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 astra militare

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MessaggioTitolo: astra militare   astra militare Icon_minitimeMar Mar 30, 2021 4:32 pm

Tante le notizie su ACTL, ma mi manterrò su una linea tecnica e realistica che magari rievocherà qualche simpatico ricordo. In realtà durante le fasi di verifica e stesura di questo pezzo ho constatato che alcune informazioni in rete sono alquanto approssimative e non vi nego le difficoltà riscontrate per carpire notizie certe da presentarvi; “a volte sembrava più di realizzare un’inchiesta che un articolo”. Devo ringraziare per il suo prezioso supporto l’agente Astra dottor D’Arrezzo Ambrogio numero uno dell’azienda Tekne, specializzata nell’assistenza a 360 gradi dei giganti di produzione piacentina.

Nella sintesi che ho realizzato vorrei evidenziare subito le qualità operative dall'ACTL, ma anche la sua tecnologia e la sua mobilità che, credetemi, risulta inimmaginabile su qualsiasi terreno, e chi ha avuto modo di vedere qualche video o gare di “trial pesante” si sarà probabilmente fatto la mia stessa idea sui veicoli 8x8. Posso sostenere che Astra è equiparabile, se non superiore tecnologicamente, ai tanti blasonati autocarri americani.

Dai resti dei veicoli militari

Una geniale e pratica intuizione quella dell’ingegner Mario Bertuzzi: assemblare con nuovi progetti i componenti di altri veicoli ormai abbandonati dopo il secondo conflitto mondiale dai vari eserciti. Il nobile obiettivo era realizzare macchine da lavoro da impiegare per la ricostruzione del paese. Le iniziali dell’ingegnere, BM, a onor del merito, seguiranno la produzione Astra sino al ’94, quando la denominazione muterà in ambito civile in HD e HDD, ovvero Heavy Duty, “robusto o molto robusto”.



Una prima sede storica, con sede dal 1951 a Piacenza per la produzione civile - HD - e successivamente una a Bolzano per l’assemblaggio dei veicoli militari che nel caso dell’ACTL sono denominati SM, Standard Military.

Dal 2015, dopo l’annessione di Astra da parte di Iveco, il Gruppo Defence Vehicles subisce una scissione del ramo d’azienda Astra, divenendo il produttore esclusivo dei veicoli “operativi” della Difesa nazionale ed estera e della protezione civile.

L’autodrappello

Nelle caserme, magari durante le guardie notturne, piuttosto che durante le attività presso i magazzini di specializzazione o l’addestramento formale, sarà capitato anche a voi di osservare sotto i capannoni dell’autodrappello di qualche battaglione logistico, di artiglieria o magari del genio, file di autoveicoli perfettamente allineati e distanziati tra loro; tra questi ci sarà stato sicuramente un datato Astra BM pronto per l'impiego.

La svolta

Dal 1996 l’Esercito e le FF.AA sono chiamate nuovamente fuori area, come era già successo nel 1982 con la missione Italcon. I conflitti nel Golfo e nei Balcani evidenziano la necessità di rinnovare sia gli equipaggiamenti che i veicoli.

L’ ACM 80/90, che pure può essere definito una macchina “inarrestabile” e un degno predecessore dell’ACTL , non rispondeva completamente alle caratteristiche tecniche previste dai moderni standard Nato. Serviva infatti una capacità di trasporto, traino e carico che fosse almeno il doppio rispetto a quella offerta dall’ACM o dai BM e quindi anche più potenza e minori consumi per i motori; ma probabilmente erano necessarie anche meccaniche analoghe in un contesto Nato, dove la reperibilità dei ricambi non doveva costituire un problema. In buona sostanza si stava uscendo, forse un po' rapidamente, da un funzionale e collaudato schema di Difesa prettamente nazionale per abbracciare una realtà molto più ampia e articolata. Anche le norme anti-inquinamento hanno portato a sostenere cospicui investimenti in questa direzione.



