I due mezzi, costruiti in previsione del Codice europeo che prevedeva come limiti di massa per i mezzi a due assi le 19 tonnellate e per quelli a tre assi le 26 tonnellate, furono abbastanza apprezzati in Nord Europa. Proprio per questa preferenza dei mercati esteri si finì col definire il Fiat 619 come il camion dell’export[2].

Il 619 T1 era dotato di un motore diesel tipo 221, 6 cilindri in linea, con una potenza di 208CV ed una cilindrata di 12883 cm3. Il tutto abbinato con un cambio Eaton Fuller, la velocità massima era di 95 km/h[3].

Serie 619
Modello Anno Motore Cilindrata
cm³ Potenza HP DIN MTT
Fiat 619 N cabina "baffo" autoarticolato Italia 32 t 1964 - 1970 Fiat 221 12.883 210 14,0/18,0 - 32
Fiat 619 N - Export 35/40 t (Belgio da VanHool) 1964 - 1967 Fiat 221 12.883 210 19,0
Fiat 619 T - Export trattrice autoarticolato 1964 - 1967 Fiat 221 12.883 210 38,0/40,0
Fiat 619 N - Export autotreno 40 t 1967 - 1970 Fiat 221 12.883 230 19,0/40,0
Fiat 619 N1 cabina "H" - trattrice 32,5/44 t 1970 - 1980 Fiat 8210.02 13.798 260 14,0/19,0 - 44,0
Fiat 619 N1P da cantiere 1970 - 1980 Fiat 8210.02 13.798 260 15,0/19,0
Fiat 619 T1/T1P cabina "H" - trattrice semirimorchio 1972 - 1980 Fiat 8210.02 13.798 260 32,0/44,0[4]
Fiat 619 N cabina "baffo" Argentina 1969 - 1973 Fiat 221 12.883 210 18,0 - 45,0
Fiat 619 N3E Argentina 1969 - 1973 Fiat 221 12.883 210 22,0
Fiat 619 T Argentina 1969 - 1973 Fiat 221 12.883 210 38,0/40,0
Fiat 619 N1 cabina "H" Argentina 1973 - 1992 Fiat 221A 13.798 260 18,0 / 40,0
Fiat 619 N3E cabina "H" Argentina 1973 - 1992 Fiat 221A 13.798 260 22,2 / 45,0
Fiat 619 T1 cabina "H" Argentina 1973 - 1992 Fiat 221A 13.798 260 38,0 / 40,0
Fiat 619 N/T n.lle cabina "T" Argentina 1993 - 1994 Fiat 221A 13.798 260 38,0 / 45,0
Fabbricazione straniera
Il Fiat 619 fu fabbricato in diversi stati al di fuori dell'Italia:

Belgio
Il Fiat 619 fu prodotto dal 1964 dalla Van Hool su licenza per il mercato nord europeo.

Turchia
Il Fiat 619 fu fabbricato con la cabina "baffo" e poi con la nuova "H" con la nuova designazione Fiat 169.

Argentina
Il Fiat 619 fu il primo autocarro prodotto con il visto delle autorità argentine nel 1969 con la cabina Fiat «baffo». Fu commercializzato nelle versioni 619N, identica all'originale italiano 619N3E in versione 6x4, simile al Fiat 693.

A partire dal 1973, fu utilizzata la cabina "H", con il nome 619N. La produzione finì nel 1994. Questo modello fu il primo costruito dalla filiale argentina della Fiat Veicoli Industriali.

A partire dal 1993, venne introdotta la cabina Iveco serie T identica alla Fiat-Iveco 190 Turbo. Globalmente in 25 anni vennero costruiti 17.842 esemplari.

Nigeria
Il Fiat 619 fu fabbricato a Kano in Nigeria per sostituire il Fiat 682 prodotto fino al 1988.

Francia
In Francia fu distribuito dalla UNIC sotto il marchio Fiat 619N per la prima serie, più UNIC-FIAT 619N1, per la versione trattrice.

Note


Fiat 619
Fiat truck with pallets.JPG
Fiat 619N1 seconda serie
Descrizione generale
Costruttore Italia Fiat Veicoli Industriali
Tipo Autocarro
Produzione dal 1964 al 1980
Sostituito da Iveco serie T
Altre caratteristiche
Altro
Note Prodotto in altri paesi dopo il 1980



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MessaggioTitolo: Fiat 642 camion   camion fiat piu popolari :Fiat 682 Icon_minitimeLun Gen 03, 2022 11:17 am

Fiat 642

Il Fiat 642 è un autocarro prodotto dalla Fiat Veicoli Industriali dal 1952 al 1963, anno in cui fu sostituito dal Fiat 643.

Nel 1955 venne equipaggiato con la nuova cabina, detta "a baffo" denominato n2 la meccanica subisce qualche aggiornamento ,il motore rimane il 6650 cc da 92 cv a 2000 gr.successivamente arriva n6 e n6r è t6 questi ultimi 3 hanno una Potenza maggiorata a 100cv a 2200 gir. mentre n6 rimane a 92 cv . Nel 1960 avviene l'ultimo aggiornamento n65 n65r e t65 il motore passa a 7290 cc e 120 cv di potenza i differenziali erano a riduzione semplice n65 oppure doppia n65r t65 . Il peso Max combinazione era di 23t il peso rimorchiabile era di 12t

Le prime versioni erano equipaggiate dal motore Fiat 364, un 6 cilindri di 6032 cm³ che erogava tra i 92 e i 100 CV a 2000 giri/min[1]. Dal 1960 il propulsore venne portato a 7298 cm³ ed erogava 120 CV.

La versione autobus

Il Fiat 642 RN è il modello autobus derivato dall'omonimo autocarro e dotato di un telaio ribassato, da cui la lettera "R" nella nomenclatura.

È stato sostituito nel 1958 dal Fiat 309, altro autobus progettato ex novo come il 306, e non come allestimento particolare della meccanica di un camion.

Il 642 RN era disponibile in versioni di linea e gran turismo. In particolare è stato carrozzato da diversi carrozzieri come, ad esempio, Barbi che ne produsse anche una versione particolare panoramica[2].


Fiat 642
Innaffiatrice Fiat 642.JPG
Descrizione generale
Costruttore Italia FIAT
Tipo Autocarro
Produzione dal 1952 al 1963
Sostituisce Fiat 640
Sostituito da Fiat 643
Altre caratteristiche
Altro
Altri tipi autobus
Concorrenti Lancia Esadelta



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