l’inarrestabile autocarro Trakker a rimbalzare per la maggiore sui media di notizie militari, a fargli compagnia nel settore dei pesanti ce n’è un’altra. La presentazione a Madrid durante il WCM - World Class Manufacturing - del nuovo nato di casa Iveco, lo Stralis X-Way che, per ora, non ha conformazioni militari.
Nel racconto ci occuperemo di notizie e approfondimenti sul “suo antenato” Trakker, ideato dallo sviluppo del 330, piattaforma marchiata nel suo range storico, Fiat OM, UNIC e Magirus-Deutz, per poi evolversi nel più dinamico EuroTrakker e arrivando ai giorni nostri come Trakker. Tutti mezzi scelti anche per essere militarizzati e davvero apprezzati anche nel resto del mondo.
GTF, ottimi i numeri con la Bundeswehr
Si tratta di un importante fornitura di ben 1.048 autocarri Iveco Trakker 8x8, quelli commissionati dall’esercito tedesco all’azienda di Bolzano per un valore, stando alle indiscrezioni, di 300 milioni di euro. La tipologia dei Trakker richiesti è GTF ovvero Geschützte Transportfahrzeuge, cioè mezzi blindati da lavoro tattici logistici, testati per resistere agli attacchi CBRN e IED, Improvised Explosive Device.
Sono motorizzati con una potenza di 500 cavalli generata da un propulsore al top della produzione Iveco, il Cursor 13 da 12.880 cc.
Le cabine, come i punti sensibili sono blindate ed equipaggiano diversi allestimenti per l’assistenza logistica e tecnica, con gru idrauliche e sistemi scarrabili per container standard ISO da 6 metri, nonché una raffinata strumentazione di bordo computerizzata integrata.
Non ci sono notizie ufficiali circa versioni blindate con cisterna, ma su una fornitura di mille esemplari verrebbe da pensare che non saranno proprio tutti uguali, vista l’adattabilità tattica confermata della piattaforma di Trakker.
L’operazione di collaborazione tra IDV (Iveco Defence Vehicles) e la Germania (vedi la Krauss Maffei Wegmann per il Grizzly, versione tedesca del VTMM) non è un segreto come non lo è un’altra importante fornitura di diversi autocarri speciali alla Bundeswehr, i 280 Eurocargo 4x4 (foto). Mezzi che sono già stati testati in campo operativo fuori area riscuotendo un buon feedback complessivo.
Qualcosa di più su AT 410
Se è consuetudine qui da noi soprannominare simpaticamente alcuni mezzi speciali, in particolare quelli che ti salvano la vita, la piattaforma militare di Trakker proposta da Iveco, parte con un preciso nome di battesimo: AT 410T WM Trakker 8X8 with Armoured Cab.
Osservandolo, a parte l’imponenza dovuta alla livrea vegetata e ai cristalli blindati, appare come un tradizionale camion del marchio, anche se al suo interno ci sono diverse importanti varianti, semplificazioni e impermeabilizzazioni. Gli addetti ai lavori liquidano le domande sui mezzi di derivazione civile ripetendo, sbrigativamente, che si tratta di rivisitazione e irrobustimento della struttura rispetto l’alter ego civile. Del resto ciò che è misterioso è più interessante, non trovate?
Il cambio adottato non è lo storico manuale ZF a 16 rapporti ma si è allestito il sistema EuroTronic ZF 16AS2636 WO a 16 rapporti, disponibile anche sulla versione civile in alternativa al manuale. Si tratta di un cambio robotizzato dove il comando di “apertura e chiusura” della frizione per le cambiate avviene in un’autonomia legata a diverse varianti, come le condizioni stradali, di carico e pendenza e successivamente trasformate in impulsi che confluiscono in un elettro-attuatore sempreché il conduttore non interagisca manualmente sul sistema. Ma diciamolo subito, la modalità manuale in generale, non è intuitiva e alla fine è l’automatico a prendere il sopravvento sulle nostre intenzioni.
Il Gross Combination Weight, la sua Mtt (Massa totale a terra), è compreso in base alle conformazioni di questa tipologia, tra le 56 e le 70 tonnellate, valori che in ambito civile li identificherebbero come mezzi eccezionali. Gli allestimenti vanno dai due posti standard – conduttore e capo macchina –, ai 4 per gli operatori ai sistemi. La protezione balistica rientra nella classificazione Stanag 4569 a cui in opzione possono aggiungersi i sistemi ADM e RCWS, sostanzialmente una tecnologia di controllo a distanza e interattiva.
La velocità di riferimento è di 90 km/h. By-passando i blocchi sono molto più veloci, fidatevi.
Dicono i conducenti...