Un po' di chiarezza: la progressione da BM HD e SM

I vecchi e robusti veicoli BM, ancora presenti nelle caserme, pur non avendo le moderne connotazioni Nato, risultavano praticamente identici a quelli di produzione civile a tal punto che potrei sostenere che la produzione passata di Astra - notizia verificata - ha sempre “convertito” magari in chiave più spartana, la sua produzione civile in militare. D’altronde come si sa, le sue vendite sono sempre state mirate su due settori predominanti di business: cave e cantieri e la Difesa.

Com’era il BM

In realtà era simile alle tipologie attuali, ma aveva pochissima elettronica e forse era più “autoctono”; a cambiare erano - oltre ad un sistema di trasmissione integrale inseribile dal conduttore - i motori diesel inizialmente solo aspirati di produzione Iveco OM rimasti in uso sino alla metà degli anni ’90. Si partiva dallo storico 8 e 13000 centimetri cubici a 6 cilindri e 12 valvole con rispettivamente 166 cv il primo e 260 il secondo, che poi era il più diffuso, e la versione turbo portava i cavalli a 300 (più o meno quelli dell’ACM). Il propulsore da 17 000 cc con 350 cavalli era tra l’altro lo stesso dell’autobus Iveco 370, che conosco bene avendolo guidato parecchio (magari lo tratteremo più avanti). Chissà quanti di voi lo ricorderanno in giro per le caserme o in servizi di linea?

La gamma BM aveva anche due motori Mercedes a 8 cilindri a V rispettivamente con cilindrata di 14 e 17 mila cc ma, al di là di una maggiore fluidità e progressione, avevano la stessa coppia e gli stessi cavalli dei “più piccoli” Iveco OM. Astra, come oggi, assemblava i suoi telai e sospensioni allestendo in quegli anni i suoi veicoli anche con motori non italiani.

HD, come ormai sappiamo, rappresenta la nuova serie degli autocarri che faranno il loro primo ingresso nell’Esercito a partire dal 2002 ma con la sigla SM, SMR e SMH.

Caratteristiche dell’SM

Il telaio per tutte le serie è rinforzato per resistere meglio a pressioni e torsioni e tutta la struttura risulta più squadrata richiamando in un certo senso la vecchia serie BM, se non fosse per le nuove livree chiazzate in uso, che fanno ben capire che si tratta di un nuovo SM. In Italia è richiesto con cabina a tre posti, mentre per la Francia i posti sono quattro.

Il motore è una delle novità che prende il nome di Cursor, il propulsore a 6 cilindri a 24 valvole che Iveco Professional ha progettato per gli autobus, autocarri e imbarcazioni. La gamma spazia da cilindrate da 8,10 e 13 mila centimetri cubici di cilindrata e turbocompressore con un range di cavalli che spazia da 360 sino ad arrivare a 560.

Standard Military con aggiunta di H o R, significano secondo il codice Nato, “Heavy” (pesante) e “Range” (gamma). Probabilmente così si distinguono più rapidamente. A queste lettere poi, possono aggiungersi altri codici come CAD o BAD (…e con cad, "mascalzone", l’inventiva spazia…) ma è interessante il significato dei 4 numeri, due per la portata massima del mezzo e due per identificare i cavalli/potenza, una regola e usanza comune a tutti gli autocarri anche civili. Quindi, ad esempio, SMR 88.45 risulta essere il più pesante e il più potente mentre l’SM 44.31 potrebbe, per le sue dimensioni e impiego, considerarsi il sostituto “più potente e versatile” dell’ACM 80/90.

I veicoli 4, 6 e 8X8 sono i più richiesti e diffusi in ambito Difesa e il paragone con la derivazione civile è forse solo per le dimensioni, il motore e il numero degli assi che hanno motricità. Infatti opzionalmente la serie civile può non avere la trazione integrale su tutti gli assi come invece è presente su quelli destinati al mercato della Difesa.

