HD9 e HHD9 di Astra
camion per impieghi heavy-duty vanno messi alla prova in condizioni estreme d’utilizzo.
Dotati del sei cilindri in linea Cursor 13 da 500 CV sviluppato da FPT Industrial abbinato a un automatico Allison a sette marce con convertitore di coppia e rallentatore idraulico integrato, i due autotelai presentano soluzioni tecniche specifiche per incrementare la robustezza, l’affidabilità e la vita utile, massimizzando così la produttività nelle cave e nelle miniere. Ogni singolo componente è stato progettato e sviluppato per resistere alle sollecitazioni più severe e impegnative durante la marcia in fuoristrada.
8×6
Le soluzioni ideate da Astra comprendono assali e ponti rinforzati con portate fino a 11 ton sull’anteriore e fino a 40 tonnellate sul tandem posteriore e un telaio speciale heavy duty costituito da due longheroni in acciaio ad alta resistenza con sezioni di grandi dimensioni e rinforzato internamente. A ciò si aggiunge l’esclusivo ‘Power ring’ per il tandem, che contribuisce ad aumentare la robustezza dell’intero telaio. Si tratta di una struttura ad anello chiuso della sospensione posteriore, costituita da spalle carrello in ghisa e da una traversa inferiore, che permette di ridistribuire in modo ottimale gli sforzi sul tandem. Consente, inoltre, di ottenere una portata fino a 40 tonnellate. In aggiunta a ciò, uno dei due veicoli del tour presenta ponti posteriori con carreggiata speciale di 2,9 m di larghezza, che migliora la stabilità durante la guida e nella fase di scarico del cassone. Andare verso l’estremo è parte della storia e del DNA di Astra. Ogni veicolo è progettato e costruito per affrontare missioni impossibili in condizioni estreme. Ed è proprio in queste situazioni, apparentemente insuperabili, che i veicoli della Casa italiana dimostrano di che pasta sono fatti, portando a termine con successo i compiti di trasporto loro affidati.
L’HD9 86.50 8×6 Astra in versione dumper dell’Extreme by Nature Tour si differenzia dagli altri mezzi fuoristrada della Casa italiana per la presenza del cambio automatico Allison HD 4700 a sette rapporti.
L’unità di Allison Transmission sostituisce il tradizionale Ecosplit 4 di ZF a 16 marce a innesto meccanico o l’automatizzato Astronic, sempre di ZF, a 12 rapporti con software di cambiata off-road.
La catena cinematica dell’8×6 è basata sul sei cilindri in linea Cursor 13, tarato a 500 CV a 1.900 giri al minuto, con coppia di picco di 2.300 Nm nell’intervallo da 970 a 1.525 giri al minuto. Completa la driveline il ripartitore Steyr VG 2700, con rapporti di trasmissione di 1:0,913 e 1:1,407. L’HD9 86.50 monta sospensioni paraboliche rinforzate, costituite da quattro foglie (di 29 per 90 mm) sui primi due assali e da cinque foglie (da 40 per 100 mm) sul tandem da 40 ton. Il motoassale anteriore rinforzato è Kessler, così come il doppio ponte posteriore con riduzione centrale mediante coppia conica e ai mozzi con ingranaggi epicicloidali. L’impianto frenante di servizio è basato su unità a tamburo con doppia rotocamera. Al cambio automatico è abbinato un retarder idraulico. La gommatura è 325/95 R 24.
L’automatico Allison HD 4700 a sette rapporti montato sull’HD9 86.50 agevola le partenze in salita nelle condizioni off-road estreme grazie alla presenza di un convertitore di coppia, che moltiplica la coppia in ingresso generata dal motore. Alle spalle del convertitore si trovano un treno di ingranaggi epicicloidali, un modulo di controllo con i relativi sensori, un circuito di raffreddamento del fluido idraulico e un rallentatore. Il convertitore di coppia, a sua volta, prevede una pompa collegata all’albero motore, una turbina azionata dalla pompa, uno statore, che funge da elemento di reazione e di moltiplicazione della coppia, e una frizione di blocco. L’insieme degli ingranaggi planetari determina i rapporti disponibili e la direzione del moto.