Sui sistemi di trasmissione robotizzati allestiti sui mezzi pesanti e sulle trasmissioni automatiche tradizionali abbiamo parlato abbastanza in altri articoli. È invece interessante riportare i pareri più comuni di buona parte dei conducenti e conduttori militari, i veri interessati del resto, nei confronti dei sistemi robotizzati. Sono comodi e funzionali e non tornerebbero più al manuale, ma non risparmiano neppure delle critiche. Sono in particolare le cambiate in salita che fanno perder tempo, soprattutto quando le marce sono più di 8 e magari non hai molta cavalleria e sei carico, ma il tasto dolente rimane sempre un eccesso di elettronica, che è apprezzata nella strumentazione ma molto meno nella gestione di motore e comandi. Condizioni che sbiadiscono eccessivamente la simbiosi naturale tra autista e mezzo meccanico non permettendo tra l’altro facili interventi di riparazione fai da te come avveniva un tempo. Inoltre il sistema controllato da centralina merita chiaramente più attenzioni rispetto una trasmissione meccanica tradizionale.
Attualmente al top c’è il cambio I-Shift Dual Clutch di Volvo (doppia frizione) e successivamente Scania Opticruise (Irizar bus e Trucks), sistemi a 8 o 12 marce, ma sono considerazioni generalmente destinate a mutare non appena vengono apportate modifiche nelle varie annate di produzione dalle varie case.
ASTRA fa scuola? Le differenze tra Trakker e ASTRA 8x8 ?
La risposta che arriva dall’ambiente dei mezzi da cava sembra essere abbastanza chiara anche da parte di coloro che tifano Mercedes ARCOS, SCANIA XT o MAN TGS. Astra è inequivocabilmente il più spartano e robusto mentre Iveco è il più confortevole: non rifiuta tragitti asfaltati, ma strutturalmente è un parente stretto anzi strettissimo di Trakker. Quello che va sottolineato è che il buon Trakker si sta avvicinando al congedo e sarà sostituito dal nuovo Stralis X-WAY anche lui prodotto nello stabilimento madrileno e allestito con motorizzazioni Cursor da 9, 11 e 13 litri.
Lascio a voi capire se piattaforme irrobustite e ponti di trazione utilizzati per le versioni militari di Iveco, tanto per fare qualche riferimento, risentano di “un intreccio di componentistica” che nel panorama internazionale porta preferibilmente il marchio Iveco. “Una parentela consolidata” rispondono quando domandiamo a meccanici o militari di fare un confronto tra i titani dell’off road pesante, risposta che avallerebbe caratteristiche e versatilità tattica delle piattaforme ASTRA a longheroni in acciaio speciale ad alta resistenza con altissimi limiti di snervamento e con elevata rigidezza torsionale. Un concetto basilare impiegato dai due marchi e per altro non sconosciuto neppure al VTMM. Quindi sostanzialmente loghi e forme diverse, ma stesse raffinatezze strutturali e componentistica.
Nelle versioni civili da cava il quadro è meno misterioso e il Trakker a tre o quattro assi ha sostanzialmente schemi 6x4 e 8x4 anche se in giro per il mondo ci sono esemplari 8x8.
ASTRA HD9 Rigid, oltre al telaio Heavy Duty top di gamma, possiede la trazione su tutti gli assi. Ma c’è dell’altro, osservando le brochure di Astra e Iveco e in attesa del debutto del nuovo X-Way.
Astra civile sembra blasonare più le piattaforme (autocarri o trattori stradali) a 3 e 4 assi, mentre Iveco Trakker è configurabile con due assi (4x2 o 4x4). Un dato che potrebbe far riflettere sulla policy aziendale e - perché no? - lasciar presagire che le piattaforme due assi Astra, “i più piccoli”, siano per lo più prerogative per impieghi militari, vedi ACTL SM Standard Military 44.30 o qualche altro 4x4?
Sistema idrostatico
Rimanendo in tema di sistemi di trasferimento del moto, è interessante il concetto innovativo HI-TRACTION, che sfrutta un principio idrostatico affiancato al sistema meccanico. In caso di necessità tramite una pompa elettrica, dell’olio in pressione muove delle giranti poste sui mozzi dell’asse non interessato dal tradizionale schema di trazione meccanica. Un po' come avviene per le macchine da cantiere. Minore peso, ingombro e consumi e una trazione integrale “più soft” solo quando serve. Insomma un’alternativa opzionale riservata alla gamma civile dei pesanti di casa Iveco.
Militarmente su un futuro ed eventuale X-WAY militare, ci auguriamo di vedere ancora schemi tradizionali di trasferimento meccanico della coppia e telai chiaramente... piacentini.