Il sistema di trazione

Potenza motrice solo quando serve, e questo grazie a differenziali e ripartitori di coppia posti sugli assi dei veicoli Astra SM. Nel caso di un 8X8, i ripartitori di coppia posti sul 2° e 3° asse, interagiscono con i differenziali del 1° e 4° asse che ricevono il movimento, a loro volta dal ripartitore centrale posto all’uscita dall’albero primario del cambio. Quindi 2 differenziali e 3 ripartitori, anche se spesso è consuetudine affermare che sono presenti 5 differenziali in tutto sull'8x8 e 3 sul più piccolo SM 4x4 (in realtà sono 2 differenziali e un ripartitore centrale).

Come funziona

Sull’8x8 preso in esempio, la coppia arriva costantemente al ponte posteriore e anteriore ma solo il posteriore in caso di marcia rettilinea autostradale è “dominante”; infatti, appena si verificano anche minime variazione di aderenza per strusciamento, slittamento o sollevamento, la semplice e ingegnosa meccanica provvede ad azionare il “gruppo ponte anteriore”. Ma dalla cabina si può fare ancora di più; infatti un interruttore a volantino può consentirci di eliminare questo dosaggio fluido e autonomo “on demand” impostando, con il primo scatto dell’interruttore, un primo blocco simultaneo dei due ponti posteriori che risulteranno così in presa fissa e con il secondo scatto il bloccaggio analogo della coppia assi anteriore. Ma non è finita, il conduttore può azionare oltre che le marce ridotte un comando per il blocco dei due differenziali citati i quali automaticamente andranno a bloccare anche tutti i ripartitori. Il concetto è forse più chiaro se pensiamo ai sistemi simili adottati sulle Alfa Q4, le VW Syncro o la nuova Panda integrale.

La trasmissione più diffusa è quella idraulica ZF a 6 marce ma i più datati posso avere il manuale ZF a 12 o 16 marce, presente invece su tutta la gamma passata, BM. Sia l’automatico ZF o l’Allison 7 marce (richiesto per il mercato militare spagnolo) possiedono il convertitore di coppia escludibile dopo la partenza, e di per sè, questo bloccaggio d’esclusione delle “forze idrauliche” rappresenta già una marcia superiore. Sul più piccolo ACTL 44.31 è montato lo ZF automatico a 5 marce, lo stesso equipaggiato sugli autobus di linea. In tutte le versioni fa corpo unico con il cambio ZF, il rallentatore retarder che si associa al freno motore.

L'HD6, unica versione civile militarizzata – ma non credo per l’Italia – è equipaggiato con la trasmissione robotizzata ZF AsTronic .



I pneumatici, se previsto hanno la possibilità di un sistema posizionato in cabina, per lo sgonfiamento rapido e il gonfiaggio, ma ricordiamo che la tipologia è runflat.

Gli APS, “autocarro pesante scarrabile”, sono molto diffusi in conformazione 6,e 8x8 e adibiti spesso al carico e trasporto di shelter e container adibiti alle trasmissioni o alla logistica assistenziale, sanità, bagni, uffici, etc. Ci sono poi quelli “trattore” che agganciano sulla ralla posta sul telaio, pesanti rimorchi tipo quelli per i carri armati e quelli più logistici con allestimenti gru, cisterna e betoniera. Ad uso di battaglione il due assi, come si può immaginare, è il più diffuso.

La guida

Farsi prendere la mano dalle moderne versioni “automatiche” è tutt’altro che difficile – io però mi diverto più con i manuali – ma attenzione il 4 assi è lungo 9 metri e l’uso degli specchietti è d’obbligo; dall’alto posto guida, oltre ad un’ottima visuale la sensazione è quella di forza, di dominio e forse a questa percezione contribuisce anche il suono del motore rimbombante e piacevole, quando si agisce sul freno motore, magari in galleria. Il veicolo è tuttavia stabile e le sue sospensioni a balestra con cilindri idraulici lo mantengono sulla traiettoria. Attenzione però a non sbilanciarlo troppo in curve veloci con carico annesso. Supera pendenze nell’ordine del 60% e guadi di 1,20 – in realtà si può osare oltre – e l’avviamento può avvenire anche a -32°C.

