La De Dion-Bouton è stata una casa automobilistica francese in attività, come costruttore di autovetture dal 1883 al 1932. Il marchio sparì definitivamente nel 1968 e gli ultimi veicoli costruiti furono degli autocarri per pompieri[1
Origini[modifica | modifica wikitesto]
La Type E 3,5 HP Vis-a-Vis, una delle prime automobili della De Dion-Bouton
Questo marchio fu tra i primissimi a dare l'avvio al concetto di industria automobilistica.
La società fu fondata a Puteaux da Jules-Albert De Dion, da George Bouton e dal cognato Charles Trépardoux. Bouton e Trépardoux stavano fabbricando piccoli motori a vapore e giocattoli quando incontrarono De Dion che offrì loro di formare una società, costituendo così la "De Dion, Bouton et Trépardoux in Paris" nel 1883.
Automobili a vapore[modifica | modifica wikitesto]
Entro la fine del 1883 la nuova società aveva costruito una caldaia migliorata per piccole imbarcazioni e ne adattò una per un'automobile a vapore. Essa aveva la caldaia e il motore montati sul davanti, azionando le ruote anteriori mediante cinghie e le ruote posteriori sterzanti. Un veicolo perfezionato, La Marquise, venne fabbricato nel 1884 con trazione anteriore, ruote posteriori sterzanti e posti per quattro persone. Esso esiste ancora in condizioni da circolare ed è stato un partecipante regolare alla «London to Brighton Veteran Car Run» (corsa d'auto d'epoca Londra-Brighton, rievocazione della corsa originale).
Altre due macchine vennero assemblate nel 1885 seguite da una serie di veicoli leggeri a due cilindri, modelli a tre ruote i quali dal 1892 avevano montati pneumatici Michelin. Nel 1893 furono prodotti trattori a vapore, che erano progettati per trainare carrozze e questi utilizzavano un disegno dell'asse innovativo che sarebbe diventato famoso come "Ponte De Dion" (de Dion tube), dove la funzione di direzione e di trasmissione dell'asse della ruota sono separati.
Automobili con motore a scoppio[modifica | modifica wikitesto]
Il compositore Giacomo Puccini al volante della sua De Dion Bouton 5 CV, nel 1902. Fu a bordo di quest'auto che la tarda sera del 25 febbraio 1903 uscì di strada finendo col femore rotto e i polmoni intossicati dal gas di scarico
Nel 1893, conducendo degli esperimenti, de Dion si convinse che il futuro era nel motore a scoppio. Trépardoux non ne fu convinto perché sosteneva l'uso del motore a vapore e abbandonò la società nel 1894, che fu chiamata da allora «De Dion, Bouton et Compagnie» . Un nuovo piccolo motore a cilindro singolo di 137 cm³ venne costruito il quale girava all'inaudita velocità di 3000 giri e aveva l'accensione elettrica. La valvola di aspirazione e quella di scarico erano poste in alto e alle due estremità dell'albero a camme fu posto un volano. Il motore fu applicato a un telaio basato su una bicicletta a tre ruote comprato a Decauville e messo in vendita nel 1896 col motore portato a 185 cm³. La «petite voiture» restò in produzione fino al 1902. Nel 1898 essa fu affiancata da un modello a quattro ruote e nel 1900 da una carrozza «vis-a-vis» col motore sotto il sedile e trazione posteriore tramite un cambio a due velocità. Il motore fu posto davanti nel 1903 nel modello Populaire con motore da 700 o 942 cm³, quest'ultimo potente abbastanza da consentire il traino di carrelli, e alla fine dell'anno comparve anche la retromarcia.
Auto elettriche[modifica | modifica wikitesto]
Un piccolo numero d'auto a motore elettrico fu fabbricato nel 1901.
Espansione[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1900, De Dion-Bouton era il maggiore fabbricante d'automobili del mondo, producendo 400 auto e 3200 motori quell'anno. La società presto iniziò a produrre motori e concessioni per altre compagnie automobilistiche, con una stima di 150 di esse che li utilizzavano. Una fabbrica venne aperta a Brooklyn, New York nel 1900 per la produzione di auto De Dion.
Modelli multi-cilindro si aggiunsero nel 1903 con il due cilindri 1728 cm³ Tipo S, seguito nel 1904 dal quattro cilindri 2545 cm³. Tipo AD. Le automobili diventavano anche sempre più convenzionali, col radiatore posto sul davanti del motore e la frizione passata da leva a pedale. La società fu la prima a fabbricare in serie un motore V8 da 35 hp e 6107 cm³ tipo CJ nel 1910 e un 3534 cm³ tipo CN l'anno dopo.
Durante la I guerra mondiale la fabbrica produsse componenti per armi, veicoli armati e motori d'aereo oltre ad auto e camion.
La Pechino-Parigi[modifica | modifica wikitesto]
Il 31 gennaio 1907 fu lanciata l'idea di una gara automobilistica da Pechino a Parigi e la De Dion-Bouton decise di partecipare con due auto, guidate da due suoi operai, Georges Cormier e Victor Collignon, per dimostrare al mondo che l'industria automobilistica francese era la migliore in quel periodo.
Le vetture però arrivarono al traguardo di Parigi venti giorni dopo la vincitrice, la Itala 35/45 HP del principe Scipione Borghese guidata dal suo chauffeur Ettore Guizzardi, con a bordo anche il giornalista Luigi Barzini del Corriere della Sera e dopo la Spyker guidata da Charles Godard e Jean du Taillis. L'altro veicolo francese, il triciclo Contal, fu costretto a ritirarsi durante la corsa.
Il primo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]
Automotrice OC2
De Dion-Bouton et Trépardoux quadriciclo a vapore del 1887
De Dion Bouton 8 HP
Alla fine della guerra la società conobbe un periodo di stasi per quanto riguarda la produzione automobilistica. Dopo il 1923 non produsse più V-8 e, nonostante nuovi modelli con freni alle ruote anteriori, la fabbrica chiuse. Alla riapertura furono presentati due modelli, il tipo LA con motore 4 cilindri da 1982 cm³ ed il tipo LB 8 cilindri in linea da 2496 cm³. Quest'ultimo era molto costoso e poche furono le vendite, così la produzione di automobili da turismo cessò nel 1932.
La produzione ferroviaria[modifica | modifica wikitesto]
Nel frattempo era però diventata molto più importante la produzione ferroviaria; dopo aver fornito nell'anteguerra parti di motori ad aziende esterne, al termine del conflitto la De Dion-Bouton divenne un costruttore indipendente che, nel periodo tra i due conflitti, fu il maggiore in territorio francese. La sua specializzazione erano le automotrici destinate in particolare ai servizi regionali.
Una piccola quantità di veicoli commerciali venne costruita fino al 1950 e l'ultimo veicolo a portare il marchio De Dion-Bouton fu la licenzataria Land Rover alla fine degli anni ‘50.
Curiosità