Oltre alla gamma HD9, Astra propone anche modelli per compiti ancora più gravosi su fondi impossibili, gli HHD9. L’86.50 8×6 HHD9 del Tour è classificato Macchina Operatrice, secondo le disposizioni della Direttiva Macchine. L’8×6 fa parte di una gamma sprciale della Casa italiana, denominata 11 ton, secondo la portata massima di ciascuno dei due assali anteriori. Questa serie comprende due modelli a quattro assi in configurazione 8×4 e 8×6. Sono proposti con larghezza standard di 2,55 metri o di 2,87 metri d’ingombro. Le motorizzazioni FPT Cursor sono disponibili con classe d’inquinamento Euro VI, Euro V o Euro III, secondo le normative vigenti nei mercati Ue o extra-Ue di destinazione. Una delle caratteristiche distintive degli HHD9 11 ton è rappresentata dall’adozione di assali Meritor al posto dei Kessler per impieghi heavy duty montati su altri modelli. Quelli anteriori con riduzione ai mozzi sono da 11 tonnellate di portata, mentre il tandem, anch’esso con riduzione ai mozzi, è da 40 ton. Le sospensioni sono costituite da balestre paraboliche a quattro foglie sul primo e secondo assale e da elementi parabolici a cinque foglie pivotanti su un perno centrale (cantilever) posteriormente. L’impianto frenante, di tipo misto, prevede dischi sull’anteriore e masse a tamburo con camme a Z con recupero automatico del gioco sul tandem da 40 ton. Gli HHD9 adottano un telaio rinforzato. Che è costituito da due longheroni di 10 millimetri di spessore, distanziati fra loro di 820 millimetri, con un’anima da 320 millimetri e piattabande da 90 millimetri. La struttura è rinforzata con due elementi longitudinali a C (interni ai longheroni) di 6 millimetri di spessore. Questa soluzione assicura un’elevata rigidità torsionale e un alto grado di stabilità al veicolo, anche in condizioni off-road estreme. L’omologazione come dumper consente all’86.50 di avere una massa totale a terra superiore a quella di un mezzo d’opera tradizionale. Il peso a pieno carico dell’8×6 può, infatti, arrivare a 65 tonnellate (in condizione di sovraccarico, per periodi limitati), se la velocità in miniera non supera i 40 chilometri l’ora.
dumper Astra serie HD
HD9 e un HHD9 8x6
Telaio e assali, come ogni componente, sono progettati con il criterio della massima robustezza: i ponti anteriori reggono complessivamente fino a 11 tonnellate, mentre quelli posteriori in tandem possono sopportare fino a 40 tonnellate.
La sospensione posteriore in particolare utilizza il cosiddetto "Power Ring", una struttura ad anello ad alta resistenza con spalle del carrello in ghisa e una traversa aggiuntiva inferiore che migliora la distribuzione del carico sull'intero tandem.
In più, il modello HHD è dotato di ponti posteriori con carreggiata allargata a 2,9 metri, che migliora la capacitò di carico e la stabilità in marcia.
La Casa dichiara fino a 62 tonnellate di Massa Totale a Terra (MTT) per i modelli con trazione su 2 o 3 assi ma in aggiunta a questo non bisogna dimenticare che gli HD9 in configurazione trattore stradale possono arrivare a una Massa Totale Combinata di oltre 300 tonnellate. In caso di traino è plausibile che anche i cassonati da cava non siano da meno per la combinazione veicolo+rimorchio a pieno carico.
I due dumper sono spinti dal collaudato motore da 13 litri serie Cursor prodotto da FPT Industrial, altra società migrata da CNH in Iveco Group, nella versione da 500 CV e collegati al cambio full-auto opzionale Allison a 7 marce. Questo è specifico per l'impiego in cave e miniere dove serve un elevato spunto in partenza, e dispone di retarder integrato sull'albero di entrata e funzione lock-up dalla seconda marcia in su.