La formazione per i militari abilitati all’uso di queste tecnologie e veicoli, si sviluppa sia nelle caserme ma anche e soprattutto nei centri di formazione Astra di Piacenza e Bolzano. Un'interazione questa, che vede collaborazione, confronto e vicinanza tra realtà militari e civili.


La cecoslovacca Tatra con il suo T813 8x8 è presente nei trial trucks oltreché essere il veicolo militare di riferimento per le forze dell’Est, così come Cat e GM lo sono per lo U.S. Army, possiede una meccanica e prestazioni (ha un motore risalente al 1940) obsolete rispetto ad Iveco Astra.

Anche la Piaggio e l’Innocenti Lambretta nel dopoguerra, percorsero come l’Astra una filosofia di riciclo e recupero dei residuati bellici.

I veicoli a 4 assi (8 ruote) hanno due pompe del servosterzo mosse dal motore; in caso di avaria e di traino ce n’è una ausiliaria che si alimenta con il movimento delle ruote.

Le cabine SM in resina hanno 3 posti qui in Italia (conduttore, capomacchina e assistente) ma l’esercito francese le richiede a quattro posti.

L’Astra nasce in Sardegna nel 1946, dove vennero accatastati i rottami meccanici della seconda guerra mondiale; bisognava costituire una società per realizzare il progetto dell’ingegner Bertuzzi. La società si chiamò Anonima Sarda Trasporti e il primo modello prodotto fu un Dumper, un camion da cantiere.


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MessaggioTitolo: Re: astra militare   astra militare Icon_minitimeMar Mar 30, 2021 4:34 pm

Con una nota ufficiale di Iveco Defence Vehicles, è stata diramata ieri 8 gennaio, la notizia della consegna del primo lotto di autocarri ASTRA ACTL all’esercito della Romania.
Si tratta di una commessa importante per il gruppo di Bolzano facente parte della holding CNH Industrial. Il primo lotto dell’accordo, che porterebbe la data del 30 dicembre 2019, conterebbe 942 camion dei 2.900 previsti.

Alla luce delle passate forniture del 2015 che contavano 57 autocarri e successivamente altri 173 nel 2017, c’è da pensare che per il nuovo contratto sia stato svolto un soddisfacente lavoro diplomatico da parte di Iveco e politica estera, ma farebbe altrettanto piacere credere che lo stesso Romanian Ministry of National Defence, abbia scelto ancora una volta un nostro prodotto per la qualità riscontrata negli autocarri ASTRA Standard Military. Forse uno strappo ben riuscito ai francesi, in particolar modo se consideriamo il peso che Renault - tra cui Renault defense - con Dacia possiedono proprio in terra rumena.

La consegna sarà diluita in quattro anni e riguarderebbero le piattaforme a due, tre e quattro assi in varianti logistiche, che a loro volta conterebbero ben 16 varianti di cui un terzo con cabina di guida blindata.

Sono stati elencati alcuni particolari presenti negli allestimenti, tra cui il CITIS Central Tire Infllation System - la regolazione dal posto guida della pressione dei pneumatici - luci oscuranti, argani di traino speciali così come gli assali e, fin qui potremmo affermare che non c’è davvero nulla di nuovo… Tuttavia si farebbe accenno anche a una sorta di doppia alimentazione oltre alla ovvia compatibilità di avio trasporto su C130 prevista dagli standard Nato. Un particolare, quello dell’alimentazione, che ci piacerebbe approfondire.

Nonostante la buona notizia, una fonte di Iveco, sosterrebbe di percepire una sorta di "allontanamento" del brand aziendale produttore di camion pesanti, dalle sue derivate Astra e Magirus. Questo, in particolar modo, lo si comprenderebbe - stando sempre all’indiscrezione - osservando le targhette di omologazione dove comparirebbe la scritta Iveco Magirus Gmbh. In ogni caso un contesto, quello della produzione civile, dove esiste già una separazione di leadership - e comunicazione - con la produzione di Iveco difesa.

Nel frattempo le bocche sono cucite - e sarebbe carino capire il perché visto che si tratta di una pubblica commessa - sul futuro italiano dell’Iveco MUV 70/20 (foto) ma è anche vero e, non sarebbe un segreto, che diversi militari si sarebbero mostrati un po' scettici sul nuovo multiruolo light o quantomeno avrebbero richiesto sostanziali modifiche. Nonostante le caratteristiche risulterebbe poco militare.

Nel frattempo, meglio che niente, i nostri ragazzi in uniforme potranno ancora contare, conoscendo ormai pregi e difetti, sull’inarrestabile, intramontabile e versatile veterano… VM90T.



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MessaggioTitolo: Re: astra militare   astra militare Icon_minitimeMar Mar 30, 2021 4:35 pm

ASTRA SMR - Standard Military Range
Una famiglia completa per il trasporto tattico-logistico


La famiglia SMR rappresenta la più completa ed articolata gamma di veicoli pesanti dotati di mobilità medio-alta, destinati al trasporto tattico-logistico, presente sul mercato.
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MessaggioTitolo: Re: astra militare   astra militare Icon_minitimeMar Mar 30, 2021 4:41 pm

Astra Veicoli Industriali S.p.A. (Anonima Sarda Trasporto e Recupero Automezzi[1]) è una società italiana privata fondata nel 1946 a Cagliari che produce autocarri da cantiere, dumper, veicoli per trasporti eccezionali e veicoli militari, appartenente dal 1986 all'Iveco e quindi a CNH Industrial. Dal 1951 ha sede a Piacenza. L'Astra è stata fondata ed è appartenuta dal 1946 al 1986 alla famiglia Bertuzzi di Piacenza
La gamma BM 201 e BM 300
La produzione Astra di veicoli cava-cantiere iniziò nel 1955 con la costruzione del BM 1, un dumper rigido che ebbe un discreto successo. In seguito all'ampliamento dello stabilimento, la serie BM si ampliò, e il modello BM 309 partecipò alla Parigi-Dakar nella categoria riservata ai camion.

Modello Tipo motore Cilindrata Configurazione Potenza Coppia Trazione
BM 201 Iveco 8360.05 8102 6 in linea 166 cv a 2600 gm 510 nm a 1200 gm 4x4
BM 304 F/BM 308 F Iveco 8210.02 13798 6 in linea 260 cv a 2200 gm 991 nm a 900 gm 6x4/6x6
BM 304 M/BM 308 M Mercedes-Benz OM 422 14618 8 a V 280 cv a 2300 gm 1040 nm a 6X4/6X6
BM 305 F/BM 309 F Iveco 8280.02 17174 8 a V 352 cv a 2400 gm 1157 nm a 1200 gm poi 1180 nm 6x4/6x6
BM 305 M/BM 309 M Mercedes-Benz OM 423 18273 10 a V 355 cv a 2300 gm 1315 N·m a 1200 gm 6x4/6x6
HD9 (Heavy Duty)

Astra HD6 in dotazione alla CRI.
Nel 1996 (cinquantenario dalla fondazione), entrò in commercio la serie HD7, che ebbe anch'essa un discreto successo. Nel 2005 fu sostituita dalla gamma HD8. Nel 2009 l'Astra ha lanciato una nuova gamma di veicoli heavy duty denominata HHD ed ha iniziato una serie di trasformazioni di veicoli a metano per conto dell'Iveco. Alla fine del 2011 l'Astra ha presentato la nuova serie "HD9", abbandonando la classica cabina in vetroresina con l'introduzione di quella in lamiera di acciaio, sulla base di quella dell'Iveco Trakker. Il motore Iveco Cursor (Euro3, Euro 5 o Euro 6) da 279 kW a 412 kW.[3] Tale modello è venduto in Australia con nome Iveco Astra.[4]

ADT (Articulated Dump Truck)

Astra ADT40
I dumper rigidi (RD) e i dumper articolati (ADT) modelli ADT25, ADT30, ADT35 e ADT40 con tre assi. I motori Iveco Cursor da 318HP a 456HP e sterzo idraulico ZF Friedrichshafen AG.

RD (Rigid Dump Truck)
Designati RD28, RD32, RD40 e RD50 per impieghi pesanti da cava. I modelli più piccoli hanno motori Iveco Cursor, mentre i modelli più pesanti RD50 sono dotati di motore V8 Deutz AG e assali Kessler + Co. e trasmissione automatica Allison Transmission.[5]

HHD8 (Heavy Heavy Duty)
Viene offerto un modello Astra HD8 e Astra HHD8 6×6. Assali più robusti e PTT di 50 ton (assale anteriore: 10 t, assale posteriore: 40 t) e può arrivare a 250 t in uso come trasporto eccezionale.

Heavy Haulage vehicles
Nel 2002 Astra assorbì l'azienda SIVI (partner Iveco dal 1982), che produceva veicoli per trasporti eccezionali, e nel 2004 integrò completamente la produzione SIVI. I veicoli, prima SIVI e poi Astra, sono tutti prodotti sulla base di veicoli Iveco. Sotto la designazione Heavy Haulage vehicles vengono venduti i veicoli per trasporto eccezionale. Sulla base dell'Iveco Stralis (fino a 130 ton di PTT) e dell'Iveco Trakker (fino a 300 ton di PTT).

Veicoli militari

Veicolo delle forze armate irlandesi Irish Army, Iveco Astra M 320E D Trackway Variant

Autocarro dell'Esercito italiano Esercito italiano
I veicoli militari hanno designazione Astra SM. Sono basati sulla piattaforma HD8. Fanno parte della divisione Iveco Defence Vehicles del gruppo Iveco.


Astra Veicoli Industriali
Logo
Stato Italia Italia
Forma societaria Società per azioni
Fondazione 1946 a Cagliari
Fondata da Famiglia Bertuzzi
Sede principale Piacenza
Gruppo CNH Industrial
Settore Metalmeccanica
Prodotti autocarri
Slogan «Beyond the road»
Sito web www.astraspa.com/


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PRODUTTIVITÀ
TELAIO
POWER RING
PONTI E ASSALI
MOTORI
SISTEMA FRENANTE
CAMBI
FRIZIONI
TRAZIONE E TRASFERITORI
POWER TAKE OFF
SOSPENSIONI
PNEUMATICI
CABINA
ALTRE OPZIONI HEAVY DUTY
GAMMA
ADATTO PER

QUEL CHE TI SERVE, DOVE TI SERVE
Allestibile per ogni tipo di mission
L’HD9 in versione Rigid è il veicolo ideale per trasportare materiali, merci e persone in off-road, su terreni impervi e sconnessi. È disponibile in 2, 3 e 4 assi e raggiunge una Massa Totale a Terra fino a 65 ton a seconda della configurazione.
L’HD9 Rigid è studiato per essere allestito con facilità in numerose e diverse configurazioni, grazie a una struttura meccanico-elettronica semplice e affidabile. L’HD9 Rigid ospita qualsiasi tipo di allestimento: dal cassone ribaltabile per il trasporto di inerti da cava o miniera, alle macchine per l’edilizia come betoniere, pompe calcestruzzo o betonpompe, da pianali e gru fino ad allestimenti speciali come il carro officina o il veicolo fire fighting.

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